Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
C ^4 N T 0

XVIII.
O chiunque tu ila, che fuor d'ogni uso
Pieghi natura ad opre altere e strane :
E spiando i secreti , entro al più chiuso
Spazj a tua voglia delle menti umane j
S'arrivi col saper, eh'è d'alto infuso.
Alle cose remote anco e lontane j
Deh dimmi, qual riposo, o qual mina
A' gran moti dell' Asia il Ciel destina ?
xix.
Ma pria dimmi il tuo nome , e con qual arte
Far cose tu sì inusitate soglia:
Che se pria lo stupor da me non parte,
Come esser può, ch'io gli altri detti accoglia?
Sorrise il vecchio, e disse : in una parte
Mi sarà leve l'adempir tua voglia.
Son detto Ismeno, e i Siri appellali Mago
Me, che dell' arti incognite son vago.
xx.
Ma ch'io seopra il futuro, e ch'io dispieghi
Dell'occulto destin gli eterni annali,
Troppo è audace desio, troppo alti preghi :
Non è tanto concesso a noi mortali.
Ciascun qua giù le forze, e '1 senno impieghi
Per avanzar fra le seiagure e i mali :
Che sovente adivien, che '1 saggio e '1 forte
Fabbro a se stesso è di beata sorte.
XXI.
Tu questa destra invitta, a cui fia poco
Scuoter le forze del Francese impero,
Non che munir, non che guardar il loco,
Che strettamente oppugna il popol fero ;
Contra 1' arme apparecchia , e contra '1 foco :
Osa , soffri, confida, io bene spero .
Ma pur dirò, perchè piacer ti debbia,
Ciò eh' oseuro vegg' io, quasi per nebbia.
 
Annotationen