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C \A N T 0

evi.
Così parla costei, che non prevede
Qual dolente fortuna a lei s'appreste.
Ella era in parte , ove per dritto fiede
L'armi sue terse il bel raggio celeste :
Sicché da lunge il lampo lor si vede
Col bel candor, che le circonda e verte:
E la gran Tigre nelP argento impressa
Fiammeggia sì , eh' ognun direbbe : è dessa.
cvn.
Come volle su a sorte, assai vicini
Molti guerrier disposti avean gli aguati:
E n' eran duci duo fra tei Latini
Alcandro, e Poliferno : e fur mandati
Per impedir , che dentro ai Saracini
Greggie non siano, e non sìan buoi menati :
E se'l servo passò, fu perchè torse
Più lunge il passo, e rapido traseorse.
CVIII.
Al giovili Poliferno, a cui fu il padre
Sugli occhi suoi già da Clorinda ucciso ,
Viste le spoglie candide e leggiadre,
Fu di veder P alta Guerriera avviso :
E contra P irritò le occulte squadre :
Nè frenando del cor moto improvviso
(Com'era in suo furor subito e folle)
Gridò : sei morta , e P asta invan lanciolle .
cix.
Siccome cerva, ch'assetata il passo
Mova a cercar d'acque lucenti e vive,
Ove un bel fonte distillar da un sasso,
O vide un fiume tra frondose rive^
S'incontra i cani allor, che'1 corpo lasso
Ristorar crede all'onde, all'ombre erti ve 5
Volge indietro fuggendo, e la paura
La franchezza obbliar face, e l'arsura.
 
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