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Exkurs I. Zur Deutung von Tizians ,,Himmlischer und Irdischer Liebe“ 177

gezogenen „Iconologia“ des Cesare Ripa finden wir z. B. die Nacktheit
fast durchweg positiv, und nie im Sinne des spezifisch Wollüstigen ge-
deutet: selbst die „Luxuria“ ist nur deswegen „quasi ignuda“, weil sie
die „beni di fortuna, che sono danari, gioie, possessioni e giumenti“ zer-
streut und vernichtet, nicht aber, weil die Nacktheit als solche unsittlich
wäre. Nackt sind z. B. die drei Grazien als Darstellung der „Amicizia“,
weil befreundete Menschen „debbono essere d’animo libero e sciolto
d’ogni inganno“, die „Anima“ („sciolta da ogni impedimento corporeo“)
die „Bellezza“ („perche non vuol esser coperta di liscio“), die „Chia-
rezza“ (hier scheint dem Autor die Erklärung selbstverständhch), die
„Prontezza“ („per essere libera d’ogni impedimento all’ operare“), die
„Sapienza“ (abermals ohne Erklärung), die „Veritä“ („per dinotare che
la semplicitä le e naturale“), die „Virtü Heroica“ („come quella, che
non cerche richezze, ma l’immortalitä... come si e visto in un marmo an-
tico che dice ,virtus nudo homine contenta est‘ “), die „Vita contemplativa“.
Und bei eben diesem Ripa begegnet uns nun auch die Gegenüberstel-
lung einer nackten und einer reich gekleideten Gestalt, die
zwar nicht in allen, aber doch in so wesentlichen Zügen mit dem Bestände
des Tizianbildes übereinkommt, daß sie zu dessen Deutung immerhin
herangezogen werden darf:

„FELICITA ETERNA. Giovane ignuda, conle treccie d’oro, coronata
di lauro, sia bella e risplendente, sederä sopra il cielo stellato, tenendo una
palma nella sinistra mano, e nella destra una fiamma difuoco, alzando gli
occhi in alto, con segni d’allegrezza. Giovane si dipinge, percioche la felicitä
etema non ha seco non allegrezza perpetua, sanitä vera e tutte le gratie
particolari che seguono la gioventü . . . Si fa ignuda, perche non ha bisogna
di velar si delle cose caduche della terra ... I capelli d’oro sono i pensieri
soavi di sempiterna pace e sicura concordia ... Ponsi a sedere sopra il cielo
stellato, per dimostrare, che la vera felicitä, che solo in Cielo si gode, non
e soggetta al rapido corso delle stelle ... La fiamma ardente dimostra l’amor
di Dio e il mirar alto la contemplazione di lui, perche in ambe due queste
parti consiste la beatitudine e la compita felicitä.

FELICITA BREVE. Donna vestita di bianco e giallo, che tenga in
capo una corona d’oro, sia cinta di varie gemme, nella mano destra haverä
un scetro, tenendo il braccio alto, al quäle s’avvitichi con le sue frondi una
zucca, che sorga dal terreno vicino a ’piedi d’essa, con la sinistra tenga un
bacile pieno di monete e di gemme. — Il vestimento bianco e giallo e in-
ditio di contentezza, la corona e lo scetro di signoria, e il bacile di gran
ricchezze, nelle quali cose la breve e vana felicitä consiste, assimigliandosi alla
zucca, laquale in brevissimo spatio di tempo altissima diventata, in
pochissimo tempo poi perde ogni suo vigore e cade a terra ..."

Studien der Bibliothek Warburg 18. Heft: Panofsky

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