PARTE PRIMA
Uh
Giove che fulmina i Giganti inciso nel seguenre insìgne cammeo del museo
Farnesiano a Napoli, al Num. 9. col nome dell' incisore aohnihn 3 ha un fiore
sopra 1' estremità superiore del Tuo scettro : con lo stessb ornato trovasi lo scettro
di Giunone in diverse medaglie 1, Del volto di questo Giove può dirli quei che
Seneca dice di Plutone
Vultus eji il/i Joyis
Sed fulminanti* ,
/Herc, sur. v. 723.
Uno de' due Titani che scorgonsi stesì per terra 5 è Menezio colpito dal fulmine z.
I Titani che la favola dice nati dalla terra vengono figurati con due serpenti in
cambio di gambe , in allusione a questa favolosa loro origine , per rassomigliarli
ai rettili ed a' lombrichi, che pajono prodotti dalla terra medesima . Ferecide
il Siro si finse così formati gli Dei 3 per esprimere il loro moto leggiero e veloce ,
di cui non si riconosce facilmente 1' orma 5 e forsè dalla medesima opinione de-
rivasi V etimologia che Varrone porta del nome di Proserpina , la quale pretende
egli così denominata dal suo camminare ora alla destra ora alla sinistra a guisa de'
Serpenti 4 . Un idea consittine avuto 1' antichissìmo scultore della cassa di Cip-
selo nel formarvi Borea con code di Serpente in cambio delle gambe * -
Gli autori però non ispiegano nè la forma ^iccisa , nè il numero de' Titani s
la forma ci è insegnata da' monumenti antichi s ma con qualche variazione : nel
nostro cammeo comincia la parte serpentina dall' inforcatura e dalle ginocchia in
un sarcofago esistente appretto lo scultore Penna , ove compariscono dieci Titani
combattenti, ma senza gli Dei .
Nel museo del collegio Romano conservasi lavorata di rilievo in argento una
Pallade che fulmina Encelado uno de' Titani > la qual1 immagine vedesi anche es-
presssa in gemme e in medaglie 6,
Unica può dirsi V immagine scolpita nel bassorilievo al Num. 1 r. il qiial' è
uno de* lati di un' ara triangolare riporta ne' sotterranei della villa Borghese. Scor-
gesi qui effigiato un Giove , il quale cavalca un centauro :
Qua jungit hominem saina, defìeiens equo : K
Senec. Herc Oet. v. 505.
che con la mano destra tiene un daino . In uno degli altri due lati sta una Deità as-
sisa ? a cui manca la testa , portata da una Scilla e da un altro morirò marmo j nei
terzo lato sono scolpite due figure femminili panneggiate , delle quali V una por-
ta P altra in ispalla , ma ambedue son sì guaite che non si posTono riconolcere .
Potrebbe dirsi forsè qui figurato Giasone in abiti femminili ? in quel modo in cui
egli comparì la prima volta in Iolco > portando in ispalla Giunone pe'l fiume
Anauro 7.
B a Tem-
CO Golz. Grxc. Tab. 16. 21. Beger. splcil, ant. p. 38. (5) Pausan. L. 5. p. 414.1. za.
(l) Apollod. Bibl. L. i. p. j. b. ]. 7. (6) Descr. des Pier. gr. du Cab. de St'oscii , p. 51.
(3) AéL Lips. a. 1750. p. 463. (7) Apollon. Argon, h. 3. v. 67.
(4) De ling. lat. L. 4. p. 17.1.21.
Uh
Giove che fulmina i Giganti inciso nel seguenre insìgne cammeo del museo
Farnesiano a Napoli, al Num. 9. col nome dell' incisore aohnihn 3 ha un fiore
sopra 1' estremità superiore del Tuo scettro : con lo stessb ornato trovasi lo scettro
di Giunone in diverse medaglie 1, Del volto di questo Giove può dirli quei che
Seneca dice di Plutone
Vultus eji il/i Joyis
Sed fulminanti* ,
/Herc, sur. v. 723.
Uno de' due Titani che scorgonsi stesì per terra 5 è Menezio colpito dal fulmine z.
I Titani che la favola dice nati dalla terra vengono figurati con due serpenti in
cambio di gambe , in allusione a questa favolosa loro origine , per rassomigliarli
ai rettili ed a' lombrichi, che pajono prodotti dalla terra medesima . Ferecide
il Siro si finse così formati gli Dei 3 per esprimere il loro moto leggiero e veloce ,
di cui non si riconosce facilmente 1' orma 5 e forsè dalla medesima opinione de-
rivasi V etimologia che Varrone porta del nome di Proserpina , la quale pretende
egli così denominata dal suo camminare ora alla destra ora alla sinistra a guisa de'
Serpenti 4 . Un idea consittine avuto 1' antichissìmo scultore della cassa di Cip-
selo nel formarvi Borea con code di Serpente in cambio delle gambe * -
Gli autori però non ispiegano nè la forma ^iccisa , nè il numero de' Titani s
la forma ci è insegnata da' monumenti antichi s ma con qualche variazione : nel
nostro cammeo comincia la parte serpentina dall' inforcatura e dalle ginocchia in
un sarcofago esistente appretto lo scultore Penna , ove compariscono dieci Titani
combattenti, ma senza gli Dei .
Nel museo del collegio Romano conservasi lavorata di rilievo in argento una
Pallade che fulmina Encelado uno de' Titani > la qual1 immagine vedesi anche es-
presssa in gemme e in medaglie 6,
Unica può dirsi V immagine scolpita nel bassorilievo al Num. 1 r. il qiial' è
uno de* lati di un' ara triangolare riporta ne' sotterranei della villa Borghese. Scor-
gesi qui effigiato un Giove , il quale cavalca un centauro :
Qua jungit hominem saina, defìeiens equo : K
Senec. Herc Oet. v. 505.
che con la mano destra tiene un daino . In uno degli altri due lati sta una Deità as-
sisa ? a cui manca la testa , portata da una Scilla e da un altro morirò marmo j nei
terzo lato sono scolpite due figure femminili panneggiate , delle quali V una por-
ta P altra in ispalla , ma ambedue son sì guaite che non si posTono riconolcere .
Potrebbe dirsi forsè qui figurato Giasone in abiti femminili ? in quel modo in cui
egli comparì la prima volta in Iolco > portando in ispalla Giunone pe'l fiume
Anauro 7.
B a Tem-
CO Golz. Grxc. Tab. 16. 21. Beger. splcil, ant. p. 38. (5) Pausan. L. 5. p. 414.1. za.
(l) Apollod. Bibl. L. i. p. j. b. ]. 7. (6) Descr. des Pier. gr. du Cab. de St'oscii , p. 51.
(3) AéL Lips. a. 1750. p. 463. (7) Apollon. Argon, h. 3. v. 67.
(4) De ling. lat. L. 4. p. 17.1.21.