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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 1
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Pacchioni, Guglielmo: Gli ultima anni del Beato Angelico
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0049

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GLI ULTIMI ANNI DEL BEATO ANGELICO

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mista alla tristezza vaga di chi è sul punto di un grande distacco ; Lorenzo è, nell’atto e nel
viso, pieno di venerazione, di dolore e di riconoscenza: egli tende le mani a ricevere il tesoro
come un deposito sacro e le mani par che gli tremino e, col viso levato verso il ministro
di Dio, par volerlo assicurare che egli saprà fino al martirio adempiere alla missione affi-
datagli.

Il frate che spaventato e angoscioso volgesi al rumore che due soldati stan facendo
alla porta ricollega una parte della scena con l’altra: è questa una delle teste più piena di
carattere ed è, probabilmente ritratta dal vero: non so però se qualche tradizione indichi
il nome del personaggio raffigurato, forse un monaco domenicano amico del pittore. La
figura del timido cherichetto che porta i vasi se fosse dipinta con minore ingenuità e minor
diligenza potrebbe dirsi una macchietta,
tanto male si regge sulle g'ambe e tanto
faticosamente sostiene i vasi preziosi e lo
scrigno che porta tra le mani. Nelle due
figure di guerrieri de’ quali uno s’appoggia
alla lancia mentre l’altro sta con la mazza
per abbattere la porta 1 l’Angelico non sa
ove fissare la propria ispirazione e ripete
alla meglio certe sue figure un po’ tea-
trali entrate già da un pezzo nella sua
maniera e quali vedonsi spesso nelle sue
predelle ove si narrano martiri di Santi.

La porta ha le proporzioni del Rina-
scimento, nel timpano è raffigurato il Re-
dentore in basso-rilievo e, sopra, due
testine di putti che ricordano le teste di
guerrieri o d’imperatori de’ monumenti del-
l’età classica.

Il cortile ove si trova papa Sisto ha
da un lato colonne e capitelli di tipo clas-
sico e, in fondo, due arcate eccessivamente
snelle di stile lontanamente quattrocen-
tesco : da una porta, nell’angolo a destra
vedesi un chiostro pieno di verdura intorno
a cui corre un loggiato retto da sottili pali
di legno che sostengono i nudi travicelli.

Ripetendo nel San Lorenzo che fa
elemosina il soggetto trattato già nella serie di Santo Stefano sulla contigua parete, l’artista
mostra, a me sembra, una ben maggiore facilità e verità d’invenzione. Il Santo è venuto a
portare il conforto della sua carità e a distribuire l’obolo di cui la Chiesa lo ha fatto depo-
sitario e ministro fin sulla soglia del tempio di cui vedesi, dalla porta spalancata una lunga
fuga di colonne. Una turba di supplicanti gli fa cerchio intorno mentr’egli si volge dapprima
a colui che ha più d’ogni altro diritto alla compassione e all’aiuto : è un povero mutilato
che il pittore ci pone proprio sotto gli occhi nel primo piano della scena.

A destra un cieco, carico d’una bisaccia, si avanza tastando il suolo col bastone e

Fig. 5 — Beato Angelico: Decio imperatore
Roma, Cappella Niccolina

1 In essa il Douglas (il Cochin e altri lo hanno se-
guito ciecamente) ha voluto vedere un’allusione alla
porta santa e al giubileo del 1450. La porta pare, è
vero, non chiusa ma murata, tuttavia non mi sembra
che ciò basti a legittimare una supposizione che non

s’appoggia se non alla fantasia dello scrittore. Ciò
non interessa, d’altra parte, gran fatto la storia del-
l’arte e la data che si verrebbe così a stabilire per
l’affresco non aggiunge alcun nuovo elemento alla
nostra cognizione.
 
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