RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA
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chiesa delle Moniche di Reginacoeli fe’ parimente la tavola del-
l’AItare maggiore, che è similmente l’Assuntione della Beata
Vergine. Nella chiesa di S. Patrizia, di dentro ove dimorano le
Bioniche, nell’altare maggiore la tavola dell’Adoratione de’ maggi,
assai bella per essere ben grande, nella quale si veggono gran mol-
titudine de personaggi ben designati e coloriti. Nella chiesa di
Santa Maria delle gratie, in una cappella, il quadro ove è la Ma-
donna con Christo nelle braccia, S. Giovan Battista e S. Andrea.
Nella chiesa di S. Luca dei pittori, nell’Altare grande, il quadro
de S. Luca Evangelista. Nella chiesa di S. Agostino, nella cap-
pella de Villarosa, il quadro con la Madonna. Nella chiesa di
S. Crispino in un altare si vede il quadro con la Madonna et ai
lati i SS. Filippo e Giacomo apostoli, opera assai rara, e tutto
il soffitto di questa chiesa fu pittato da questo sì valente pittore.
« Girolamo Capece, nobile napolitano, che visse nel 1570, si
delettò grandemente della pittura e della scultura. Fe’ egli un qua-
dro nella sua cappella e degli altri Capece in S. Domenico, un
Christo in Croce, che viene assai stimato, e fe’ de relevo il cro-
cefisso di legno, ch’è supra l’architravo di detta chiesa.
« Pietro Frangiane, napolitano, pittore assai stimato nel suo
tempo. Vedesi nella chiesa delle Monache dell’Egittiaca in una
cappella un quadro, la Madonna con Christo e molti martiri
Francescani insieme; supra, delle nubi, e di sotto, molte anime
del Purgatorio.
« Francesco Curia, napolitano, celebre pittore dei nostri tempi,
e si famoso che equiparare si può con qualunque valente pit-
tore dei secoli passati per ragione di tutte le regole della buona
pittura. Nel Domo nella cappella del Seripanni fe’ lo quadro de la
pietà, Christo deposto alla Croce. In S. Lorenzo de conventuali
fe’ quella superba tavola e ben grande, che è S. Francesco intero
che dà il cordone a diverse persone; et ivi sono ritratti dal na-
turale molti che sono cinti da frati col cordone: pittura e pel
disegno, inventione e colorito assai bella e stimata dagli inten-
denti. In S. Caterina a Formello si veggono in due cappelle due
quadri di gran stima: nella cappella delli Tocchi una Madonna
con Christo in braccia con SS. Filippo e Giacomo Apostoli, et in
quella delli Morena una Madonna intera con Christo intero, e di
sotto alcuni santi e tra gli altri S. Tomaso d’Aquino, che tiene
sotto del braccio una quantità di libri, et ambidue questi quadri
non si possono desiderar migliori. In S. Andrea a Nido vi è il
quadro dell’altar maggiore assai grande, et è S. Andrea Apostolo
e S. Marco, pittura sì rara che ben settecento scudi fu pagata.
« Fabritio Santafede, degno pittore. Nella chiesa dello Spirito
Santo fe’ nella cappella delli Riccardi il quadro della Madonna
del Soccorso. Nella Soffitta di S. Maria la Nova fe’ il quadro di
mezzo, che è la Vergine Santissima Assunta in cielo. Nella Chiesa
del Monte della Misericordia, in una cappella, è il quadro di
Marta e Maddalena, che ricevono Christo in loro casa. In S. Se-
verino, nella cappella de Medici al lato la sagrestia, vi è un
quadro, una Madonna con Christo in braccia, S. Benedetto,
S. Mauro e S. Placido, pittura assai degna. Nella chiesa di Re-
gina Coeli Monastero di Monache, nella cappella de’ Salmi, il
quadro, che è la Madonna con Giesù nelle braccia, S. Luca e
S. Benedetto; e altre pitture fatte da questo pittore eccellente,
e de tutti li sopradetti in diverse altre parti e chiese di Napoli,
e fuori ancora.
« Gioseppe Cesare, detto Giosippino, nato in Arpino, città del
Regno e non come falsamente asseriscono l’invidiosi delle glo-
rie del regno di Napoli, fu a nostri tempi famosissimo pittore e
di gran stima. Pittò in Roma in S. Giovanni Laterano et in
altri luoghi, ma sopratutto dipinse tutto il soffitto della sagrestia
della Certosa di Napoli, detta S. Martino, a fresco, e parte della
lamia del coro, opera meravigliosa che megliorar non si può.
« Filippo d’Angelo, napolitano, pittore assai celebre, nato in
Napoli e non in Roma, come il Buglione dice, a causa la fama
del suo ben dipingere, fu dal Granduca chiamato in Fiorenza,
che da quella Altezza fu ben riconosciuta la sua virtù.
« Fiorirono poi famosissimi Pittori napolitani, come Gio.
Battista Caracciolo napoletano, il cavaliere Massimo napolitano,
quali fecero petture ad oglio et a fresco di gran valuta e con-
sideratione, si come Gio. Antonio d’Amato, Girolamo d’Arena,
Francesco Imparato, che nel soffitto di S. Maria la Nova fece
diversi quadri a concorrenza d’altri valenti pittori che vi dipin-
sero, Carlo Sellito, tutti napolitani. Vi fu parimenti Luiggi Car-
bone, che in far paesi non ebbe paro, siccome Anello Falcone in
pittar battaglie fu raro, e suo coetaneo Fr. Andrea de Lione si-
milmente pittore di battaglie, e Domenico Gargiulo, Giuseppe
d’Amato. In pinger poi fiori e frutti dal naturali celebri assai fu-
rono Luca Frate, lacovo Russo et Ambrosiello, e tutti furono
napolitani et altri celeberrimi pittori.
Scultori.
« Giovan da Noia, scultore singolare che visse nel 1550, fe’ nella
chiesa di S. Maria del popolo in Napoli il deposito del Duca di
Termini di casa di Capua, ove si veggono varii bassirilevi. Nella
chiesa di S. Maria delle gratie, nella cappella della famiglia
Gualtieri, si vede la statua di N. Donna dal naturale in bianco
marmo, che tiene il puttino nelle braccia, scultura la più singo-
lare che fosse mai uscita da qualunque valente scultore e si stima
essere una delle cose rare d’Italia. Nella cappella de Giustiniani
in d." chiesa la tavola di bassorilevo che è Cristo deposto dalla
Croce, et il tumulo di Galeazzo Giustiniani. Nella chiesa di S.
Anello, nella cappella dei Capeci, vi è la statua di Santa Dorotea
di tutto rilevo con gli ornamenti d’intorno di bassorilevo di
bianco marmo. In S. Giovanni Maggiore fe’ l’ornamento di bas-
sorilevo in marmo nella cappella de’ Ravaschieri. In S. Dome-
nico, nella cappella della famiglia Arcella, vi sono molte statue
de santi, sculture singolarissime. Nella chiesa di S. Severino, nella
cappella dei Conti della Saponara, fe’ li tumuli con le statue dei
tre giovanetti fratelli di casa Sanseverino, figliuoli del Conte.
Nella chiesa di S. Giuseppe de Falegnami feTo quadro ben grande
di bassorilevo di legno, la Natività di Cristo signore nostro con
la Madonna, S. Giuseppe e li Pastori et altri personaggi con altri
intagli, tutti fatti da sua mano in bassorilevo. Essendosi prima
questo valente huomo dato ad intagliare e scolpire in legno, dopo
si applicò a cavare in marmo, vedesi in Santa Maria la nova,
nella cappella dei Coppoli, un Ecce homo dal naturale ben grande
di legno et il Crocefisso pur di legno sull’architravo di detta
chiesa, scultura di prezzo e di divotione. Nella chiesa di Monte-
oliveto, nella cappella dei Liguori, si veggono sue statue di marmo,
la Madonna et altri santi con diversi bassirilevi, fatte a concor-
renza con Girolamo Santacroce, che fe’ l’altra cappella in detta
chiesa. Nella cappella delli Antaldi la statua di S. Giovan Bat-
tista. Dentro del Coro della chiesa di S. Giacomo de Spagnoli
fe’ il tumulo di D. Pietro di Toledo con statue e bassirilevi con
l’historie delle imprese fatte da Don Pietro contro Turchi, opera
singolarissima.
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chiesa delle Moniche di Reginacoeli fe’ parimente la tavola del-
l’AItare maggiore, che è similmente l’Assuntione della Beata
Vergine. Nella chiesa di S. Patrizia, di dentro ove dimorano le
Bioniche, nell’altare maggiore la tavola dell’Adoratione de’ maggi,
assai bella per essere ben grande, nella quale si veggono gran mol-
titudine de personaggi ben designati e coloriti. Nella chiesa di
Santa Maria delle gratie, in una cappella, il quadro ove è la Ma-
donna con Christo nelle braccia, S. Giovan Battista e S. Andrea.
Nella chiesa di S. Luca dei pittori, nell’Altare grande, il quadro
de S. Luca Evangelista. Nella chiesa di S. Agostino, nella cap-
pella de Villarosa, il quadro con la Madonna. Nella chiesa di
S. Crispino in un altare si vede il quadro con la Madonna et ai
lati i SS. Filippo e Giacomo apostoli, opera assai rara, e tutto
il soffitto di questa chiesa fu pittato da questo sì valente pittore.
« Girolamo Capece, nobile napolitano, che visse nel 1570, si
delettò grandemente della pittura e della scultura. Fe’ egli un qua-
dro nella sua cappella e degli altri Capece in S. Domenico, un
Christo in Croce, che viene assai stimato, e fe’ de relevo il cro-
cefisso di legno, ch’è supra l’architravo di detta chiesa.
« Pietro Frangiane, napolitano, pittore assai stimato nel suo
tempo. Vedesi nella chiesa delle Monache dell’Egittiaca in una
cappella un quadro, la Madonna con Christo e molti martiri
Francescani insieme; supra, delle nubi, e di sotto, molte anime
del Purgatorio.
« Francesco Curia, napolitano, celebre pittore dei nostri tempi,
e si famoso che equiparare si può con qualunque valente pit-
tore dei secoli passati per ragione di tutte le regole della buona
pittura. Nel Domo nella cappella del Seripanni fe’ lo quadro de la
pietà, Christo deposto alla Croce. In S. Lorenzo de conventuali
fe’ quella superba tavola e ben grande, che è S. Francesco intero
che dà il cordone a diverse persone; et ivi sono ritratti dal na-
turale molti che sono cinti da frati col cordone: pittura e pel
disegno, inventione e colorito assai bella e stimata dagli inten-
denti. In S. Caterina a Formello si veggono in due cappelle due
quadri di gran stima: nella cappella delli Tocchi una Madonna
con Christo in braccia con SS. Filippo e Giacomo Apostoli, et in
quella delli Morena una Madonna intera con Christo intero, e di
sotto alcuni santi e tra gli altri S. Tomaso d’Aquino, che tiene
sotto del braccio una quantità di libri, et ambidue questi quadri
non si possono desiderar migliori. In S. Andrea a Nido vi è il
quadro dell’altar maggiore assai grande, et è S. Andrea Apostolo
e S. Marco, pittura sì rara che ben settecento scudi fu pagata.
« Fabritio Santafede, degno pittore. Nella chiesa dello Spirito
Santo fe’ nella cappella delli Riccardi il quadro della Madonna
del Soccorso. Nella Soffitta di S. Maria la Nova fe’ il quadro di
mezzo, che è la Vergine Santissima Assunta in cielo. Nella Chiesa
del Monte della Misericordia, in una cappella, è il quadro di
Marta e Maddalena, che ricevono Christo in loro casa. In S. Se-
verino, nella cappella de Medici al lato la sagrestia, vi è un
quadro, una Madonna con Christo in braccia, S. Benedetto,
S. Mauro e S. Placido, pittura assai degna. Nella chiesa di Re-
gina Coeli Monastero di Monache, nella cappella de’ Salmi, il
quadro, che è la Madonna con Giesù nelle braccia, S. Luca e
S. Benedetto; e altre pitture fatte da questo pittore eccellente,
e de tutti li sopradetti in diverse altre parti e chiese di Napoli,
e fuori ancora.
« Gioseppe Cesare, detto Giosippino, nato in Arpino, città del
Regno e non come falsamente asseriscono l’invidiosi delle glo-
rie del regno di Napoli, fu a nostri tempi famosissimo pittore e
di gran stima. Pittò in Roma in S. Giovanni Laterano et in
altri luoghi, ma sopratutto dipinse tutto il soffitto della sagrestia
della Certosa di Napoli, detta S. Martino, a fresco, e parte della
lamia del coro, opera meravigliosa che megliorar non si può.
« Filippo d’Angelo, napolitano, pittore assai celebre, nato in
Napoli e non in Roma, come il Buglione dice, a causa la fama
del suo ben dipingere, fu dal Granduca chiamato in Fiorenza,
che da quella Altezza fu ben riconosciuta la sua virtù.
« Fiorirono poi famosissimi Pittori napolitani, come Gio.
Battista Caracciolo napoletano, il cavaliere Massimo napolitano,
quali fecero petture ad oglio et a fresco di gran valuta e con-
sideratione, si come Gio. Antonio d’Amato, Girolamo d’Arena,
Francesco Imparato, che nel soffitto di S. Maria la Nova fece
diversi quadri a concorrenza d’altri valenti pittori che vi dipin-
sero, Carlo Sellito, tutti napolitani. Vi fu parimenti Luiggi Car-
bone, che in far paesi non ebbe paro, siccome Anello Falcone in
pittar battaglie fu raro, e suo coetaneo Fr. Andrea de Lione si-
milmente pittore di battaglie, e Domenico Gargiulo, Giuseppe
d’Amato. In pinger poi fiori e frutti dal naturali celebri assai fu-
rono Luca Frate, lacovo Russo et Ambrosiello, e tutti furono
napolitani et altri celeberrimi pittori.
Scultori.
« Giovan da Noia, scultore singolare che visse nel 1550, fe’ nella
chiesa di S. Maria del popolo in Napoli il deposito del Duca di
Termini di casa di Capua, ove si veggono varii bassirilevi. Nella
chiesa di S. Maria delle gratie, nella cappella della famiglia
Gualtieri, si vede la statua di N. Donna dal naturale in bianco
marmo, che tiene il puttino nelle braccia, scultura la più singo-
lare che fosse mai uscita da qualunque valente scultore e si stima
essere una delle cose rare d’Italia. Nella cappella de Giustiniani
in d." chiesa la tavola di bassorilevo che è Cristo deposto dalla
Croce, et il tumulo di Galeazzo Giustiniani. Nella chiesa di S.
Anello, nella cappella dei Capeci, vi è la statua di Santa Dorotea
di tutto rilevo con gli ornamenti d’intorno di bassorilevo di
bianco marmo. In S. Giovanni Maggiore fe’ l’ornamento di bas-
sorilevo in marmo nella cappella de’ Ravaschieri. In S. Dome-
nico, nella cappella della famiglia Arcella, vi sono molte statue
de santi, sculture singolarissime. Nella chiesa di S. Severino, nella
cappella dei Conti della Saponara, fe’ li tumuli con le statue dei
tre giovanetti fratelli di casa Sanseverino, figliuoli del Conte.
Nella chiesa di S. Giuseppe de Falegnami feTo quadro ben grande
di bassorilevo di legno, la Natività di Cristo signore nostro con
la Madonna, S. Giuseppe e li Pastori et altri personaggi con altri
intagli, tutti fatti da sua mano in bassorilevo. Essendosi prima
questo valente huomo dato ad intagliare e scolpire in legno, dopo
si applicò a cavare in marmo, vedesi in Santa Maria la nova,
nella cappella dei Coppoli, un Ecce homo dal naturale ben grande
di legno et il Crocefisso pur di legno sull’architravo di detta
chiesa, scultura di prezzo e di divotione. Nella chiesa di Monte-
oliveto, nella cappella dei Liguori, si veggono sue statue di marmo,
la Madonna et altri santi con diversi bassirilevi, fatte a concor-
renza con Girolamo Santacroce, che fe’ l’altra cappella in detta
chiesa. Nella cappella delli Antaldi la statua di S. Giovan Bat-
tista. Dentro del Coro della chiesa di S. Giacomo de Spagnoli
fe’ il tumulo di D. Pietro di Toledo con statue e bassirilevi con
l’historie delle imprese fatte da Don Pietro contro Turchi, opera
singolarissima.