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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 1
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Pacchioni, Guglielmo: Gli ultima anni del Beato Angelico
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0051

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GLI ULTIMI ANNI DEL BEATO ANGELICO

13

però non sappiamo leggere il divampare dell’ira e il suo gesto è calmo, quasi statuario;
forse l’Angelico ebbe innanzi agli occhi un’antica icone imperiale e la sua fantasia non
seppe trasformarne il motivo e adattarlo alla scena. 1

L’ultimo scomparto della serie in cui è figurato il Martirio è assai guasto e in qualche
parte neppure riconoscibile : San Lorenzo giace sulla gra-
ticola e due carnefici con lunghe forcine ve lo tengono
costretto ; l’un d’essi si fa con la mano schermo al viso
per difendersi dal calore che emana dal braciere ardente ;
una gran corba di carbone è posta tra i due manigoldi
perchè sia di continuo alimentato il fuoco. Altre tre figure
mezzo cancellate si vedono a destra più prossime alla testa
del santo : l’uno col bastone del comando nella destra sembra
dirigere il martirio e gii altri due, che stan dietro, si accen-
nano il martirizzato e sogghignano.

Dall’alto di un terrazzo, sotto un baldacchino improv-
visato, sta il tiranno e osserva impassibile le sofferenze e
l’eroismo del morente che, ergendo il busto e sollevando
verso di lui la destra, grida ancora la sua fede. Con l’im-
peratore stanno, tre per parte, i cortigiani discutendo e
osservando ; notevole uno (in mezzo del gruppo a sinistra)
che s’appoggia alla spalla del compagno e allunga il collo
per riuscire a guardar giù tra le teste degli altri due.

Il terrazzo dietro cui si elevano i palazzi imperiali ri-
sponde forse nel cortile delle prigioni : in basso, a sinistra,
vedesi infatti la carcere ove Lorenzo fu rinchiuso. Attra-
verso la inferriata è rappresentato il Santo che è in atto
di benedire il carceriere che, ginocchioni e colle mani
giunte, dimostra il suo nuovo fervore e la sua intensa gra-
titudine per colui che con l’eroismo dell’esempio ha saputo
conquistarne e redimerne l’anima: par quasi che il pittore
abbia voluto richiamare presso il martirio questa scena come
l’ultima confortante visione che la sua viva fede richiama
alla dolce ' fantasia del morente.

* * *

Tutte le storie sono nel basso inquadrate da una fascia
nella quale sono dipinti pesantissimi festoni di frutta sorretti
alternativamente da piccoli stemmi che portano le chiavi
e la tiara papale e da testine di putti tondeggianti e gras-
socci: sopra e sotto i festoni si aprono rosoncini e stellette

di colorito assai torbido e assai rozzamente eseguite. La volta è divisa in quattro spicchi
da due costoloni a grosse foglie lanceolate tra le quali si aprono, come tante piccole stelle,

s" T inMAX AOVINÌAI?

Fig. 7 — Beato Angelico
San Tommaso

Roma, Cappella Niccolina

1 Sopra la manica dell’ imperatore Decio leggevasi :
A. D. CCLIII ; «date qui serait à peu près celle du
martyre de saint Laurent ou MCCCCLIII qui serait
l’année de l’execution de cette peinture » dice il Car-
tier (pagina 318).

La data cancellata forse in qualche ripulimento è
stata poi recentemente rifatta sul secondo scalino del

trono. Non credo tuttavia che essa si potesse in alcun
modo mettere in relazione con l’esecuzione delle pit-
ture. Nella nicchia, sopra la testa dell’imperatore,
sono le parole: « Decius Imperatore. Sulla schiena
di uno de’ soldati alcuni segni d’oro fìngono una
iscrizione: non m’è però riuscito di comporne alcuna
parola.
 
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