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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 1
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Pacchioni, Guglielmo: Gli ultima anni del Beato Angelico
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0050

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GUGLIELMO PACCHIONI

I 2

avanzando la mano come se temesse di urtar qualche ostacolo, mentre un vecchio si curva
sulla stampella e tende la mano fissando gli occhi infossati e segnati dalle rughe nel viso
del diacono caritatevole: l’attitudine e l’espressione della faccia sono d’intensa preghiera
mentre nelle nobili linee e nel grandioso modellato quella umiliata testa di mendico pare
santifichi con la intensità dell’antica sofferenza lo squallore della miseria.

Più indietro due pellegrini de’ quali l’uno dalla bruna capigliatura porta appeso sul
dorso il cappello, e l’altro, col capo avvolto di bende bianche, giunge fervorosamente le
mani; due bambinelli rosei e paffuti si disputano lietamente il regalo ricevuto. Da sinistra
un uomo col capo coperto di un cappuccio s’appoggia con tutto il corpo alla stampella
per tener sollevata la gamba destra ferita e fasciata ; intanto sopraggiunge, tenendo in collo un
fanciulletto che l’abbraccia teneramente una donna: è l’atto stesso in cui vediamo tante volte
raffigurata la Vergine col Bambino ma è reso qui con una più sentita ricerca veristica.

Fig. 6 — Beato Angelico : I quattro Evangelisti
Roma, Cappella Niccolina

Più presso al diacono una donna, non più giovane, guida per la mano un fanciullino
e par indicarlo al Santo chiedendo per lui assai più che per se stessa : è questo un gruppo
pieno di carattere, semplicemente e intensamente drammatico.

Quasi tutte le figure sono prese di profilo eccettuato San Lorenzo che, ritratto di pro-
spetto nell’atto di venire avanti in mezzo alla folla dei miseri che fa ressa, dà unità e forza
alla composizione : verso di lui convergono tutte le figure e in lui si concentra e si rias-
sume l’azione della scena.

Seguitando la narrazione delle sacre storie, il pittore raffigura San Lorenzo condotto
davanti a Decio imperatore. Il martire della nuova credenza sta innanzi al tiranno ardita-
mente e dignitosamente non ostante gli sgherri gli abbiano avvinte le mani dietro la
schiena; una turba di soldati lo incalza ma senza impeto o violenza e, in fondo, due giu-
dici commentano e sembrano indignarsi delle parole del Santo. Un altro giudice sta dal-
l’altra parte del trono imperiale e sembra voler persuadere Lorenzo; un giovane si volge
distratto ; un guerriero clipeato che volge le spalle e osserva attentamente l’accusato pare
meravigliarsi delle sue coraggiose parole. Decio, seduto sul trono (fig. 5), profferisce ordini e
minaccie indicando per terra a’ suoi piedi gli staffili uncinati e i pettini di ferro: sul suo viso
 
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