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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 1
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Ozzòla, Leandro: Giovanni Paolo Pannini
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0064

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LEANDRO OZZOLA

richieste di lavoro, che non gii permettevano di terminare quello già intrapreso. Molto pro-
babilmente la decorazione della Villa Patrizi fu per lui a Roma, come oggi si dice, una rive-
lazione. Da quelle stesse lettere si apprende la sua qualità di direttore di decorazioni, e si
intravvede l’imprenditore di tali lavori.

Lo stile del Pannini nelle sue pitture a. olio, per ora, si può ritenere di due maniere.
Una più antica, meno fluida, meno velata, più grassa di colore, meno ricca di toni can-
gianti, quale si scorge nel quadretto della Galleria Nazionale di Roma (n. 131), rappre-
sentante una Piscina sotto una volta rovinata. La parte destra del quadro forma una zona
rettangolare monotona, tutta in ombra (bigio-livida), che investe dello stesso tono uniforme
la nicchia, la statua e la fontana. La parte di sinistra invece ha un angolo luminoso molto

Fig. 7 — Antonio Gaspari : Portico di Ottavia. Roma, Galleria Corsini

vasto, ma omogeneo. La modellatura dei ruderi è poco segnata, il contorno è grosso, la
frasca grassa e uniforme. La statua sulla fontana è più barocca che antica; mentre la
donna ha una tinta opaca e lumeggiature incerte. Questa donna accenna già però la sua
derivazione dalle contadine del Locatelli, dai corpetti rossi e vesti azzurre.

La seconda maniera del nostro autore è caratterizzata da una finezza trasparente lucida
dell’atmosfera, da un cielo invariabilmente azzurro fulgido, popolato di nuvole candide.
La sua sapienza nel riprodurre il velo luminoso dell’atmosfera raggiunge l'apice dell’abilità
nel quadro della Cacciata dei mercanti (Museo di Piacenza), dove il pulviscolo argenteo
diffuso sotto le navi del tempio, è reso all’evidenza.

Sui ruderi ama far cadere luci spezzate a riflessi molteplici (fig. 4). Il colore delle pietre
è riccamente cangiante, e, sulla base fondamentale giallastra, qua e là è steso un colore
violaceo che dà ai ruderi quasi un’ impronta di cadavere, e costituisce una delle note
specifiche dell’arte del Pannini. La frasca dei suoi alberi è minutissima, ed egli evita di prò-
 
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