ADOLFO VENTURI
Più che l’influsso, si nota l’ingerenza senese nella serie dei famosi quadretti della vita
di San Bernardino nella galleria perugina, attribuiti anticamente al Pisanello, poi al Bonfigli
e a Fiorenzo di Lorenzo. Un particolare del quadretto della Nascita di San Bernardino
(fig. 8) può essere messo a confronto con un altro della predella esistente agli Uffizi (fig. 9),
attribuita da Crowe e Cavalcasene e dal Morelli a Francesco di Giorgio Martini senese,
rivendicata dal Jacobsen a Neroccio di Bartolomeo Pandi. Ci troviamo davanti le stesse
ligure atteggiate in modi diversi, gli stessi attori che agiscono nella rappresentazione della
vita di San Bernardino e di San Benedetto. L’inizio dunque della serie delle tavolette rap-
presentanti i fatti di quel santo è opera di Neroccio senese, coadiuvato, a quanto pare,
Fig. 9 — Neroccio e Francesco di Giorgio Martini :
Particolare di una predella.
Firenze, Galleria degli Uffizi
nel disegno delle architetture dal suo compagno di bottega, Francesco di Giorgio Martini.
Della stessa mano di Neroccio è un altro quadretto della serie, il numero 9, nel quale si
rappresenta il miracolo operato dal Santo su di una donna sterile. Le architetture, piut-
tosto che riproduzioni di edifici esistenti, sono dei modelli disegnati e coloriti da un archi-
tetto finissimo, da Francesco di Giorgio Martini; le figure delle due tavole sono di Ne-
roccio, suo compagno di bottega, dal quale si divise nel 1475. Tutte le altre tavolette
sembrano state preparate ne’ fondi, disegnate dai due maestri, eseguite poi, più tardi, da
uno scolaro di Niccolò Alunno (i nn. 3 e 4) e da Fiorenzo di Lorenzo (i nn. 5, 6, 7, 8).
Aùsto così come l’arte senese continuasse il suo predominio nell’Umbria, studiamo Fio.
renzo di Lorenzo nelle sue opere prime. Nacque questo pittore nel 1446, e vuoisi che nel 1463
sia stato matricolato all’Arte. La data non è certa, perchè, nella matricola de’ pittori, in
cui si legge il nome di Fiorenzo di Lorenzo, sono scritti diversi nomi in diverso tempo,
come per la varietà della calligrafia si può riconoscere. Di mano in mano che i pittori del
rione, o, come dicevasi a Perugia, della porta di Santa Susanna s’inscrivevano nell’Arte, il
loro nome era messo nell’elenco dopo gli altri già inscritti in precedenza. E così dopo
Johannes Sancii bartoli sta quello di « Fiorenco de lorenco ». Or quando veniva meno uno
degli artisti segnati nella matricola, si usava di mettere prima o dopo il nome una croce,
con l’indicazione dell’anno della morte, oppure si scriveva « mortus est ». Di contro al nome
del pittore, « Johannes Sancti bartoli», immediatamente anteriore a quello di Fiorenzo di Lo-
renzo, è la croce e l’anno 1463. Quindi non si può dedurre che Fiorenzo di Lorenzo fosse
Più che l’influsso, si nota l’ingerenza senese nella serie dei famosi quadretti della vita
di San Bernardino nella galleria perugina, attribuiti anticamente al Pisanello, poi al Bonfigli
e a Fiorenzo di Lorenzo. Un particolare del quadretto della Nascita di San Bernardino
(fig. 8) può essere messo a confronto con un altro della predella esistente agli Uffizi (fig. 9),
attribuita da Crowe e Cavalcasene e dal Morelli a Francesco di Giorgio Martini senese,
rivendicata dal Jacobsen a Neroccio di Bartolomeo Pandi. Ci troviamo davanti le stesse
ligure atteggiate in modi diversi, gli stessi attori che agiscono nella rappresentazione della
vita di San Bernardino e di San Benedetto. L’inizio dunque della serie delle tavolette rap-
presentanti i fatti di quel santo è opera di Neroccio senese, coadiuvato, a quanto pare,
Fig. 9 — Neroccio e Francesco di Giorgio Martini :
Particolare di una predella.
Firenze, Galleria degli Uffizi
nel disegno delle architetture dal suo compagno di bottega, Francesco di Giorgio Martini.
Della stessa mano di Neroccio è un altro quadretto della serie, il numero 9, nel quale si
rappresenta il miracolo operato dal Santo su di una donna sterile. Le architetture, piut-
tosto che riproduzioni di edifici esistenti, sono dei modelli disegnati e coloriti da un archi-
tetto finissimo, da Francesco di Giorgio Martini; le figure delle due tavole sono di Ne-
roccio, suo compagno di bottega, dal quale si divise nel 1475. Tutte le altre tavolette
sembrano state preparate ne’ fondi, disegnate dai due maestri, eseguite poi, più tardi, da
uno scolaro di Niccolò Alunno (i nn. 3 e 4) e da Fiorenzo di Lorenzo (i nn. 5, 6, 7, 8).
Aùsto così come l’arte senese continuasse il suo predominio nell’Umbria, studiamo Fio.
renzo di Lorenzo nelle sue opere prime. Nacque questo pittore nel 1446, e vuoisi che nel 1463
sia stato matricolato all’Arte. La data non è certa, perchè, nella matricola de’ pittori, in
cui si legge il nome di Fiorenzo di Lorenzo, sono scritti diversi nomi in diverso tempo,
come per la varietà della calligrafia si può riconoscere. Di mano in mano che i pittori del
rione, o, come dicevasi a Perugia, della porta di Santa Susanna s’inscrivevano nell’Arte, il
loro nome era messo nell’elenco dopo gli altri già inscritti in precedenza. E così dopo
Johannes Sancii bartoli sta quello di « Fiorenco de lorenco ». Or quando veniva meno uno
degli artisti segnati nella matricola, si usava di mettere prima o dopo il nome una croce,
con l’indicazione dell’anno della morte, oppure si scriveva « mortus est ». Di contro al nome
del pittore, « Johannes Sancti bartoli», immediatamente anteriore a quello di Fiorenzo di Lo-
renzo, è la croce e l’anno 1463. Quindi non si può dedurre che Fiorenzo di Lorenzo fosse