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BIBLIOGRAFIA
sua opera (che pare sia rimasta ignota allo Storna-
iolo), si sofferma a lungo sull’illustrazione del Cosmas
vaticano. Egli lo confronta col Nicandro di Parigi
(suppl. gr. 247) e con l’Apollonio della Laurenziana
(LXXIV, 7), che sono certo di provenienza alessan-
drina; rileva l’amore per le figure allegoriche; isti-
tuisce rapporti tra molti particolari delle miniature e
le terrecotte che si trovano comunemente in Egitto.
Sulle questioni artistiche lo Stornajolo non fa che
sorvolare, pur rivelando una grande finezza di osser-
vazioni ; egli non si proponeva lo studio generale del
Cosmas illustrato, inr solo quello del codice vaticano
e ha quindi fatto bene a lasciare da parte certi spi-
nosi e intricati problemi.
Con cura infinita lo S. ci descrive, dopo l’introdu-
zione , le miniature del manoscritto vaticano, e fa
di chi si preparava da anni ad assolverlo, intendo
dire di E. K. Rjedin professore di storia dell’arte nel-
1’ Università di Charkoff, uno dei migliori discepoli
del Kondakoff. È noto che la Topografia di Cosma fu
una delle opere più diffuse in Russia dal xv al xvn se-
colo, e se ne posseggono molte traduzioni in codici
miniati di quel tempo, a Pietroburgo nella Biblioteca
pubblica e in quella dell’Accademia delle scienze; a
Mosca, a Ivieff'e altrove: alcuni di questi codici sono
straordinariamente ricchi di illustrazioni. Il Rjedin si
proponeva di studiare tutto il materiale relativo al
Cosmas, tanto nei codici greci che in quelli russi, e
il suo lavoro era già molto avanzato : chi scrive queste
note essendo da tempo in corrispondenza col dotto
russo aveva avuto occasione, collazionando le note da
lui fatte sui manoscritti del Vaticano e di Firenze, di
San Paolo sulla via di Damasco
Monte Sinai, Convento di Santa Caterina. Codice di Cosmas (fol. 128 b)
molte nuove ed acute osservazioni e confronti su larga
base mostrando di possedere un’esatta conoscenza di
tutto il materiale relativo; cosicché, pur non essendo
il suo un lavoro di indole artistica, fornisce agli storici
dell’arte un prezioso ausilio. Le tavole che riprodu-
cono a grandezza dell’originale, in fototipia, le minia-
ture del Cosmas, sono anche assai buone, e solo è
da lamentare che non sia abbastanza soddisfacente
la tavola a colori, perchè se fosse meglio riuscita, po-
tevano riferirsi ad essa tutte le indicazioni di colore
che accompagnano la descrizione delle miniature, e
che sono ora necessariamente un po’ vaghe. Ad ogni
modo le riproduzioni offerteci sono buonissime per
fare i confronti con gli altri codici e giungere così a
risultati più generali, e noi dobbiamo essere vera-
mente grati all’egregio Mgr. Stornajolo, e alla Dire-
zione della Biblioteca.
Agli storici d’arte rimane il compito di un lavoro
generale su tutti i codici miniati del Cosmas, tanto
più che la nostra scienza piange la perdita recente
rilevare la grande importanza dell’opera sua. Speriamo
che i materiali raccolti dal Rjedin non vadano perduti ;
intanto in qualche studio già edito, egli ci ha lasciato
dei buoni saggi del suo lavoro.1
Il Rjedin vantava ancora altri lavori importanti :
uno sui monumenti di Kieff, un altro su quelli di
Charkoff, più un gran numero di minori monografie.
Ma l’opera sua di gran lunga superiore alle altre, e
che meriterebbe di esser tradotta in qualche lingua
più accessibile, è quella sui Musaici delle chiese di Ra-
venna (Pietroburgo, 1897) condotta con rigore di me-
todo e con novità di vedute,2 e che insieme con quella
dello Ajnaloff (compagno di studi del Rjedin), sui Mu-
saici del iv e v secolo, rimane per ora quanto di me-
glio si è scritto sull’argomento.
Antonio Munoz.
1 / monumenti storici della città di Aduli nei codici miniati di
Cosma Ind. Charkoff, 1905. Le parti del mondo e i popoli secondo
Eforo nell’ opera figurata di C. /. Vizantijskij Vremennik, XIII. 1907.
2 Si veda il largo sunto che ne dà il Dobbert, in Repertorium
fùr Kunstwissenschaft, t. XXI (1898).
BIBLIOGRAFIA
sua opera (che pare sia rimasta ignota allo Storna-
iolo), si sofferma a lungo sull’illustrazione del Cosmas
vaticano. Egli lo confronta col Nicandro di Parigi
(suppl. gr. 247) e con l’Apollonio della Laurenziana
(LXXIV, 7), che sono certo di provenienza alessan-
drina; rileva l’amore per le figure allegoriche; isti-
tuisce rapporti tra molti particolari delle miniature e
le terrecotte che si trovano comunemente in Egitto.
Sulle questioni artistiche lo Stornajolo non fa che
sorvolare, pur rivelando una grande finezza di osser-
vazioni ; egli non si proponeva lo studio generale del
Cosmas illustrato, inr solo quello del codice vaticano
e ha quindi fatto bene a lasciare da parte certi spi-
nosi e intricati problemi.
Con cura infinita lo S. ci descrive, dopo l’introdu-
zione , le miniature del manoscritto vaticano, e fa
di chi si preparava da anni ad assolverlo, intendo
dire di E. K. Rjedin professore di storia dell’arte nel-
1’ Università di Charkoff, uno dei migliori discepoli
del Kondakoff. È noto che la Topografia di Cosma fu
una delle opere più diffuse in Russia dal xv al xvn se-
colo, e se ne posseggono molte traduzioni in codici
miniati di quel tempo, a Pietroburgo nella Biblioteca
pubblica e in quella dell’Accademia delle scienze; a
Mosca, a Ivieff'e altrove: alcuni di questi codici sono
straordinariamente ricchi di illustrazioni. Il Rjedin si
proponeva di studiare tutto il materiale relativo al
Cosmas, tanto nei codici greci che in quelli russi, e
il suo lavoro era già molto avanzato : chi scrive queste
note essendo da tempo in corrispondenza col dotto
russo aveva avuto occasione, collazionando le note da
lui fatte sui manoscritti del Vaticano e di Firenze, di
San Paolo sulla via di Damasco
Monte Sinai, Convento di Santa Caterina. Codice di Cosmas (fol. 128 b)
molte nuove ed acute osservazioni e confronti su larga
base mostrando di possedere un’esatta conoscenza di
tutto il materiale relativo; cosicché, pur non essendo
il suo un lavoro di indole artistica, fornisce agli storici
dell’arte un prezioso ausilio. Le tavole che riprodu-
cono a grandezza dell’originale, in fototipia, le minia-
ture del Cosmas, sono anche assai buone, e solo è
da lamentare che non sia abbastanza soddisfacente
la tavola a colori, perchè se fosse meglio riuscita, po-
tevano riferirsi ad essa tutte le indicazioni di colore
che accompagnano la descrizione delle miniature, e
che sono ora necessariamente un po’ vaghe. Ad ogni
modo le riproduzioni offerteci sono buonissime per
fare i confronti con gli altri codici e giungere così a
risultati più generali, e noi dobbiamo essere vera-
mente grati all’egregio Mgr. Stornajolo, e alla Dire-
zione della Biblioteca.
Agli storici d’arte rimane il compito di un lavoro
generale su tutti i codici miniati del Cosmas, tanto
più che la nostra scienza piange la perdita recente
rilevare la grande importanza dell’opera sua. Speriamo
che i materiali raccolti dal Rjedin non vadano perduti ;
intanto in qualche studio già edito, egli ci ha lasciato
dei buoni saggi del suo lavoro.1
Il Rjedin vantava ancora altri lavori importanti :
uno sui monumenti di Kieff, un altro su quelli di
Charkoff, più un gran numero di minori monografie.
Ma l’opera sua di gran lunga superiore alle altre, e
che meriterebbe di esser tradotta in qualche lingua
più accessibile, è quella sui Musaici delle chiese di Ra-
venna (Pietroburgo, 1897) condotta con rigore di me-
todo e con novità di vedute,2 e che insieme con quella
dello Ajnaloff (compagno di studi del Rjedin), sui Mu-
saici del iv e v secolo, rimane per ora quanto di me-
glio si è scritto sull’argomento.
Antonio Munoz.
1 / monumenti storici della città di Aduli nei codici miniati di
Cosma Ind. Charkoff, 1905. Le parti del mondo e i popoli secondo
Eforo nell’ opera figurata di C. /. Vizantijskij Vremennik, XIII. 1907.
2 Si veda il largo sunto che ne dà il Dobbert, in Repertorium
fùr Kunstwissenschaft, t. XXI (1898).