C Jl ' N T O
XVIII.
Tai fur gli avvolgimenti, e tai le scosse,
Ch'ambi in un tempo il suol presser col fianco.
Argante, od arte, o Tua ventura fosse,
Sovra ha il braccio migliore, e sotto il manco.
Ma la man, eh' è più atta alle percosse,
Sottogiace impedita al guerrier Franco,
Ond' ei, che '1 suo (Vantaggio e '1 risehio vede,
Si (viluppa dall'altro, e ialta in piede.
XIX.
Sorge più tardi, e un gran fendente , in prima
Che sorto ei sia, vien sopra al Saracino.
Ma come all' Euro la frondosa cima
Piega, e in un tempo la solleva il pino,
Cosi lui sua virtute alza e sublima,
Quando ei ne già per ricader più chino.
Or ricomincian qui colpi a vicenda.
La pugna ha manco d'arte, ed è più orrenda.
xx.
Esce a Tancredi in più d'un loco il sangue^
Ma ne versa il Pagati qua si torrenti.
Già nelle ice me forze il suror lancile,
Siccome fiamma in debili alimenti.
Tancredi, che '1 vedea col braccio esangue
Girar i colpi ad or ad or più lenti -y
Dal magnanimo cor deporta l'ira,
Placido gli ragiona, e'1 pie ritira.
xxi.
Cedimi, uom forte $ o riconoseer voglia
Me per tuo vincitore, o la Fortuna.
Né ricerco da te trionfo, o spoglia:
Ne mi riserbo in te ragione alcuna.
Terribile il Pagan più che mai soglia,
Tutte le furie su e desta e raguna.
Risponde: or dunque il meglio aver ti vante,
Ed osi di viltà tentare Argante?
XVIII.
Tai fur gli avvolgimenti, e tai le scosse,
Ch'ambi in un tempo il suol presser col fianco.
Argante, od arte, o Tua ventura fosse,
Sovra ha il braccio migliore, e sotto il manco.
Ma la man, eh' è più atta alle percosse,
Sottogiace impedita al guerrier Franco,
Ond' ei, che '1 suo (Vantaggio e '1 risehio vede,
Si (viluppa dall'altro, e ialta in piede.
XIX.
Sorge più tardi, e un gran fendente , in prima
Che sorto ei sia, vien sopra al Saracino.
Ma come all' Euro la frondosa cima
Piega, e in un tempo la solleva il pino,
Cosi lui sua virtute alza e sublima,
Quando ei ne già per ricader più chino.
Or ricomincian qui colpi a vicenda.
La pugna ha manco d'arte, ed è più orrenda.
xx.
Esce a Tancredi in più d'un loco il sangue^
Ma ne versa il Pagati qua si torrenti.
Già nelle ice me forze il suror lancile,
Siccome fiamma in debili alimenti.
Tancredi, che '1 vedea col braccio esangue
Girar i colpi ad or ad or più lenti -y
Dal magnanimo cor deporta l'ira,
Placido gli ragiona, e'1 pie ritira.
xxi.
Cedimi, uom forte $ o riconoseer voglia
Me per tuo vincitore, o la Fortuna.
Né ricerco da te trionfo, o spoglia:
Ne mi riserbo in te ragione alcuna.
Terribile il Pagan più che mai soglia,
Tutte le furie su e desta e raguna.
Risponde: or dunque il meglio aver ti vante,
Ed osi di viltà tentare Argante?