TERZO.
LXX.
E come a nostro prò veduto abbiamo,
Ch' ulavi, noni già mortai, 1' arme mortali 3
Così vederti oprare anco speriamo,
Spirto divin, Y arme del Ciel fatali.
Impara i voti ornai, eh' a te porgiamo,
Raccorre , e dar soccorso ai nostri mali :
Indi vittoria annunzio : a te devoti
Solverem trionfando al tempio i voti.
LXXI.
Così diss' egli : e già la notte oseura
Avea tutti del giorno i raggi spenti $
E con T obblio d' ogni nojosa cura
Pone a tregua alle lagrime, ai lamenti.
Ma il Capitan che espugnar mai le mura
Non crede senza i bellici stromenti,
Pensa ond'abbia le travi , ed in quai forme
Le macchine componga, e poco dorme.
LXXII.
Sorse a pari col Sole, ed egli sìesso
Seguir la pompa funeral poi volle.
A Dudon d'odorifero ciprelso
Comporto hanno il sepolcro appiè d'un colle
Non lunge agli steccatij e sovra ad elso
Un' a Iti dì ma palma i rami eslolle ,
Or qui fu pollo j e i Sacerdoti intanto
Quiete all' alma gli pregar col canto.
LXXIII.
Quinci e quindi fra i rami erano appese
Insegne, e prigioniere arme diverse,
Già da lui tolte in più felici imprese
Alle genti di Siria, ed alle Perse.
Della corazza sua, dell'altro arnese
In mezzo il grosso tronco si coperse.
Qui (vi fu scritto poi) giace Dudone :
Onorate FaltisTimo campione.
LXX.
E come a nostro prò veduto abbiamo,
Ch' ulavi, noni già mortai, 1' arme mortali 3
Così vederti oprare anco speriamo,
Spirto divin, Y arme del Ciel fatali.
Impara i voti ornai, eh' a te porgiamo,
Raccorre , e dar soccorso ai nostri mali :
Indi vittoria annunzio : a te devoti
Solverem trionfando al tempio i voti.
LXXI.
Così diss' egli : e già la notte oseura
Avea tutti del giorno i raggi spenti $
E con T obblio d' ogni nojosa cura
Pone a tregua alle lagrime, ai lamenti.
Ma il Capitan che espugnar mai le mura
Non crede senza i bellici stromenti,
Pensa ond'abbia le travi , ed in quai forme
Le macchine componga, e poco dorme.
LXXII.
Sorse a pari col Sole, ed egli sìesso
Seguir la pompa funeral poi volle.
A Dudon d'odorifero ciprelso
Comporto hanno il sepolcro appiè d'un colle
Non lunge agli steccatij e sovra ad elso
Un' a Iti dì ma palma i rami eslolle ,
Or qui fu pollo j e i Sacerdoti intanto
Quiete all' alma gli pregar col canto.
LXXIII.
Quinci e quindi fra i rami erano appese
Insegne, e prigioniere arme diverse,
Già da lui tolte in più felici imprese
Alle genti di Siria, ed alle Perse.
Della corazza sua, dell'altro arnese
In mezzo il grosso tronco si coperse.
Qui (vi fu scritto poi) giace Dudone :
Onorate FaltisTimo campione.