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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 19.1913

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Schneider Graziosi, Giorgio: Il Labaro Costantiniano e la risurrezione di Lazzaro sopra due marmi del cimitero di Priscilla
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https://doi.org/10.11588/diglit.19827#0136

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G. SCHNEIDEB GRAZIOSI

ne conservano nella collezione stessa del Laterano; e dì uno
di questi diamo qui la riproduzione (Fig. 2). E siccome questa
scena esprime la resurrezione di Cristo, così, per concomitanza
di idee, racchiude altresì il concetto della sua glorificazione e
del suo trionfo. Questa figurazione artistica e simbolica contiene
gli emblemi stessi principali, che formavano il primo vessillo
cristiano, il Labaro di Costantino, cioè il monogramma in un
cerchio posto sopra un antenna, dal cui braccio trasversale
pendeva un ricco drappo, come risulta dalla notissima e minuta
descrizione del Labaro costantiniano lasciataci da Eusebio. La
viva reminiscenza degli emblemi essenziali di quel vessillo,

che entrano così solennemente in composizione nella scena
della resurrezione, della glorificazione e del trionfo di Cristo,
ben s’addice all’età che è più direttamente vicina a quella in
cui il Labaro comparve alla testa degli eserciti romani:1 e sic-
come noi sappiamo che quella bandiera cristiana fu inalberata
pubblicamente e trionfò per la prima volta nel fatidico anno 312,
così le esigenze cronologiche non ci permettono, almeno in

artistico della corona di alloro sovrapposta alla croce come segno della
vittoria del martire si vede anche nella notissima colonnetta dell'altare dei
ss. Nereo ed Achilleo, nella basilica omonima nel cimitero di Domitilla che
rappresenta il martirio di s. Achilleo.

1 Per un vessillo con sopra una colomba in un altro sarcofago del Late-
rano, che può considerarsi come un diverso emblema del Labaro trionfale,
cfr. 0. Marucchi, op. cit., p. 24, 4, tav. XXVII, 4; Nuovo Bull, d’arch.
crisi., 1898, pag. 24 e segg.
 
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