40 VITA DI RAFFAELLO DA URBINO
il quäle affaticandosi contra quello che poteva per andare in-
nanzi, tornö sempre indietro. 16. H medesimo ha fatto, ai
giorxii nostri e poco fa, Jacopo da Pontormo, e si e ve-
duto per esperienza in molti altri, come si e detto e come si
dira. 17. E ciö forse avviene, perehe il cielo va compartendo
le grazie, acciö stia contento ciascuno a quella che gli tocca.
XXVII. 1. Ma avendo oggimai discorso sopra queste
cose dell'arte forse piü che bisogno non era, per ritornare
alla vita e morte di Raffaello, dico che, avendo egli stretta
amicizia con Bernardo Divizio cardinale di Bibbiena, il car-
dinale l'aveva molti anni infestato per dargli moglie, e Kaf-
faello non aveva espressamente ricusato di fare la voglia del
cardinale, ma aveva ben trättenuto la cosa con dire di voler
aspettare che passassero tre o quattro anni; il quäl termine
venuto, quando Raffaello -non se l'aspettava, gli fu dal car-
dinale ricordata la promessa, ed egli, vedendosi obbligato, come
cortese non volle mancare della parola sua, e cosi accettö per
donna una nipote di esso cardinale. 2. E perche sempre fu
malissimo contento di questo laccio, andö in modo mettendo
tempo in mezzo, che molti mesi passarono, che il matrimonio
non consumö. 3. E ciö faceva egli non senza onorato pro-
posito. i. Perche, avendo tanti anni servito la Corte ed es-
sendo creditore di Leone di buona somma, gli era stato dato
indizio che alla fine della sala che per lui si faceva, in ri-
compensa delle fatiche e delle virtü sue il Papa gli avrebbe
dato un cappello rosso, avendo giä deliberato di farne un
buon numero, e fra essi qualcuno di manco merito che Raf-
faello non era. 5. II quäle Raffaello, attendendo in tanto a
suoi amori cosi di nascosto, continuö fuor di modo i piaceri
amorosi; onde avvenne ch' una volta fra le altre disordinö piü
del solito, perche tornato a casa con una grandissima febbre,
fu creduto da' medici che fosse riscaldato. 6. Onde non con-
fessando egli il disordine che aveva fatto, per poca prudenza
loro gli cavarono sangue, di maniera che indebolito si sentiva
il quäle affaticandosi contra quello che poteva per andare in-
nanzi, tornö sempre indietro. 16. H medesimo ha fatto, ai
giorxii nostri e poco fa, Jacopo da Pontormo, e si e ve-
duto per esperienza in molti altri, come si e detto e come si
dira. 17. E ciö forse avviene, perehe il cielo va compartendo
le grazie, acciö stia contento ciascuno a quella che gli tocca.
XXVII. 1. Ma avendo oggimai discorso sopra queste
cose dell'arte forse piü che bisogno non era, per ritornare
alla vita e morte di Raffaello, dico che, avendo egli stretta
amicizia con Bernardo Divizio cardinale di Bibbiena, il car-
dinale l'aveva molti anni infestato per dargli moglie, e Kaf-
faello non aveva espressamente ricusato di fare la voglia del
cardinale, ma aveva ben trättenuto la cosa con dire di voler
aspettare che passassero tre o quattro anni; il quäl termine
venuto, quando Raffaello -non se l'aspettava, gli fu dal car-
dinale ricordata la promessa, ed egli, vedendosi obbligato, come
cortese non volle mancare della parola sua, e cosi accettö per
donna una nipote di esso cardinale. 2. E perche sempre fu
malissimo contento di questo laccio, andö in modo mettendo
tempo in mezzo, che molti mesi passarono, che il matrimonio
non consumö. 3. E ciö faceva egli non senza onorato pro-
posito. i. Perche, avendo tanti anni servito la Corte ed es-
sendo creditore di Leone di buona somma, gli era stato dato
indizio che alla fine della sala che per lui si faceva, in ri-
compensa delle fatiche e delle virtü sue il Papa gli avrebbe
dato un cappello rosso, avendo giä deliberato di farne un
buon numero, e fra essi qualcuno di manco merito che Raf-
faello non era. 5. II quäle Raffaello, attendendo in tanto a
suoi amori cosi di nascosto, continuö fuor di modo i piaceri
amorosi; onde avvenne ch' una volta fra le altre disordinö piü
del solito, perche tornato a casa con una grandissima febbre,
fu creduto da' medici che fosse riscaldato. 6. Onde non con-
fessando egli il disordine che aveva fatto, per poca prudenza
loro gli cavarono sangue, di maniera che indebolito si sentiva