DECIMO TERZO.
LXXVIII.
Né pur l'umana gente or si rallegra,
E de' suoi danni a risiorar li viene 3
Ma la terra, che dianzi afflitta ed egra
Di fessure le membra avea ripiene,
La pioggia in se raccoglie, e si rintegrà,
E la comparte alle più interne vene:"
E largamente i nutritivi umori
Alle piante mini (Ira, all'erbe, ai fiori.
LXXIX.
Ed inferma somiglia, a cui vitale
Succo l'interne parti arse rinfresca :
E disgombrando la cagion del male,
A cui le membra lue fur cibo ed esca j
La rinfranca, e rislora, e rende quale
Fu nella sua slagion più verde e fresca:
Talch'obbliando i suoi passati affanni
Le ghirlande ripiglia, e i lieti panni.
LXXX.
Cessa la pioggia alfine, e torna il Sole :
Ma dolce spiega e temperato il raggio,
Pien di maschio valor, siccome suole
Trai fin d'Aprile, e 1 cominciar di Maggio.
O fidanza gentil! chi Dio ben cole,
L'aria sgombrar d'ogni mortale oltraggio:
Cangiare alle stagioni ordine e slato :
Vincer la rabbia, delle slelle, e'1 fato.
LXXVIII.
Né pur l'umana gente or si rallegra,
E de' suoi danni a risiorar li viene 3
Ma la terra, che dianzi afflitta ed egra
Di fessure le membra avea ripiene,
La pioggia in se raccoglie, e si rintegrà,
E la comparte alle più interne vene:"
E largamente i nutritivi umori
Alle piante mini (Ira, all'erbe, ai fiori.
LXXIX.
Ed inferma somiglia, a cui vitale
Succo l'interne parti arse rinfresca :
E disgombrando la cagion del male,
A cui le membra lue fur cibo ed esca j
La rinfranca, e rislora, e rende quale
Fu nella sua slagion più verde e fresca:
Talch'obbliando i suoi passati affanni
Le ghirlande ripiglia, e i lieti panni.
LXXX.
Cessa la pioggia alfine, e torna il Sole :
Ma dolce spiega e temperato il raggio,
Pien di maschio valor, siccome suole
Trai fin d'Aprile, e 1 cominciar di Maggio.
O fidanza gentil! chi Dio ben cole,
L'aria sgombrar d'ogni mortale oltraggio:
Cangiare alle stagioni ordine e slato :
Vincer la rabbia, delle slelle, e'1 fato.