Venuti, Marcello de': Descrizione Delle Prime Scoperte Dell'Antica Città d'Ercolano Ritrovata vicino a Portici, Villa della Maestà Del Re Delle Due Sicilie (Venedig, 1749) [Cicognara, 2673-2]

Parte I. Gapa IV. 37
Dìcitur ìnfìdììs slagrans ALnaria quondam,
Nunc extincla super : iuti/que JVeapolim inter
Et Carnài loms esi mv.ltis jam srigidxs annis,
Ouanivis atcrnum pingucscat ab ubere sulphur.
Un pp.ssb della nuovaFisica del Colonna, che por-
ta il titolo della Storia Naturale dell'Universo, die-
de materia per dibattere tale argomento alla Reale
Accademia delle Iscrizioni di Parigi ( 1 ), nè sarà di-
scaro, che brevemente io ne riporti il succinto.
Il Signor Abate Bannier ricercò tal punto negli an-
tichi Autori, e ritrovò, che anco avanti l'Impero di
Tito era Irato il Monte Veluvio sottoposto ad accen-
derli, benché di ciò non se ne ritrovi Socia partico-
lare , anzi un alto silenzio tra gl'Italiani stessl , ed.
in particolare da Recupito nel Aio trattato Copta gì'
Incendj di tal Vulcano (2). Circa il primo amunto,
si porta un'allegazione di Strabone ( 3 ), il quale in
sostaoza afferma* che i luoghi Corro il Vesuvio sono
fertili (lìmi , Ce si eccettui la di lui Commirà affatto
slerile , e del color della cenere , ove li Ccorgono
caverne di solli, dello stesso colore, ripiene, come se
follerò slati altre volte abbruciati , e calcinati dal
fuoco, dal che può ConghicttuxarCi, chealtre volte Cia-
no flati incendiati da qualche Vulcano, che terminò
allora quando mancò la combattibile Cua materia. ..
Talché Strabone esattissìmo Scrittore molto anteriore
al tempo diTiio, prova che vi sia slato in verità un
Vulcano nella Commità del Vesuvio, ma non Capeva
il quando. Diodoro Sicolo (4) ancora racconta i ve-
stigj amichislìmi delle Cue fiamme , senza sarne più
minuto dettaglio.
C 3 Vii-

(i)Memoi'res de Litccracirre torri. 15.Des Embrasemens da
Mont Ve su ve.
(i) De Intenditi Montis Vesuvii.
(3) Strabone lib. c. pj<> ^47
(4) Diod.SÌtr.hb.4. * V