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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 2
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Frizzoni, Gustavo: Di alcune opere d'arte nel comune di Rapallo
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0127

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DI ALCUNE OPERE D’ARTE

NEL COMUNE DI RAPALLO

|jOleine si qualificano come consone agi’intenti eli questa
5j pubblicazione periodica le indicazioni d’opere d’arte
;j notevoli di cui va tuttora ricco il paese nostro e che
jjj meritano essere segnalate alle autorità, acciò provve-
dano ad una migliore conservazione delle medesime,
non deve apparire vano quante si sta per esporre in
queste pagine.

L’opera più importante da rammentare in proposito
è quella di una pala dell’eccelso scolaro di Rubens,
Antonio van Dyck, ignorata dai principali storiografi
jj e inedita graficamente, per quanto accertata come evi-
dente creazione del suo pennello non meno da sè stessa
che da ricordi locali e da documenti sincroni.

Viene conservata sopra un altare a mano sinistra
nella chiesa di San Michele di Pagana in territorio di Rapallo e rappresenta N. S. crocifisso,
venerato da San Francesco, da San Bernardo e da un devoto inginocchiato. In quest’ultimo
sono ritratte le sembianze del gentiluomo genovese Francesco Orerò, che teneva dimora e
possessi nella frazione di San Michele, passati di poi in proprietà della famiglia dei marchesi
Spinola delle Pelliccerie. Ed è bene nota ora, a quanti vanno a visitare quelle spiagge
paradisiache, la villa Spinola, posta sopra un promontorio a pochi passi sopra la chièsa, da
dove si abbraccia coll’occhio da una parte la pittoresca costiera che da Santa Margherita si
inoltra a Portofino, dall’altra quella che da Rapallo per un tratto vie più prolungato si estende
fino all’ estrema punta della Riviera di Levante, per cui si nasconde il magno golfo della
Spezia.

Antonio van Dyck, nato nel 1599, giovane pieno di nòbili disposizioni, nell’età di
23 anni volle soddisfare il suo desiderio di visitare l’Italia e di studiarvi le opere de’ suoi
più insigni pittori. Fra il 1622 e il 1627 si trattenne ripetutamente a Genova, lasciandovi
impronta imperitura della sua maestria in una quantità prodigiosa di mirabili ritratti. Fu
certamente durante quel volgere di anni ch’egli ebbe ad eseguire pel sunnominato gen-
tiluomo il quadro destinato alla chiesa di San Michele, frazione di Rapallo.

Ad onor del vero vuoisi qui ricordare, che del medesimo e delle vicende che lo ri-
guardano ebbe ad occuparsi il giovane dott. Mario Menotti in un suo articolo intitolato Van
Dyck a Genova, pubblicato ne\V Archivio storico dell’Arte.1 Egli vi fa menzione di due ver-
sioni tradizionali che hanno corso sul luogo per ispiegare la presenza del pittore nel ter-

1 Vedi l’annata 1897 a paga 281, 360, 432.

7.‘Arte. XII, 12.
 
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