CORRIERI
tanto gusto e squisitezza, da non avere gli eguali in
tutto l’Abruzzo: parecchi, a trafori, sembrano deli-
cati ricami.
L’affresco della lunetta, che rappresenta la Vergine
in trono col Divin Putto, tra San Francesco e la
Maddalena, è pregevolissimo. Gran peccato che il
fondo e i fregi d’oro negli abiti della Madonna e
della Maddalena siano quasi perduti. L’opera appar-
tiene sicuramente alla seconda metà del '400 e può
dedicato a Giove, come dicono gli storici locali, abbia
sofferto una radicale modificazione nel suo organismo,
e che il presbiterio e il coro, posti fuori asse, in
modo da richiamare alla memoria la vieta credenza
delle chiese simboliche, sia una costruzione avvenuta
molto tardi.
Intorno al 1857 il carattere lombardesco dell’in-
terno venne trasformato dalla dabbenaggine degli
uomini, in maniera cosi vandalica, da far perdere
Statua della Vergine in terracotta
Sulmona, Chiesa di Santa Maria della Tomba
(Fotografia Piccirilli)
attribuirsi, per alcune sigle appena visibili, che ho
potuto scoprire nell’arco della lunetta, al pittore sul-
monese Mastro Giovanni, di cui si ha notizia in un
documento del 1493.
La chiesa di Santa Maria de Tumbct o de Tumma
è ricordata in documenti del primo quarto del xrn se-
colo. Dai pochi avanzi antichi è facile dedurre che
P inizio della costruzione non può riportarsi al di là
dei primi anni dello stesso secolo. Ebbe un fronte
gotico nel 1400, le imposte del portàle nel 1441, il
campanile nel 1578. Io ho ferma convinzione che la
chiesa, fondata sugli avanzi di un tempio pagano
dell’antico ogni traccia. Il bell’ambone, tolto dal pósto
primitivo nei secoli precedenti, fu scomposto, e i pezzi
andarono a finire nella villa di un ricco signore, e di
lì, nelle botteghe di antiquari fiorentini.
Nella chiesa di Santa Maria della Tomba è aggre-
gata la confraternita di Santa Maria di Loreto, la
quale ha il suo altare in pietra tenera nella nave in
cornu epistolae, erettovi verso la fine del '500.
Recentemente, con poco criterio estetico, la chiesa
è stata restaurata ; ed in tale occasione è stato spo-
gliato dalle ripetute inverniciature e dorature l’altare
sopra indicato, lavoro mediocre di un maestro scalpel-
latore poco colto. Nel riquadro centrale è inscritta
una nicchia con la statua in terra cotta della Vergine.
tanto gusto e squisitezza, da non avere gli eguali in
tutto l’Abruzzo: parecchi, a trafori, sembrano deli-
cati ricami.
L’affresco della lunetta, che rappresenta la Vergine
in trono col Divin Putto, tra San Francesco e la
Maddalena, è pregevolissimo. Gran peccato che il
fondo e i fregi d’oro negli abiti della Madonna e
della Maddalena siano quasi perduti. L’opera appar-
tiene sicuramente alla seconda metà del '400 e può
dedicato a Giove, come dicono gli storici locali, abbia
sofferto una radicale modificazione nel suo organismo,
e che il presbiterio e il coro, posti fuori asse, in
modo da richiamare alla memoria la vieta credenza
delle chiese simboliche, sia una costruzione avvenuta
molto tardi.
Intorno al 1857 il carattere lombardesco dell’in-
terno venne trasformato dalla dabbenaggine degli
uomini, in maniera cosi vandalica, da far perdere
Statua della Vergine in terracotta
Sulmona, Chiesa di Santa Maria della Tomba
(Fotografia Piccirilli)
attribuirsi, per alcune sigle appena visibili, che ho
potuto scoprire nell’arco della lunetta, al pittore sul-
monese Mastro Giovanni, di cui si ha notizia in un
documento del 1493.
La chiesa di Santa Maria de Tumbct o de Tumma
è ricordata in documenti del primo quarto del xrn se-
colo. Dai pochi avanzi antichi è facile dedurre che
P inizio della costruzione non può riportarsi al di là
dei primi anni dello stesso secolo. Ebbe un fronte
gotico nel 1400, le imposte del portàle nel 1441, il
campanile nel 1578. Io ho ferma convinzione che la
chiesa, fondata sugli avanzi di un tempio pagano
dell’antico ogni traccia. Il bell’ambone, tolto dal pósto
primitivo nei secoli precedenti, fu scomposto, e i pezzi
andarono a finire nella villa di un ricco signore, e di
lì, nelle botteghe di antiquari fiorentini.
Nella chiesa di Santa Maria della Tomba è aggre-
gata la confraternita di Santa Maria di Loreto, la
quale ha il suo altare in pietra tenera nella nave in
cornu epistolae, erettovi verso la fine del '500.
Recentemente, con poco criterio estetico, la chiesa
è stata restaurata ; ed in tale occasione è stato spo-
gliato dalle ripetute inverniciature e dorature l’altare
sopra indicato, lavoro mediocre di un maestro scalpel-
latore poco colto. Nel riquadro centrale è inscritta
una nicchia con la statua in terra cotta della Vergine.