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Soli Muratori, Gian Francesco; Muratori, Lodovico Antonio; Muratori, Lodovico Antonio [Oth.]
Opere del proposto Lodovico Antonio Muratori già bibliotecario del Serenissimo Signore Duca di Modena (Band 1): Vita del proposto Lodovico Antonio Muratori già bibliotecario del Serenissimo Signore Duca di Modena — Arezzo, 1767 [Cicognara, 2497-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30644#0289
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CAPITOLO XV.

M^*^8HiuNquE ha conosciuto il Muratori giovinetto, mi ha
^ aRìcurato , che comune allora era 1' opinione , eh' egli
non dovere aver lunga vita: tanto era gracile la sua
^ compleRìone , tanto infelice la cera 3 e maRìmamente
nel vederlo anche in quella tenera età indefeRamcnte
applicato allo Rudio, il quale, Recome la sperienza insegna, pre-
so lenza moderazione, suol eRere, più d'ogni altra grande fatica
di corpo, alla sanità pregiudiziale. Pure sì fatti pronoRici sono iti
in fallo 3 e con maraviglia di ognuno è viRiito lungamente latio,
ed è arrivato a toccare l'Anno settanteRmo ottavo. Altra grave
malattia in fatti non ha sbRerta, che quella de! 1720. e l'altra di
cui Ram per parlare. L'altre tutte furono o brevi o leggiere.
Credeva egli, che a fortiRcar la debole e poco sana compleRìone,
che dalia Natura sortito avea, contribuito aveRe non poco, oltre
al metodo ben regolato di vivere , il moto grande fatto da ragaz-
zo . Ma non era poi di ferro la compleRìon del noRro PropoRo,
e quand'anche Rata foRe delle più robuRe, avrebbe dovuto soc-
combere al grave pelo degli anni, ed a sì lungo faticare di men-
te. Soffrì nel Settembre del 174%., e 1747. alcuni termini di feb-
bre Terzana doppia, che d'uopo fu arrcRare colla China-China,
perchè accompagnati da Rntomi, che nella sua età davan molto di
che temere . Ne andò egli esente nel 1748. per eRerR, come fu
creduto, portato sui principio d'AgoRo, cioè un mele prima de!
suo solito, alle villeggiature di Spezzano e Fiorano. Ma nell'In-
verno suRcguente cominciò a provare una gran debolezza nelle gi-
nocchia, anche con qualche dolore e gonRezza. Se gli seemò e-
ziandio nel medeRmo tempo il vigor della Mente , di maniera che
rimase inabile a! comporre, Rnchè durò il freddo. Si divertiva al-
lora, e paRava il tempo col leggere le Opere di S. Giovanni Gri-
soRomo ; e la lettura delle medeRme gli diede poi impulso nella
Primavera, in cui gii R rinvigorì la Mente, a Rendere l'Opuscolo
jPiTj?; F/pg'MfMza J'opo/air, che vide poi la luce solamente
dopo la sua morte colie Rampe di Venezia ne! 1750. Fu poi que-
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