SECONDO.
xciv.
Indi tolto congedo, è da lui ditto
Al suo compagno : or cen' andremo ornai >
Io ver Gerusalem 5 tu verso Egitto :
Tu col Sol novo y io co' notturni rai j
Ch' uopo o di mia presenza, o di mio scritto
Esser non può colà dove tu vai.
Reca tu la risposta $ io dilungarmi
Quinci non vuo', dove li trattan l'armi.
xcv.
Così di messaggier fatto è nemico :
Sia fretta intempestiva, o sia matura -,
La ragion delle genti 3 e l'uso antico
S'offenda, o no 5 ne '1 pensa egli, nè '1 cura.
Senza risposta aver va per F amico
Silenzio delle (Ielle all'alte mura,
D'indugio impaziente : ed a chi resta
Già non men la dimora anco è mole Ita.
xcvi.
Era la notte, allor eh' alto riposo
Han l'onde e i venti, e parea muto il mondoj
Gli animai lassi, e quei che 1 mare ondoso,
O de' liquidi laghi alberga il fondo ;
E chi si giace in tana , o in mandra aseoso,
E i pinti augelli nell' obblio profondo,
Sotto il silenzio de' secreti orrori
Sopian gli affanni y e raddolciano i cori.
XCV1I.
Ma nè '1 Campo fedel, nè 1 Franco Duca
Si diseioglie nel sonno > o pur s'accheta :
Tanta in lor cupidigia è che riluca
Ornai nel ciel l'alba aspettata e lieta $
Perchè il cammin lor mostri, e gli conduca
Alla Città eh' al gran paisaggio è meta.
Mirano ad or ad or se raggio alcuno
Spunti, o risehiari della notte il bruno.
( 26 ;
xciv.
Indi tolto congedo, è da lui ditto
Al suo compagno : or cen' andremo ornai >
Io ver Gerusalem 5 tu verso Egitto :
Tu col Sol novo y io co' notturni rai j
Ch' uopo o di mia presenza, o di mio scritto
Esser non può colà dove tu vai.
Reca tu la risposta $ io dilungarmi
Quinci non vuo', dove li trattan l'armi.
xcv.
Così di messaggier fatto è nemico :
Sia fretta intempestiva, o sia matura -,
La ragion delle genti 3 e l'uso antico
S'offenda, o no 5 ne '1 pensa egli, nè '1 cura.
Senza risposta aver va per F amico
Silenzio delle (Ielle all'alte mura,
D'indugio impaziente : ed a chi resta
Già non men la dimora anco è mole Ita.
xcvi.
Era la notte, allor eh' alto riposo
Han l'onde e i venti, e parea muto il mondoj
Gli animai lassi, e quei che 1 mare ondoso,
O de' liquidi laghi alberga il fondo ;
E chi si giace in tana , o in mandra aseoso,
E i pinti augelli nell' obblio profondo,
Sotto il silenzio de' secreti orrori
Sopian gli affanni y e raddolciano i cori.
XCV1I.
Ma nè '1 Campo fedel, nè 1 Franco Duca
Si diseioglie nel sonno > o pur s'accheta :
Tanta in lor cupidigia è che riluca
Ornai nel ciel l'alba aspettata e lieta $
Perchè il cammin lor mostri, e gli conduca
Alla Città eh' al gran paisaggio è meta.
Mirano ad or ad or se raggio alcuno
Spunti, o risehiari della notte il bruno.
( 26 ;