Scuole d’istruzione primaria 279
©ve la superiora risiede, stanno undici maestre, tre no-
vizie, circa ventidue educande, e forse trecento scola-
re. I PP. Gesuiti dirigono le cose spirituali tanto del-
le maestre quanto delle alunne. (Morichini ,oper. cit. trat.
IV. cap. XI. pag. 286.)
SCUOLE DELLE MAESTRE PIE DELL’ ISTI-
TUTO DE’MONTI, E DELLE MAESTRE PIE OPE-
RAIE. Abbiamo dalla vita della serva di Dio Lucia
Filippini, scritta da Francesco de Simone, che la no-
minata Rosa Venerini, dopo aver fondato le sue scuo-
le in Viterbo , fu chiamata a fare altrettanto in Mon-
tefiascone dal Cardinal Barbarigo vescovo di quella dio-
cesi. Essa vi si recò e coll’opera della suddetta Lucia Fi-
lippini le eresse felicemente. Il cardinale pose affetto
grande al nuovo istituto e fu da lui sostenuto con tut-
to il vigore. Siccome però la Venerini portava opinio-
ne che più necessitassero d’istruzione le donzelle civi-
li, e la Filippini riteneva che più ne avesser bisogno
le povere, così vennero a sorgere due istituti di mae-
stre Pie, l’uno e l’altro utilissimi alla Religione ed al-
la società umana.
Le regole date alle maestre Pie dal Cardinal Bar-
barigo furono scritte e messe al pubblico da monsignor
Pompilio Bonaventura. Clemente XIII. correndo l’anno
1760. fecele ristampare e le corroborò coll’apostolica ap-
provazione ( Vedi il Breve'. Esperientia rerum huma-
narum magistra ec. Vili. sept. MD CCLX. ). Sette
sono le scuole di questa specie ch’oggi sono aperte in
Roma, e perchè la principale fu quella posta a s. Aga-
ta ai Monti, così a distinguere l’istituto della Filippi-
ni dagli altri di simil genere, soglionsi volgarmente chia-
mare le Maestre pie de* Monti. Le altre scuole sono
stanziate ai Crociferi nel rione Trevi, a s. Carlo ai ca-
tinari, nel rione Regola, in Trastevere, in Borgo Nuo-
©ve la superiora risiede, stanno undici maestre, tre no-
vizie, circa ventidue educande, e forse trecento scola-
re. I PP. Gesuiti dirigono le cose spirituali tanto del-
le maestre quanto delle alunne. (Morichini ,oper. cit. trat.
IV. cap. XI. pag. 286.)
SCUOLE DELLE MAESTRE PIE DELL’ ISTI-
TUTO DE’MONTI, E DELLE MAESTRE PIE OPE-
RAIE. Abbiamo dalla vita della serva di Dio Lucia
Filippini, scritta da Francesco de Simone, che la no-
minata Rosa Venerini, dopo aver fondato le sue scuo-
le in Viterbo , fu chiamata a fare altrettanto in Mon-
tefiascone dal Cardinal Barbarigo vescovo di quella dio-
cesi. Essa vi si recò e coll’opera della suddetta Lucia Fi-
lippini le eresse felicemente. Il cardinale pose affetto
grande al nuovo istituto e fu da lui sostenuto con tut-
to il vigore. Siccome però la Venerini portava opinio-
ne che più necessitassero d’istruzione le donzelle civi-
li, e la Filippini riteneva che più ne avesser bisogno
le povere, così vennero a sorgere due istituti di mae-
stre Pie, l’uno e l’altro utilissimi alla Religione ed al-
la società umana.
Le regole date alle maestre Pie dal Cardinal Bar-
barigo furono scritte e messe al pubblico da monsignor
Pompilio Bonaventura. Clemente XIII. correndo l’anno
1760. fecele ristampare e le corroborò coll’apostolica ap-
provazione ( Vedi il Breve'. Esperientia rerum huma-
narum magistra ec. Vili. sept. MD CCLX. ). Sette
sono le scuole di questa specie ch’oggi sono aperte in
Roma, e perchè la principale fu quella posta a s. Aga-
ta ai Monti, così a distinguere l’istituto della Filippi-
ni dagli altri di simil genere, soglionsi volgarmente chia-
mare le Maestre pie de* Monti. Le altre scuole sono
stanziate ai Crociferi nel rione Trevi, a s. Carlo ai ca-
tinari, nel rione Regola, in Trastevere, in Borgo Nuo-