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SCRITTA DA GIORGIO VASARI 33

tra e Giove con gravitä Celeste, che bacia Ganimede; e cosi
di sotto nell'a-ltra il carro di Venere e le Grazie, che con Mer-
curio tirano al cielo Psiche, e molte altre storie poetiche negli
altri peducci. 5. E negli spicchi della volta sopra gli archi
fra peduccio e peduccio sono molti putti che scortano, bel-
lissimi, i quali volando portano tutti gli strumenti degli Dei:
di Giove il fulmine e le saette; di Marte gli elmi, le spade
e le .targhe; di Vulcano i martelli; di Ercole la clava e la
pelle del lione; di Mercurio il caduceo; di Pan la zampogna;
di Vertunno i rastri dell'agricoltura; e tutti hanno animali
appropriati alla natura loro: pittura e poesia veramente
bellissima. 6, Fecevi fare da Giovanni da Udine un ricinto
alle storie d'ogni sorte fiori, foglie e frutte in festoni, che
non possono esser piü belli. 7. Fece l'ordine delle archi-
tetture delle stalle de' Chigi, e nella chiesa di Santa Maria
del Popolb l'ordine della cappella di Agostino sopradetto.
9. Nella quäle, oltreche la dipinse, diede ordine che si fa-
cesse una maravigliosa sepoltura, e a Lorenzetto scultor
Fiorentino fece lavorar due figure, che sono ancora in casa
sua al Macello de' Corbi in Roma. 10. Ma la morte di Raf-
faello e poi quella di Agostino fu cagione che tal cosa si desse
a Sebastiano Veneziano.

XXV. 1. Era Raffaello in tanta grandezza venuto, che
Leone X ordinö che egli cominciasse la sala grande di sopra,
dove sono le vittorie di Costantino, alla quäle egli diede prin-
cipio. 2. Similmente venn« volonta al Papa di far panni
d'arazzi ricchissimi d'oro e di seta in filaticci; perche Raf-
faello fece in propria forma e grandezza tutti di sua mano
i cartoni coloriti, i quali furono mandati in Piandra a tessersi,
e finiti i panni vennero a Roma. 3. La'quale opera fu tanto
miracolosamente condotta, che reca maraviglia il vederla e
d pensare come sia possibile avere sfilato i capelli e le barbe,
e dato col filo morbidezza alle carni; opera certo piuttosto
di miracolo che di artificio umano; perche in essi sono acque,

LEBEN KAPHAEI/8. 3


 
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