116 Beile Antichità d''Ercolino.
zo , che elrituteya ite ,. o quattro pugili , o siano
grafi 5 che ciano gli stnirnenti da scrivere sopra le
incerate tavole, e ciò che più tu silmabile , era un
altro astuccetto-di simi! metallo, il quale essendo aper-
to , conteneva una laminctta sottiiissima di argento-
rutta feruta con caratteri greci. E perchè nel voler-
la sviluppare, veniva, a reciderli, (limò ottimamente
ben fatto S. M. di rjporla per allora nel suo gabinet-
to, acciò per cagione della altrui indisereta curiosi.
tà non si perdesse.
Dall'altra parte eravi una comoda fcala , che sa-
li va nell'appartamento di sopra, ove si entrò in una
camera rovinata al di sopra , che probabilmente fu.
la cucina, mentre gran quantità di vali di bronzo,
e di terra trovaronsi , cioè scodelle, e treppiedi , c
nitri pezzi, che lungo suria il deserivere, e de'qua-
li minutamente non mi sovviene-Vi si videro uova
intere maravigliosamente conservate, e mandorle, e
noci, le quali mantenendo il loro colore naturale „
essendo aperte, si trovò entro la loro polpa incenc.
rita, o divenuta carbone . In altre rovine contigue
si rinvenne un calamajo di bronzo, che manteneva
entro di se. il color nero dell' inchiostrocapace an-
cora di tingere . Non parlerò de' frammenti di vali
di terra, C legnami, inceneriti, ferrature, chiavi, top-
pe, chiavistelli, anelli di porte, arpioni s aste, pie-
tre intagliate, e medaglie, le quali la maggior par~
te , che in qua , e in là li ritrovarono , erano dt
Nerone , CO-I roveseio del Tempio di Giano . Vi si
sono trovati de'pavimenti di musaico, ma assai or-
dinari:) essendo di quelli chiamati da Vitruvio Pavù
mcntum seciilc; quelli imitano rabesein, e co.se si mi-
ài. Non è però, che non ne facessero de'bellissimi ,.
e minutislìrai, con le loro degradazioni di colori
c quello che è più mirabile con pietre vere, che sor-
prcnde il soio pensaie come potessero a tal sottiglicz-
za ridurle, e. dargli la degradazione de' colori , cer-
tanien-
zo , che elrituteya ite ,. o quattro pugili , o siano
grafi 5 che ciano gli stnirnenti da scrivere sopra le
incerate tavole, e ciò che più tu silmabile , era un
altro astuccetto-di simi! metallo, il quale essendo aper-
to , conteneva una laminctta sottiiissima di argento-
rutta feruta con caratteri greci. E perchè nel voler-
la sviluppare, veniva, a reciderli, (limò ottimamente
ben fatto S. M. di rjporla per allora nel suo gabinet-
to, acciò per cagione della altrui indisereta curiosi.
tà non si perdesse.
Dall'altra parte eravi una comoda fcala , che sa-
li va nell'appartamento di sopra, ove si entrò in una
camera rovinata al di sopra , che probabilmente fu.
la cucina, mentre gran quantità di vali di bronzo,
e di terra trovaronsi , cioè scodelle, e treppiedi , c
nitri pezzi, che lungo suria il deserivere, e de'qua-
li minutamente non mi sovviene-Vi si videro uova
intere maravigliosamente conservate, e mandorle, e
noci, le quali mantenendo il loro colore naturale „
essendo aperte, si trovò entro la loro polpa incenc.
rita, o divenuta carbone . In altre rovine contigue
si rinvenne un calamajo di bronzo, che manteneva
entro di se. il color nero dell' inchiostrocapace an-
cora di tingere . Non parlerò de' frammenti di vali
di terra, C legnami, inceneriti, ferrature, chiavi, top-
pe, chiavistelli, anelli di porte, arpioni s aste, pie-
tre intagliate, e medaglie, le quali la maggior par~
te , che in qua , e in là li ritrovarono , erano dt
Nerone , CO-I roveseio del Tempio di Giano . Vi si
sono trovati de'pavimenti di musaico, ma assai or-
dinari:) essendo di quelli chiamati da Vitruvio Pavù
mcntum seciilc; quelli imitano rabesein, e co.se si mi-
ài. Non è però, che non ne facessero de'bellissimi ,.
e minutislìrai, con le loro degradazioni di colori
c quello che è più mirabile con pietre vere, che sor-
prcnde il soio pensaie come potessero a tal sottiglicz-
za ridurle, e. dargli la degradazione de' colori , cer-
tanien-