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Polska Akademia Umieje̜tności <Krakau> / Komisja Historii Sztuki [Hrsg.]; Polska Akademia Nauk <Warschau> / Oddział <Krakau> / Komisja Teorii i Historii Sztuki [Hrsg.]
Folia Historiae Artium — 30.1994

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Gawrońska-Oramus, Beata: Il Maestro della Crosifissione di Fiesole, un nuovo tentativo di attribuzione dell' "Imago Pietatis" del Wawel
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https://doi.org/10.11588/diglit.20615#0152
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14. Maestro della Crocifissione di Fiesole, qui attribuito,
Santa Barbara (foto Archivio di B. Berenson, Yilla I Tatti)

fisionomici e gli occhi castani dalie pupille rivolte
davanti, ai ąuali il deciso contorno conferisce
una grandę forza espressiva che rinveniamo anche
nello sguardo della Madonna delldmapo Pietatis
di Cracovia. Piegate eonie ąuelle di Santa Bar-
bara sono invece le labbra di San Giovanni
(Imago Pietatis), della Mądre e di San Gerolamo
(Crocifissione). Anche in ąuesto caso 1’artista,
come nella Crocifissione, non riesce ad evitare
certe imprecisioni nel dipingere le mani. II
drappeggio, dalie falde non sempre naturali,
ricorda di piu le vesti di San Gerolamo (Crocifis-
sione), in particolare in alcuni punti del mantello,
gonfiate dal vento alhaltezza delle spalle in modo
poco naturale. Simili sono poi le dorate aureole
della Santa e del Santo, che si differenziano da
ąuelle, tratteggiate, delle altre figurę. Le rocce
del paesaggio che fa da sfondo sono estremamente
simili a ąuelle del dipinto cracoviano, mentre gli
alberi e il fiume ripresi in prospettiva ricordano
ąu.elli della Crocifissione di Fiesole. II colore del
cielo rischiarato, di un rosa pallido alForizzonte
e di un azzurro sempre piu denso mian mano che
si va in alto, e invece comune a tutti e tre
i ąuadri. Per ąuanto concerne la forza espressiva,
anche nel caso della giovane e bella Santa Barba-
ra 1’artista, puntandone lo sguardo un pó triste in
direzione deH’osservatore, ottiene uno straordi-
nario effetto di „tensione” e cli contatto fra il
personaggio raffigurato e lo spettatore.

I tratti comuni piu importanti dei tre ąuadri
qui descritti sono: la composizione simmetrica

eon grandi figurę in primo piano e il trattamento
subordinato dello sfondo paesaggistico, il contra-
slante uso dei colori, il ricorso contemporaneo al
modeliato del chiaroscuro e al contorno, un sa-
piente impiego di ardue prospettive accompagnato
da una certa imperizia nel rendere taluni dettagli

Parenzo (Lazzareschi 1931, p. 97), e considerata dal
Ragghianti (1960, Arte a Lucca: spicilegio in La Cri-
tica d’Arte, VII, p. 80) opera della bottega del Botti-
celli. La critica piu recente si orienta verso il Botti-
cini (Mandel, Botticelli, Milano 1967, p. 112, n. 67).
Giustamente si nota come nello schema i caratteri bot-
ticelliani rivelino la mano piu stanca di un autore che
trova accenti validi ma non personali, nella raffigura-
zione della Santa le cui caratteristiche risalgono al
Maestro. Dai cataloghi e dagli inventari non conoscia-
mo la provenienza dell’opera. II soggetto particolare ci
induce a individuarla nella tavola dipinta per la Com-
pagnia dei Bombardieri esistente in Lucca prima del
1558 (Barsoli 1923, p. 265) che funzionó in San Giro-
lamo e Sant’ Anastasio e che aveva protetrice Santa
Barbara di cui conservava una reliąuia”.

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