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Qual dopo lunga e faticosa caccia
Tornanti metti ed anelanti i cani ,
Che la fera perduta abbian di traccia,
Nascosa in selva dagli aperti piani $
Tal pieni d'ira e di vergogna in faccia
Rie do no sianchi i cavalier Cri dia ni.
Ella pur fugge, e timida e-smarrita
Non li volge a mirar s'anco è seguita.
in.
Fuggì tutta la notte, e tutto il giorno
Errò senza consìglio e lenza guida,
Non udendo o vedendo altro d'intorno,
Che le lagrime sue, che le su e strida.
Ma ìiell' ora eh' il Sol dal carro adorno
Scioglie i corsieri, e in grembo al mar s'annida,
Giunse del bel Giordano alle chiare acque,
E scese in riva al fiume, e qui si giacque.
IV.
Cibo non prende già, che de' suoi mali
Solo si pasee, e sol di pianto ha sete :
Ma '1 sonno , che de' miseri mortali
Ev col suo dolce obblio posa e quiete,
Sopì co' sensi i suoi dolori, e l'ali
Dìspiegò sov ra lei placide e chete :
Nè però cessa Amor con varie forme
La sua pace turbar, mentre ella dorme.
v.
Non si deslò finché garrir gli augelli
Non sentì lieti e lalutar gli albori,
E mormorare il fiume e gli arboscelli,
. E con l'onda scherzar l'aura e co' fiori:
Apre i languidi lumi, e guarda quelli
Alberghi solitarj de' pafiori :
E parie voce udir tra l'acqua e i rami?
Ch'ai sospiri ed al pianto la richiami.