LA CROCIFISSIONE DI SAN Gl AUGNANO
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dentemente altro scopo, come del resto si ritrova anche in artisti anteriori al Perugino, che
di dare un simulacro d’inscrizione immaginaria, e di compiere una funzione puramente de-
corativa.
Metteremo ora il trittico in comparazione coi lavori del Perugino e di Raffaello, affine
Raffaello: Crocifissione. Londra, Collezione Mond
di constatare quali sono le opere che offrono con esso il maggior numero di punti di
contatto.
Comparando la Crocifissione colle opere della medesima epoca, o all’incirca, dobbiamo
trarre la conclusione che l’autore l’ha dipinta sotto un forte influsso dei Fiorentini, e di
Luca Signorelli in particolare. Come vedremo in seguito, il trittico dev’essere riportato ad
un periodo per il quale l’idea di una esecuzione, o anche di una semplice collaborazione,
da parte di Raffaello non è ammissibile. Consideriamolo dunque subito come lavoro del
Perugino, riservandoci di esporre in seguito le ragioni che ci hanno indotto ad attribuire
il quadro a questo maestro. La nostra attenzione è subito attirata dalle opere del Perugino
eseguite avanti il 1499, e, soprattutto, avanti il 1496.
Dovremmo divagare dal nostro tema se volessimo esaminare le correnti che si riscon-
trano a Firenze, nel nono decennio del XV secolo, fra gli artisti aggruppati attorno al Ver-
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dentemente altro scopo, come del resto si ritrova anche in artisti anteriori al Perugino, che
di dare un simulacro d’inscrizione immaginaria, e di compiere una funzione puramente de-
corativa.
Metteremo ora il trittico in comparazione coi lavori del Perugino e di Raffaello, affine
Raffaello: Crocifissione. Londra, Collezione Mond
di constatare quali sono le opere che offrono con esso il maggior numero di punti di
contatto.
Comparando la Crocifissione colle opere della medesima epoca, o all’incirca, dobbiamo
trarre la conclusione che l’autore l’ha dipinta sotto un forte influsso dei Fiorentini, e di
Luca Signorelli in particolare. Come vedremo in seguito, il trittico dev’essere riportato ad
un periodo per il quale l’idea di una esecuzione, o anche di una semplice collaborazione,
da parte di Raffaello non è ammissibile. Consideriamolo dunque subito come lavoro del
Perugino, riservandoci di esporre in seguito le ragioni che ci hanno indotto ad attribuire
il quadro a questo maestro. La nostra attenzione è subito attirata dalle opere del Perugino
eseguite avanti il 1499, e, soprattutto, avanti il 1496.
Dovremmo divagare dal nostro tema se volessimo esaminare le correnti che si riscon-
trano a Firenze, nel nono decennio del XV secolo, fra gli artisti aggruppati attorno al Ver-