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i45

compone di una serie d'insegne che sostengono
simboli divini, divisi dalle figure superiori per
mezzo di una linea o fascia d'iscrizione. La Tav.
M. d. C. n.° XXI rappresenta i due partimenti ; ma
per accomodarsi allo spazio e non tradire il carat-
tere delle figure e delle iscrizioni colle dimensio-
ni troppo piccole, l'ho divisa in due parti che nel-
la tavola si veggono sovrapposte. Il lettore deve
rappresentarsi la serie continuata secondo l'ordi-
ne dei numeri che ho posti sopra le figure: col-
lochi la dea di n.° 8 dietro la dea di n.° 7; e così
avrà i due ordini continui, quello delle figure e l'al-
tro delle insegne, appunto come nell'originale si
trovano.

Cominciando da man sinistra nella superiore
estremità della tavola, si vede un re (n.° 1 ) che fa
atto di offerire le cose poste sopra un'ara. I cartel-
li son vuoti; segno d'incertezza dell'attuale regnan-
te, la quale specialmente si verificò dalla morte di
Cleopatra fino alla pubblicazione dell'assoluto do-
minio di Augusto. In ogni modo , ai primi anni
della dominazione romana queste sculture appar-
tengono .

L'offerta è fatta alle deità che succedono. La
prima (n.° 2) rappresenta Phtah che, seduto su di
uno sgabello e fattosi vasajo, fa girare col piede il
torno (così praticasi ancora in Egitto l'arte figuli-
na ) per dar forma rotondeggiante a un pezzo di
materia. E scritto sopra: concedo a te (al figurato
 
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