C oi N T 0
XVIII.
La vergine tra '1 vulgo uscì Toletta,
Non copri su e bellezze, e non 1! espose j
Raccolse gli occhi , andò nel vel ristretta
Con ischivc maniere , e generose.
Non sai ben dir, s'adorna, o se negletta,
Se caso, od arte il bel volto compose j
Di Natura, d'Amor, de' Cieli amici
Le negligenze su e sono artisicj.
xix.
Mirata da ciascun palla, e non mira
L'altera donna , e innanzi al Re sen viene
Ne perchè irato il veggia, il piè ritira,
Ma il fero aspetto intrepida sostiene.
Vengo, Signor ( gli disse ) e 'n tanto V irsi
Prego sospenda, e '1 tuo popolo afFrene :
Vengo a scoprirti, e vengo a darti preso
Quel reo che cerchi , onde sei tanto offeso
xx.
All' onesta baldanza, all' improvviso
Folgorar di bellezze altere e sante,
Qtiasi confuso il Re, quali conquiso,
Frenò lo sdegno, e placò il fier sembiante.
S'egli era d'alma, o se costei di viso
Severa manco, ei diveniane amantej
Ma ritrosa beltà ritroso core
Non prende: e sono i vezzi esca d'Amore.
XXI.
Fu stupor, fu vaghezza, e fu diletto,
S'amor non fu, che molle il cor villano.
Narra (ei le dice) il tutto: ecco io commetto
Che non s'offenda il popol tuo Criltiano.
Ed ella: il reo si trova al tuo cospetto:
Opra è il furto, Signor, di quella mano:
Io l'immagine tolsi: io son colei,
Che tu ricerchi, e me punir tu dei.
XVIII.
La vergine tra '1 vulgo uscì Toletta,
Non copri su e bellezze, e non 1! espose j
Raccolse gli occhi , andò nel vel ristretta
Con ischivc maniere , e generose.
Non sai ben dir, s'adorna, o se negletta,
Se caso, od arte il bel volto compose j
Di Natura, d'Amor, de' Cieli amici
Le negligenze su e sono artisicj.
xix.
Mirata da ciascun palla, e non mira
L'altera donna , e innanzi al Re sen viene
Ne perchè irato il veggia, il piè ritira,
Ma il fero aspetto intrepida sostiene.
Vengo, Signor ( gli disse ) e 'n tanto V irsi
Prego sospenda, e '1 tuo popolo afFrene :
Vengo a scoprirti, e vengo a darti preso
Quel reo che cerchi , onde sei tanto offeso
xx.
All' onesta baldanza, all' improvviso
Folgorar di bellezze altere e sante,
Qtiasi confuso il Re, quali conquiso,
Frenò lo sdegno, e placò il fier sembiante.
S'egli era d'alma, o se costei di viso
Severa manco, ei diveniane amantej
Ma ritrosa beltà ritroso core
Non prende: e sono i vezzi esca d'Amore.
XXI.
Fu stupor, fu vaghezza, e fu diletto,
S'amor non fu, che molle il cor villano.
Narra (ei le dice) il tutto: ecco io commetto
Che non s'offenda il popol tuo Criltiano.
Ed ella: il reo si trova al tuo cospetto:
Opra è il furto, Signor, di quella mano:
Io l'immagine tolsi: io son colei,
Che tu ricerchi, e me punir tu dei.