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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 3
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CORRIERI

231

un dolce silenzio si stende sui tratti di mare, una
leggera brezza carezza i grandi vascelli che si rispec-
chiano nelle onde, e un immenso riposo sembra av-
volgere il mondo e... salire a voi nell’anima.

Mi resta infine di parlare della sezione che rappre-
sentava la Rinascenza séttentrionale, e ciò richiede-
rebbe certamente molto più spazio di quello a mia
disposizione, sopratutto per il carattere di questa pit-
tura che non permette tanto facilmente un’esatta
identificazione dell’autore.

Perciò debbo limitarmi a dire che le differenti ten-
denze artistiche di questo periodo vi si manifestavano
chiaramente, e che se si era osato di attribuire qualche
nome preciso, ciò fu fatto per artisti come Jeròme
Bosch, Isenbrandt, Aertsen, B. v. Orley, il maestro
della Morte della Vergine. La maggior parte di queste
opere esige ancora un’analisi particolareggiata, e ora,
dopo l’Esposizione, esse otterranno la loro parte di
attenzione. Si può, lo confesso, criticare la mancanza
di sistema, e le lacune che ho notate ; si può anche
dolersi di non avervi visto certi capolavori, gelosa-
mente custoditi nelle collezioni private ; ma si deve
anche ricordare che questo fu il primo tentativo per
una esposizione come questa e che non è il primo
passo che decide.

P. P. Weiner.

Notizie delle Marche.

Durante I restauri del Battistero di Ascoli
Piceno. — Sin dai primi del mese, a spese del Capitolo,
del Municipio e del Governo, sono stati cominciati i
restauri di questo battistero, sorgente di fianco alla
Cattedrale. Si tratta principalmente di rinnovare alla
base dell’edificio il rivestimento in pietra, ridotto da
gran tempo in cattive condizioni, e di riparare il tetto.

I lavori condotti, secondo alcuno, un po’ affretta-
tamente, sono stati ora sospesi, ed eccone la ragione.
Sul lato orientale del bel san Giovanni, mentre si face-
vano i necessari lavori pel detto rivestimento, furono
scoperti avanzi di due colonne con base, alla distanza
di circa tre metri e mezzo da asse ad asse, d’epoca
indiscutibilmente romana. Tali colonne fanno pensare
che su questo lato, anticamente, fosse l’ingresso prin-
cipale dell’edificio.

La scoperta è importante per la storia del monu-
mento, la cui origine e i cui rifacimenti, massime al-
l’esterno, sono stati oggetto fra gli studiosi di non
poche discussioni.

Frattanto si attende in Ascoli l’egregio ing. I. Bocci,
sovraintendente dei monumenti delle Marche, per de-
cidere il da farsi; per vedere cioè se non sia il caso
di proseguire nei lavori di assaggio, per sapere se le
colonne testé rinvenute sorgevano isolate dalla soglia
del tempio o erano appoggiate alle spalle su cui im-

postavasi il grande arco d’ingresso, la cui sommità
apparisce ancora, benché non sullo stesso piano, al
disopra dell’ultimo rivestimento del battistero, che è
posteriore di molto, secondo me, a quello della parte

Ascoli Piceno. Il Battistero

alta (la quale risale al sec. xi o xn), e per stabilire,
inoltre, se sarà possibile, la forma e le dimensioni
dell’antica porta.

Nel centro della bellissima calotta sferica, tutta in
pietra, è stato riaperto l’occhio che illumina l’interno
del battistero ; intorno al quale probabilmente dirò
ancora in un prossimo corriere.

Per il Palazzo Ducale e per la Galleria di Ur-
bino. —- Altra volta, sono già dodici anni, parlando
della signorile dimora dei Montefeltro, facevo voti che
dal sontuoso palazzo venissero « rimossi gli uffici che
tuttodì vi risiedono », perchè agli studiosi e agli ama-
tori venisse restituito « nella sua interezza l’insigne
monumento, che è patrimonio invidiato dell’arte ita-
liana». Ma al mio desiderio, che era ed è il desiderio
di quanti amano le nostre bellezze artistiche, si è ri-
sposto con un nuovo atto che ha indignato la parte
migliore della cittadinanza urbinate.

Infatti, mentre, fino a pochi anni fa, lo studioso
senza sottostare ad alcuna tassa d’ingresso poteva
visitare, oltre il cortile del palazzo, lo scalone, la sala
del trono e quella detta degli Angeli, l’appartamento
del Magnifico, la sala dell’Ariosto, lo studiolo del
duca, le sale occupate dall’Accademia Raffaello, ecc. ;
ora è costretto a rinunziare alla visita di una parte
dei locali assegnati all’Accademia e alle camere delle
duchesse. E sapete perchè ? Perchè il Ministero ha
consentito, così dicono anche i giornali di Urbino,
 
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