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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 3
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0265

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CORRIERI

224

mostra dal defunto granduca Vladimiro, una pittura
melanconica e piena di poesia con un chiaroscuro
molto artistico.

Infine, prima di abbandonare la scuola italiana,
non posso non menzionare un seducente e forte ri-
tratto di giovane abate probabilmente musicista, che
M. de Liphart attribuisce al Gabiani, e che attirava
l’attenzione per il suo portamento nobile, il suo aspetto

è ancora decifrata. Essa rappresenta due apostoli
(SS. Pietro e Paolo?) dipinti dal Theotocopuli nella
maniera che caratterizza il suo talento in fiore. La
marchesa Périnat a Madrid possiede una pittura ana-
loga, ma la nostra la sorpassa in dimensioni e ne
differisce in qualche particolare. É un’opera originale
del pittore, non se ne può dubitare, e tra le sue più
belle, così com’è una tra le nostre più felici scoperte,

Domenico Theotocopuli: Due Apostoli. Pietroburgo, Coll. P. Dournowo

inspirato e orgoglioso e per la maestria dell’artista
rimasto sconosciuto.

L’affinità delle scuole esige che io parli qui dei
quadri d’origine spagnuola, tra i quali si notano
principalmente un grande Crocefisso prestato dal
granduca Costantino e per molto tempo attribuito ad
Alonso Cano, mentre devesi riconoscere per opera
del Zurbaran, del « Caravaggio spagnuolo », dai toni
d’ambra e dal pennello inquieto. È un capolavoro,
e la sua importanza ci fa perdere l’interesse per Juan
Juanes, Morales, Pereda e Ribera che furono rappre-
sentati da pitture tipiche ma comuni.

Il posto d’onore era riservato al Greco, di cui noi
abbiamo avuto la fortuna di trovare una grande tela
con la data 1618 e distinta con una firma che non si

poiché il proprietario, il generale Dournowo, non era
consapevole del capolavoro che possedeva.

La pittura francese all’Esposizione appartiene so-
prattutto al xviii secolo, ed era rappresentata da
opere bellissime. Un elegante ritratto muliebre di
Cornelio da Lyon, quasi una miniatura ; qualche
quadro sacro del xv secolo, un ritratto di Filippo di
Champaigne, qualche quadro di Poussin e di Claudio
di Lorena (fra cui i due celebri della Galleria Youssou-
poft): ecco quanto si aveva delle epoche precedenti,
purché si ammettano nel genere suntuoso di Luigi xiv
i primordi del secolo xvm.

Il gusto magnifico del Re Sole si designava, tra
le altre cose, in diversi ritratti di Mignard, Rigaud e
Largillière, nell’allegoria decorativa d’un matrimonio
 
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