DI EVCLIDE.
gi eguali, &c in parte minori quando meno raggì gli sono ap-
piicari,nello stello modo,che le quedi foirero raggi degl’ango
lij ciieneU’occhio lìfanno.
Avvertimento Di
M. Egnatio Danti.
H e la prefente dichiarasione non siadi'Ev c lide
(poi che egli ui viene citatoj non sene deue dubitare.
Rejìa ben dubbio se eUa fia di Teone non si trouando
in alcuni antichi esemplari Greci deUa projpetti-
ua, che fono nella libreria de Medici. Vho ben uolu-
ta por qui tradotta quast a parola per parola dal librogrecostampo-
to dal Tena à Varigi3per ejfere rnolto bella3& degna csejfer uedu-
ta dagli studioft di quefta sacultà.
SV PPO SITIONE PRIMA,
cPrefusfongdfìaduns che ì rdgfi ch'efano dallo oc
chiofenoportatiperrettalmea3& che conrjualchemter
uallo feno tuno daltahro lontani.
I Dee tenereper certo.cbeftacofanecejaria a m. Egnat.
chiunq; destdera la vera intelligenxa deile fcien Le L ^ .
7se persuaderst indubitatamente, che ellenon ap non appart-
partengonoinalcunmodo aisenst humani ,ma gonoa 1 sca
folamente s’ajpettino allo intelletto, hauendoi iìEumani,
senftperloro oggetto solo le cofe particulari}che
fono suori d’ogni intelUgenga, ne posfono in mo-
do'alcuno cascarefotto disciplina, ma tutto quello, cbepermeggp lo
rosti ritrouaftopropongonoallo intelletto}che lo discerna}&coft con
la mentale intelligenTa conofceranno lefciege hauere origine da cer Le scsCQt,-e
ti}& inuiolabiiiprincipiftprima de quali non si può infegnare coftial hanno origi
cuna} dallaqnale lefcienge ftanoprodotte. Ondedeuono meritamen nc ^ ai ìoro
te essere tenute come principalissime ejfenge delle difcipline, efsendo P naciP 1h
la lor certegga coft nota,& famiiiare alTinteiietto noftro, che con la
soia uoce proferiti ('dopo Tintelligentia de termini.fenga cognitione
dcuna di cofeprecedenti) ci appariscono manisejìij & chiari. Ev~
C L FD £
gi eguali, &c in parte minori quando meno raggì gli sono ap-
piicari,nello stello modo,che le quedi foirero raggi degl’ango
lij ciieneU’occhio lìfanno.
Avvertimento Di
M. Egnatio Danti.
H e la prefente dichiarasione non siadi'Ev c lide
(poi che egli ui viene citatoj non sene deue dubitare.
Rejìa ben dubbio se eUa fia di Teone non si trouando
in alcuni antichi esemplari Greci deUa projpetti-
ua, che fono nella libreria de Medici. Vho ben uolu-
ta por qui tradotta quast a parola per parola dal librogrecostampo-
to dal Tena à Varigi3per ejfere rnolto bella3& degna csejfer uedu-
ta dagli studioft di quefta sacultà.
SV PPO SITIONE PRIMA,
cPrefusfongdfìaduns che ì rdgfi ch'efano dallo oc
chiofenoportatiperrettalmea3& che conrjualchemter
uallo feno tuno daltahro lontani.
I Dee tenereper certo.cbeftacofanecejaria a m. Egnat.
chiunq; destdera la vera intelligenxa deile fcien Le L ^ .
7se persuaderst indubitatamente, che ellenon ap non appart-
partengonoinalcunmodo aisenst humani ,ma gonoa 1 sca
folamente s’ajpettino allo intelletto, hauendoi iìEumani,
senftperloro oggetto solo le cofe particulari}che
fono suori d’ogni intelUgenga, ne posfono in mo-
do'alcuno cascarefotto disciplina, ma tutto quello, cbepermeggp lo
rosti ritrouaftopropongonoallo intelletto}che lo discerna}&coft con
la mentale intelligenTa conofceranno lefciege hauere origine da cer Le scsCQt,-e
ti}& inuiolabiiiprincipiftprima de quali non si può infegnare coftial hanno origi
cuna} dallaqnale lefcienge ftanoprodotte. Ondedeuono meritamen nc ^ ai ìoro
te essere tenute come principalissime ejfenge delle difcipline, efsendo P naciP 1h
la lor certegga coft nota,& famiiiare alTinteiietto noftro, che con la
soia uoce proferiti ('dopo Tintelligentia de termini.fenga cognitione
dcuna di cofeprecedenti) ci appariscono manisejìij & chiari. Ev~
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