D EC imo S ETT imo.
XCIV.
Indarno a lui con mille schiere armate
Quinci il Turco opporriasi, e quindi il Mauro
Ch' egli portar potrebbe oltre 1' Eufrate,
Ed oltre i gioghi del nevoso Tauro,
Ed oltre i regni ov' è perpetua siate,
La Crocerei bianco augello, e i gigli d'auro
E per battesmo delle nere fronti
Del gran Nilo scoprir le ignote fonti.
xcv.
Cosi parlava il Veglio ^ e le parole
Lietamente accoglieva il giovinetto ,
Che del pensier della futura prole
Un tacito piacer senda nel petto.
L'Alba intanto sorgea, nunzia del Sole,
E'1 ciel cangiava in Oriente aspetto:
E sulle tende già potean vedere
Da lunge il tremolar delle bandiere.
xcvi.
Ricominciò di novo allora il Saggio:
Vedete il Sol, che vi riluce in fronte,
E vi discopre con l'amico raggio
Le tende, e '1 piano , e la Cittade, e '1 monte
Sicuri d'ogni intoppo, e d'ogni oltraggio
Io scorti v' ho sin qui per vie non conte.
Potete senza guida ir per voi stessi
Ornai j nè lece a me che più m'appressi.
XCVII.
Così tolse congedo , e fè ritorno,
Lasciando i cavalieri ivi pedoni.
Ed elsi pur contra il nascente giorno
Seguir la strada, e giro ai padiglioni.
Portò la Fama, e divulgò d'intorno
L'alpettato venir de' tre baroni :
E innanzi ad elsi al pio Goffredo corse,
Che per raccorgli dal suo seggio sorsè.
XCIV.
Indarno a lui con mille schiere armate
Quinci il Turco opporriasi, e quindi il Mauro
Ch' egli portar potrebbe oltre 1' Eufrate,
Ed oltre i gioghi del nevoso Tauro,
Ed oltre i regni ov' è perpetua siate,
La Crocerei bianco augello, e i gigli d'auro
E per battesmo delle nere fronti
Del gran Nilo scoprir le ignote fonti.
xcv.
Cosi parlava il Veglio ^ e le parole
Lietamente accoglieva il giovinetto ,
Che del pensier della futura prole
Un tacito piacer senda nel petto.
L'Alba intanto sorgea, nunzia del Sole,
E'1 ciel cangiava in Oriente aspetto:
E sulle tende già potean vedere
Da lunge il tremolar delle bandiere.
xcvi.
Ricominciò di novo allora il Saggio:
Vedete il Sol, che vi riluce in fronte,
E vi discopre con l'amico raggio
Le tende, e '1 piano , e la Cittade, e '1 monte
Sicuri d'ogni intoppo, e d'ogni oltraggio
Io scorti v' ho sin qui per vie non conte.
Potete senza guida ir per voi stessi
Ornai j nè lece a me che più m'appressi.
XCVII.
Così tolse congedo , e fè ritorno,
Lasciando i cavalieri ivi pedoni.
Ed elsi pur contra il nascente giorno
Seguir la strada, e giro ai padiglioni.
Portò la Fama, e divulgò d'intorno
L'alpettato venir de' tre baroni :
E innanzi ad elsi al pio Goffredo corse,
Che per raccorgli dal suo seggio sorsè.