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STUDI E MATERIALI DI ARCIf. E NUM.
— APPENDICE MUSEO-GRAFICA.
dal Petersen in Bum. Mitth. 1893 p. 348 sgg.
(n, 14).
La dea è vestita — alla maniera delle
statue arcaiche dell'Acropoli e di alcune
statuette arcaistiche di proporzioni analo-
ghe, come l'Artemis di Pompei, quella di
Castiglione della Pescaia, ecc. — di chitone
ionico, sul quale è posto a tracolla, dalla
spalla d. al fianco sin., il peplos, ampio e
rimboccato su sè stesso. Il petto e la parte
381
corrispondente della schiena sono coperti
da una breve e corta egida, fornita alle
dentature marginali di piccoli serpentelli
arricciati alle punte. I capelli erano accon-
ciati a krobylos, che ancora si vede alla
nuca od alla base del collo.
La dea, stendendo il braccio sin. lungo
la persona, afferrava con la mano il du-
plice vestito poco sopra il ginocchio e
s'avanzava, nel momento in cui è rappre-
sentata, con la gamba d. Il braccio d., pie-
gato al gomito e proteso, doveva reggere
qualche attributo, probabilmente l'elmo e
la lancia, tenuto conto che sul pezzo di
krobylos tuttora conservato non appare
traccia dell' elmo, ciò che fa supporre che
la testa fosse nuda (cfr. Petersen, 1. e).
L'elmo nella mano d. ben converrebbe a
questo tipo di Athena, come si vede per
esempio nel rilievo del puteale di Corinto.
(Mon. Piot, II, 1895, p. G5), e suppliscesi
fondatamente nelle mani della splendida
statuetta in lamina enea sbalzata dell'Acro-
poli (De-Ridder, Cut. des bronzes n. 794
figg. 299-300).
Interessantissimo è lo schematismo ar-
caico d'abbigliamento e di posa (così detto
tipo dello Spes) trasferito ad una statua
di Athena, cui meno sembrerebbe conve-
nire, specie per il movimento del braccio
sin. Sotto questo rispetto la statuetta Chigi
merita il massimo riguardo, perchè può
dirsi l'unico esemplare statuario in marmo
giunto fino a noi, di un'Athena foggiata
in quel modo. (Sopra certi idoletti in bron-
zo, per lo più arcaici, cfr. Furtwangler,
Meisteriv. p. 740 ; Reinach, Bép. de la scuìpt.
II p. 283 n. 1-2, G. Sul colosso del Foro di
Costantino a Bisanzio, ricordato in scrittori
dei secc. X-XIII e che sembra mostrasse
appunto lo stesso tipo, v. Gurlitt, Anaìecta
Graeciensia p. 101 sg. ; Furtwangler, 1. e).
Per 1' ulteriore esame della statua e spe-
cialmente per le caratteristiche dell'eclet-
tismo artistico che vi si osservano, rimando
alla nota del Petersen, 1. c. Per mio conto
ritengo che la statuetta Chigi, al pari delle
altre statuette arcaistiche di divinità che
mostrano tutte su per giù le stesse pro-
porzioni, quali l'Artemis di Pompei con le
sue repliche (STMl, p. 120), l'Iside pure
di Pompei (Overbeck-Mau, Pompei j] p. 478,
fig. 277 a) ecc. ecc., esibisce una imagine
del culto, la cui origine risale al tempo del
più severo arcaismo, ma che ritornò spe-
cialmente in voga tra la fine della Repub-
blica ed il principio dell'Impero romano.
382. Statuetta di donna, acefala e priva
delle braccia. Posa sopra una stretta base
piatta, spezzata sul davanti. La figura, ritta
sulla gamba destra, con la sinistra messa
alquanto innanzi, aveva il braccio destro
pendente lungo il corpo ed il sinistro pro-
babilmente piegato al gomito e proteso.
Vestita di un fine chitone ionico mani-
cato, ne porta sopra un altro dorico, di
STUDI E MATERIALI DI ARCIf. E NUM.
— APPENDICE MUSEO-GRAFICA.
dal Petersen in Bum. Mitth. 1893 p. 348 sgg.
(n, 14).
La dea è vestita — alla maniera delle
statue arcaiche dell'Acropoli e di alcune
statuette arcaistiche di proporzioni analo-
ghe, come l'Artemis di Pompei, quella di
Castiglione della Pescaia, ecc. — di chitone
ionico, sul quale è posto a tracolla, dalla
spalla d. al fianco sin., il peplos, ampio e
rimboccato su sè stesso. Il petto e la parte
381
corrispondente della schiena sono coperti
da una breve e corta egida, fornita alle
dentature marginali di piccoli serpentelli
arricciati alle punte. I capelli erano accon-
ciati a krobylos, che ancora si vede alla
nuca od alla base del collo.
La dea, stendendo il braccio sin. lungo
la persona, afferrava con la mano il du-
plice vestito poco sopra il ginocchio e
s'avanzava, nel momento in cui è rappre-
sentata, con la gamba d. Il braccio d., pie-
gato al gomito e proteso, doveva reggere
qualche attributo, probabilmente l'elmo e
la lancia, tenuto conto che sul pezzo di
krobylos tuttora conservato non appare
traccia dell' elmo, ciò che fa supporre che
la testa fosse nuda (cfr. Petersen, 1. e).
L'elmo nella mano d. ben converrebbe a
questo tipo di Athena, come si vede per
esempio nel rilievo del puteale di Corinto.
(Mon. Piot, II, 1895, p. G5), e suppliscesi
fondatamente nelle mani della splendida
statuetta in lamina enea sbalzata dell'Acro-
poli (De-Ridder, Cut. des bronzes n. 794
figg. 299-300).
Interessantissimo è lo schematismo ar-
caico d'abbigliamento e di posa (così detto
tipo dello Spes) trasferito ad una statua
di Athena, cui meno sembrerebbe conve-
nire, specie per il movimento del braccio
sin. Sotto questo rispetto la statuetta Chigi
merita il massimo riguardo, perchè può
dirsi l'unico esemplare statuario in marmo
giunto fino a noi, di un'Athena foggiata
in quel modo. (Sopra certi idoletti in bron-
zo, per lo più arcaici, cfr. Furtwangler,
Meisteriv. p. 740 ; Reinach, Bép. de la scuìpt.
II p. 283 n. 1-2, G. Sul colosso del Foro di
Costantino a Bisanzio, ricordato in scrittori
dei secc. X-XIII e che sembra mostrasse
appunto lo stesso tipo, v. Gurlitt, Anaìecta
Graeciensia p. 101 sg. ; Furtwangler, 1. e).
Per 1' ulteriore esame della statua e spe-
cialmente per le caratteristiche dell'eclet-
tismo artistico che vi si osservano, rimando
alla nota del Petersen, 1. c. Per mio conto
ritengo che la statuetta Chigi, al pari delle
altre statuette arcaistiche di divinità che
mostrano tutte su per giù le stesse pro-
porzioni, quali l'Artemis di Pompei con le
sue repliche (STMl, p. 120), l'Iside pure
di Pompei (Overbeck-Mau, Pompei j] p. 478,
fig. 277 a) ecc. ecc., esibisce una imagine
del culto, la cui origine risale al tempo del
più severo arcaismo, ma che ritornò spe-
cialmente in voga tra la fine della Repub-
blica ed il principio dell'Impero romano.
382. Statuetta di donna, acefala e priva
delle braccia. Posa sopra una stretta base
piatta, spezzata sul davanti. La figura, ritta
sulla gamba destra, con la sinistra messa
alquanto innanzi, aveva il braccio destro
pendente lungo il corpo ed il sinistro pro-
babilmente piegato al gomito e proteso.
Vestita di un fine chitone ionico mani-
cato, ne porta sopra un altro dorico, di