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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 1
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Venturi, Lionello: Note sulla galleria Borghese
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0083

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NOTE SULLA GALLERLA BORGHESE

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A Mosè Valentin sono attribuiti nella Galleria Borghese, oltre il n. 267 di cui si è par-
lato, il n. 148 (Giuseppe interprete di sogni), il n. 321 (Gesù spogliato da un manigoldo),
e il n. 406 (Il ritorno del figliuol prodigo). Per il n. 148 non v’è dubbio: l’attribuzione è
giusta. Invece per il n. 321 credo non si possa accettare. Si tratta senza dubbio di un
imitatore del Caravaggio ; ma i caratteri peculiari del Valentin mancano. Il Montelatici
(pag. 23) ricorda un « Christo che viene spogliato da un manigoldo, fatto da un figlio del
Tmtoretto ». L’uguaglianza della rappresentazione, che non è affatto comune nell’iconografìa
secentesca, potrebbe dare adito all’identificazione. E in tal caso la testimonianza del Mon-
telatici che manca di qualunque valore positivo, poiché il quadro non ha niente a che fare

Fig. 8 — Giambattista Belici (?) : Ritorno del Figliuol Prodigo. Roma, Galleria Borghese

con la scuola di Tintoretto, servirebbe soltanto a indicare la poca probabilità dell’attribu
zione al Valentin, il cui nome doveva essere ancora ben noto nell’anno 1700.

Il ritorno del figliuol prodigo (n. 406) (fig. 8) ha relazione con l’arte del Valentin più che il
n. 321. Perciò, soltanto come notizia, cito un passo del Man illi (paga 82-83), cùe ricorda
un’opera con lo stesso soggetto di Giambattista Benci. Manca ogni descrizione e perciò
ogni possibilità d’identificazione sicura. Del Benci, il cui nome non appare nei dizionari
d’artisti, sappiamo soltanto, oltre la notizia del Manilli, che era un pittore romano e che
dava querela nel 29 maggio 1625 contro un incisore milanese, Enrico Moro. 1 Tuttavia non
oso credere che il n. 406 sia da togliersi al Valentin, e debbo contentarmi di porre la
questione.

't' 'l'

Il n. 410, rappresentante la Flagellazione di Cristo (fig. 9), è attribuito al Cavalier d’Arpino
che non ho mai conosciuto in forma tanto michelangiolesca. Mi è noto che per qualche

Bertolotti, Artisti lombardi a Roma, Milano, 1881, II, 246.
 
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