CASA DI SIRICO
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di asta e parazonio, un nudo eroe ed una donna in bianco ammanto, e coronata di alloro, che gli
addita un'altra figura muliebre. Questa terza figura con un velo ceruleo su bianca tunica nasconde
con la persona la vista di un carro e protende le braccia come per respingere o impedire la partenza
dell'eroe, volgendo in dietro la testa con immenso dolore. Gli illustratori di questo dipinto scorgono
in esso Turno fra Lavinia ed Amata, quando la regina piangendo supplica Turno a non pugnare coi
Teucri.
Nulla ha di comune con le surriferite composizioni la terza dipintura di questo Iriclinium, Diverse
figure femminili circondano Ermafrodito seduto nudo in un seggio da verde drappo coverto. Muliebri
ornamenti offrono al protagonista le ninfe, e due di queste gli stanno vicino, ed una ha nelle mani
un piccolo cassettino atto a contenere e profumi ed essenze. L'ampia finestra di questo triclinio era
chiusa da quattro valvae e divisa da una grossa trave di legno ; era fornita di vetri, de' quali però
non si rinvennero i frammenti.
Accanto alla stanza n.° 10 ne sorge un'altra n.° il, che pure sull'atrio risponde di minore
dimensione, rivestita di ruvido intonaco e col pavimento di mattone pesto. E una cella che era dapprima
in comunicazione col limitrofo tablino, mercè una porta la quale chiusa dopo con fabbrica divenne un
armadio ov'erano tre ordini di scansie le di cui impressioni sono ancora visibili, e visibili i fori
pe' chiodi che quelle scansie tenevano sospese.
Dal lato opposto di questa rustica stanzetta, dopo il tablino, vi è un'angusta fauce, n.° 12, rustica
quanto la stanzetta di sopra descritta, la quale fauce congiungeva questa casa di Sirico col giardino
già innanzi descritto dell'altra casa Num. 57.
Le località n.° 13 e 14 rispondono pure sullo stesso giardino. Quella n.° 13 è una piccola
cella, ove sulle pareti bianche eranvi e sirene, e candelabri e quattro piccoli quadri, oggi perduti,
e de'quali un solo ora rimane che raffigura la protomè di un fanciullo ritratto al naturale. Sovrastava
alla porta d'ingresso un tabulato, sul quale si ascendeva, di certo, con una scala mobile di legno,
destinato a sopportare angusto letticciuolo, o domestiche suppellettili. L'altra località n.° 14 è una
vasta area in cui chiaro ravvisasi che per formarla varie stanze eransi diroccate. Un solo di quei
cubicoli, n.° 15, rimase intiero, ove ravvisansi vari avanzi di pitture su fondo bianco, fra le quali
un barbato poeta seduto e coronato di alloro accorda la lira co' canti di una Musa che gli sta di
rincontro.
La cucina n.° 16, già descritta nella casa Num. 57, immetteva in una specie di vestibolo n.° 17,
il quale così serviva di seconda uscita sulla pubblica via, tanto alla casa Num. 57, come a questa di
Sirico. E la località n.° 18, in cui ora appunto si entra dal vestibolo n.° 17, dovea dapprima essere una
bottega, forse indipendente da questa abitazione di Sirico, ma che, per successivi restauri, venne
aggregata alla casa come cellarium disadorno e rustico quanto il locale che lo precede.
OGGETTI DIVERSI RINVENUTI NELLA GASA DI SIRICO
MONETE
Bronzo. Moneta di media grandezza assai corrosa.
Altra di piccolo modolo.
Altre tre monete non descritte nel Giornale degli scavi.
OGGETTI DI ORO E GEMME
Bellissimo e grande anello di oro che, in corniola gemmaria, esibisce
incisa una testa virile, forse ritratto dello stesso Sirico, delineato a
tav. I. n.° 23 e 24.
Due piccole gemme spettanti ad anelli dispersi.
OGGETTI DI BRONZO
N.° 85, borchie che servivano di ornamento ad una porta di legno.
Due lucerne.
Vari chiodi.
Una conca.
Una caldaia.
Una padella.
Un nasiterno.
Due patere con lungo manubrio.
Un rammaiuolo.
Una scodella.
Un manico di vaso disperso.
Varie bullae con corrispondenti anelli.
Suggello ove in lettere rilevate è scritto SIRICI. (Tav. I n.° 19
20 e 21.)
Uno specchio circolare.
Diversi svariati ornamenti.
Due serrature di una grande cassa con elegante manubrio dorato
la cui cerniera componevasi di 28 pezzi di osso cilindrici, e nella
quale cassa stavano riposti dei tessuti.
Elegante candelabro con maschere sceniche nella base, e con la
corrispondente lucerna, delineato al n.° 25. della tav. I.
Varie serrature.
Varie cerniere, ed anelli per mobili.
Quattro vasi, uno de'quali abbastanza grande in forma di peclen.
Parte di un cardine.
Un tintinnabulo.
OGGETTI DI FERRO
Tre serrature.
Vari chiodi.
Due spiedi.
Due lame di coltello.
Un pezzo acuminato d'incerto uso.
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di asta e parazonio, un nudo eroe ed una donna in bianco ammanto, e coronata di alloro, che gli
addita un'altra figura muliebre. Questa terza figura con un velo ceruleo su bianca tunica nasconde
con la persona la vista di un carro e protende le braccia come per respingere o impedire la partenza
dell'eroe, volgendo in dietro la testa con immenso dolore. Gli illustratori di questo dipinto scorgono
in esso Turno fra Lavinia ed Amata, quando la regina piangendo supplica Turno a non pugnare coi
Teucri.
Nulla ha di comune con le surriferite composizioni la terza dipintura di questo Iriclinium, Diverse
figure femminili circondano Ermafrodito seduto nudo in un seggio da verde drappo coverto. Muliebri
ornamenti offrono al protagonista le ninfe, e due di queste gli stanno vicino, ed una ha nelle mani
un piccolo cassettino atto a contenere e profumi ed essenze. L'ampia finestra di questo triclinio era
chiusa da quattro valvae e divisa da una grossa trave di legno ; era fornita di vetri, de' quali però
non si rinvennero i frammenti.
Accanto alla stanza n.° 10 ne sorge un'altra n.° il, che pure sull'atrio risponde di minore
dimensione, rivestita di ruvido intonaco e col pavimento di mattone pesto. E una cella che era dapprima
in comunicazione col limitrofo tablino, mercè una porta la quale chiusa dopo con fabbrica divenne un
armadio ov'erano tre ordini di scansie le di cui impressioni sono ancora visibili, e visibili i fori
pe' chiodi che quelle scansie tenevano sospese.
Dal lato opposto di questa rustica stanzetta, dopo il tablino, vi è un'angusta fauce, n.° 12, rustica
quanto la stanzetta di sopra descritta, la quale fauce congiungeva questa casa di Sirico col giardino
già innanzi descritto dell'altra casa Num. 57.
Le località n.° 13 e 14 rispondono pure sullo stesso giardino. Quella n.° 13 è una piccola
cella, ove sulle pareti bianche eranvi e sirene, e candelabri e quattro piccoli quadri, oggi perduti,
e de'quali un solo ora rimane che raffigura la protomè di un fanciullo ritratto al naturale. Sovrastava
alla porta d'ingresso un tabulato, sul quale si ascendeva, di certo, con una scala mobile di legno,
destinato a sopportare angusto letticciuolo, o domestiche suppellettili. L'altra località n.° 14 è una
vasta area in cui chiaro ravvisasi che per formarla varie stanze eransi diroccate. Un solo di quei
cubicoli, n.° 15, rimase intiero, ove ravvisansi vari avanzi di pitture su fondo bianco, fra le quali
un barbato poeta seduto e coronato di alloro accorda la lira co' canti di una Musa che gli sta di
rincontro.
La cucina n.° 16, già descritta nella casa Num. 57, immetteva in una specie di vestibolo n.° 17,
il quale così serviva di seconda uscita sulla pubblica via, tanto alla casa Num. 57, come a questa di
Sirico. E la località n.° 18, in cui ora appunto si entra dal vestibolo n.° 17, dovea dapprima essere una
bottega, forse indipendente da questa abitazione di Sirico, ma che, per successivi restauri, venne
aggregata alla casa come cellarium disadorno e rustico quanto il locale che lo precede.
OGGETTI DIVERSI RINVENUTI NELLA GASA DI SIRICO
MONETE
Bronzo. Moneta di media grandezza assai corrosa.
Altra di piccolo modolo.
Altre tre monete non descritte nel Giornale degli scavi.
OGGETTI DI ORO E GEMME
Bellissimo e grande anello di oro che, in corniola gemmaria, esibisce
incisa una testa virile, forse ritratto dello stesso Sirico, delineato a
tav. I. n.° 23 e 24.
Due piccole gemme spettanti ad anelli dispersi.
OGGETTI DI BRONZO
N.° 85, borchie che servivano di ornamento ad una porta di legno.
Due lucerne.
Vari chiodi.
Una conca.
Una caldaia.
Una padella.
Un nasiterno.
Due patere con lungo manubrio.
Un rammaiuolo.
Una scodella.
Un manico di vaso disperso.
Varie bullae con corrispondenti anelli.
Suggello ove in lettere rilevate è scritto SIRICI. (Tav. I n.° 19
20 e 21.)
Uno specchio circolare.
Diversi svariati ornamenti.
Due serrature di una grande cassa con elegante manubrio dorato
la cui cerniera componevasi di 28 pezzi di osso cilindrici, e nella
quale cassa stavano riposti dei tessuti.
Elegante candelabro con maschere sceniche nella base, e con la
corrispondente lucerna, delineato al n.° 25. della tav. I.
Varie serrature.
Varie cerniere, ed anelli per mobili.
Quattro vasi, uno de'quali abbastanza grande in forma di peclen.
Parte di un cardine.
Un tintinnabulo.
OGGETTI DI FERRO
Tre serrature.
Vari chiodi.
Due spiedi.
Due lame di coltello.
Un pezzo acuminato d'incerto uso.