Cesare, passato il Rubicone contro il divieto delle Leggi, perorò
a' suoi soldati sulla piazza di Rimino.
Fu adornata del celebre Arco ad Angusto eretto, di cui ragione-
remo nel .«eguente Capitolo, e cominciò questo Principe il magnifico
Ponte, terminato da Tiberio, e che noi descriveremo nel terzo.
Non contento di ciò Augusto nel suo XIII Consolato ne rifece le
mura (a) con una magnificenza veramente romana.
La seguente Lapida riferita da Leandro Alberti nella sua descri-
zione d'Italia, che era inserita nelle antiche mura, e che è riporta-
ta anche dal Clementini ( pag. 109 ) e dal Garuffi ( pag. 55 ), non la-
scia dubbio che questo lavoro sosse satto da Augusto a
BIP. CAESAR. DIVI. F. AVO. PONT. MAX. COS. XIII. TRIB. POT.
XXVII. P P. MVRVM. DEDIT ( b ).
L'ambito odierno fu circondato di mura dall'Imperatore Federico
Secondo nel secolo XIII ( e ), e ristorato dal Pontesice Paolo III nel
l545 (d). Era divisa anticamente la Città in sette Vichi. Questa di-
visione fu ideata forse ad imitazione di quella fatta in Roma da Au-
gusto, gran Benesattore di Rimino, sapendo noi da Svetonio (e) che
( a ) Battaglini Memorie istoriehe di Rimino pag. 342- La predilezione d' Augusto
per la nostra Città, ed i grandiosi Monumenti per suo ordine eretti entro la medesi-
ma le secero dare il nome di AVGVSTA ( Morcelli de stilo inscription. 1. 1. p. 1. e. 2. ).
L' Ordine poi dei Decurioni riminesi in molte Lapidi è appellato splendidissimus .
( b ) A parer mio la Lapida fu copiata alquanto scorrettamente, e certamente con
qualche picciola disferenza tra i mentovati autori. Colle tre lezioni unite l'ho data
più corretta che mi sia stato possibile , lasciando per altro un pezzo di Lapida che
F Alberti pel primo , e gli altri poscia cucirono coli' anzidetta ; essendo manifesto che
l'aggiunto dai medesimi è un pezzo d'iscrizione di tempi assai più bassi, dicendo visi,
Curante. L. Turno. Secando. Apronian. Praesect. Urbis. F. Acteio. V. C. Correct. Flamin.
Et. Piceni-lì Garusfi porta anche la seguente, ritrovata ai tempi di Paolo III, men-
tre si rifacevano le mura
M. LIBVRNIVS. L. F.
M. VETTIVS. M. F.
EX. D. C. MVRVM
FAC. CVR.
Questa ristorazione dovette accadere circa l'anno 100 dell'era volgare, poiché in
altra Lapida ( Garusfi p. 36 ) si fa menzione del nostro M. Vettio. M. F. ( se pure è lo
stesso , come pare ) ai tempi di Trajano . Sebbene fosse un secolo appena che le mura
erano state rifatte, pure avranno avuto bisogno di ristauro pel sacco che ebbe Rimino
pochi anni prima dalle truppe di Vespasiano - Le Lapidi antiche poi appartenenti a Ri-
mino sono in numero grandissimo, e meriterebbero di essere raccolte .
( e ) Battaglini luog. cit. pag. 345.
( d ) Esiste ancora una Lapida, che ciò prova, nelle mura vicino all'antico anfiteatro .
( e ) In Aug. cap. 3o.
a' suoi soldati sulla piazza di Rimino.
Fu adornata del celebre Arco ad Angusto eretto, di cui ragione-
remo nel .«eguente Capitolo, e cominciò questo Principe il magnifico
Ponte, terminato da Tiberio, e che noi descriveremo nel terzo.
Non contento di ciò Augusto nel suo XIII Consolato ne rifece le
mura (a) con una magnificenza veramente romana.
La seguente Lapida riferita da Leandro Alberti nella sua descri-
zione d'Italia, che era inserita nelle antiche mura, e che è riporta-
ta anche dal Clementini ( pag. 109 ) e dal Garuffi ( pag. 55 ), non la-
scia dubbio che questo lavoro sosse satto da Augusto a
BIP. CAESAR. DIVI. F. AVO. PONT. MAX. COS. XIII. TRIB. POT.
XXVII. P P. MVRVM. DEDIT ( b ).
L'ambito odierno fu circondato di mura dall'Imperatore Federico
Secondo nel secolo XIII ( e ), e ristorato dal Pontesice Paolo III nel
l545 (d). Era divisa anticamente la Città in sette Vichi. Questa di-
visione fu ideata forse ad imitazione di quella fatta in Roma da Au-
gusto, gran Benesattore di Rimino, sapendo noi da Svetonio (e) che
( a ) Battaglini Memorie istoriehe di Rimino pag. 342- La predilezione d' Augusto
per la nostra Città, ed i grandiosi Monumenti per suo ordine eretti entro la medesi-
ma le secero dare il nome di AVGVSTA ( Morcelli de stilo inscription. 1. 1. p. 1. e. 2. ).
L' Ordine poi dei Decurioni riminesi in molte Lapidi è appellato splendidissimus .
( b ) A parer mio la Lapida fu copiata alquanto scorrettamente, e certamente con
qualche picciola disferenza tra i mentovati autori. Colle tre lezioni unite l'ho data
più corretta che mi sia stato possibile , lasciando per altro un pezzo di Lapida che
F Alberti pel primo , e gli altri poscia cucirono coli' anzidetta ; essendo manifesto che
l'aggiunto dai medesimi è un pezzo d'iscrizione di tempi assai più bassi, dicendo visi,
Curante. L. Turno. Secando. Apronian. Praesect. Urbis. F. Acteio. V. C. Correct. Flamin.
Et. Piceni-lì Garusfi porta anche la seguente, ritrovata ai tempi di Paolo III, men-
tre si rifacevano le mura
M. LIBVRNIVS. L. F.
M. VETTIVS. M. F.
EX. D. C. MVRVM
FAC. CVR.
Questa ristorazione dovette accadere circa l'anno 100 dell'era volgare, poiché in
altra Lapida ( Garusfi p. 36 ) si fa menzione del nostro M. Vettio. M. F. ( se pure è lo
stesso , come pare ) ai tempi di Trajano . Sebbene fosse un secolo appena che le mura
erano state rifatte, pure avranno avuto bisogno di ristauro pel sacco che ebbe Rimino
pochi anni prima dalle truppe di Vespasiano - Le Lapidi antiche poi appartenenti a Ri-
mino sono in numero grandissimo, e meriterebbero di essere raccolte .
( e ) Battaglini luog. cit. pag. 345.
( d ) Esiste ancora una Lapida, che ciò prova, nelle mura vicino all'antico anfiteatro .
( e ) In Aug. cap. 3o.