DUE LIBRI DI DISEGNI POPOLARESCHI
DI
GIUSEPPE PIATIGLI
PITTORE FIORENTINO DEL SECOLO XVIII
L nome di quest’artista che visse e operò sullo scorcio del
settecento in Firenze, forse suonerà nuovo a più d’uno fra
i lettori di questo periodico. Ma la ragione di questa quasi
completa e ingiusta dimenticanza si comprende e si spiega,
quando si pensa che la fama di lui non si raccomanda oggi
a nessuna di quelle opere che stabiliscono e quasi consacrano
il talento e la personalità di un artista. Il Piattoli infatti,
che pur avrebbe potuto aspirare a un posto non indegno
nell’ambito della scuola pittorica alla quale appartenne, non
tentò mai grandi voli, ma preferì mantenersi in una sfera
minore, dedicandosi a un genere d’arte più sbrigativo e di
più immediato e sicuro guadagno. Noi lo conosciamo oggi
quasi unicamente per le belle serie di stampe di carattere
popolaresco, illustrative di proverbi e di giuochi, nelle quali
con mirabile maestria egli riuscì a dipingere le costumanze
più varie del suo tempo, non senza un’ombra di satira e di
garbata malizia tutta toscana, che dà spiccato carattere all’opera sua. Della sua vita poco
più sappiamo di quanto ci dice il Passigli nel suo noto Dizionario biografico,1 che cioè egli
fu maestro di disegno nella Accademia fiorentina dal 1786 al 1807, e fu figlio di quel Gae-
tano che a’ suoi tempi sembra aver goduto qualche fama specialmente come ritrattista. 2
Le carte conservate nell’attuale archivio cieli’ Istituto, al quale il Piattoli appartenne,
poche altre notizie ci consentono di aggiungere: da esse risulta soltanto che il Piattoli
non nel 1786, ma nell’85 ottenne la cattedra di professore innanzi coperta da Santi Pacini,
eh’ ebbe un figlio, Gaetano, pur dedito alle arti del disegno, che costretto dalla povertà e
dalla malferma salute rivolse di frequente suppliche per ottenere sovvenzioni e l’uso gra-
tuito di un quartiere di abitazione, che infine quando nel maggio del 1807 fu collocato
a riposo per l’avanzata età, ottenne dalla regina reggente Maria Luisa, grazie « al lungo
e fedele servizio da lui reso » la continuazione integrale del suo non lauto stipendio annuale
di lire 1260.3
1 Passigli, Dizionario biografico universale, Fi-
renze, 1S40.
2 De Boni, Biografia degli artisti, Venezia, 1852,
Pag- 773,
3 Archivio del R. Istituto di Belle Arti di Firenze,
vedi filza C cc. 46 e 51 ; filza G c. 42; filza K cc. 6
e 22. Al ch.rno prof. Paolo Fontana che molto gentil-
mente si offerse di fare per noi ogni possibile ricerca
nell’archivio dell’Istituto al quale egli appartiene, siamo
lieti di poter qui rinnovare l’espressione della nostra
gratitudine.
DI
GIUSEPPE PIATIGLI
PITTORE FIORENTINO DEL SECOLO XVIII
L nome di quest’artista che visse e operò sullo scorcio del
settecento in Firenze, forse suonerà nuovo a più d’uno fra
i lettori di questo periodico. Ma la ragione di questa quasi
completa e ingiusta dimenticanza si comprende e si spiega,
quando si pensa che la fama di lui non si raccomanda oggi
a nessuna di quelle opere che stabiliscono e quasi consacrano
il talento e la personalità di un artista. Il Piattoli infatti,
che pur avrebbe potuto aspirare a un posto non indegno
nell’ambito della scuola pittorica alla quale appartenne, non
tentò mai grandi voli, ma preferì mantenersi in una sfera
minore, dedicandosi a un genere d’arte più sbrigativo e di
più immediato e sicuro guadagno. Noi lo conosciamo oggi
quasi unicamente per le belle serie di stampe di carattere
popolaresco, illustrative di proverbi e di giuochi, nelle quali
con mirabile maestria egli riuscì a dipingere le costumanze
più varie del suo tempo, non senza un’ombra di satira e di
garbata malizia tutta toscana, che dà spiccato carattere all’opera sua. Della sua vita poco
più sappiamo di quanto ci dice il Passigli nel suo noto Dizionario biografico,1 che cioè egli
fu maestro di disegno nella Accademia fiorentina dal 1786 al 1807, e fu figlio di quel Gae-
tano che a’ suoi tempi sembra aver goduto qualche fama specialmente come ritrattista. 2
Le carte conservate nell’attuale archivio cieli’ Istituto, al quale il Piattoli appartenne,
poche altre notizie ci consentono di aggiungere: da esse risulta soltanto che il Piattoli
non nel 1786, ma nell’85 ottenne la cattedra di professore innanzi coperta da Santi Pacini,
eh’ ebbe un figlio, Gaetano, pur dedito alle arti del disegno, che costretto dalla povertà e
dalla malferma salute rivolse di frequente suppliche per ottenere sovvenzioni e l’uso gra-
tuito di un quartiere di abitazione, che infine quando nel maggio del 1807 fu collocato
a riposo per l’avanzata età, ottenne dalla regina reggente Maria Luisa, grazie « al lungo
e fedele servizio da lui reso » la continuazione integrale del suo non lauto stipendio annuale
di lire 1260.3
1 Passigli, Dizionario biografico universale, Fi-
renze, 1S40.
2 De Boni, Biografia degli artisti, Venezia, 1852,
Pag- 773,
3 Archivio del R. Istituto di Belle Arti di Firenze,
vedi filza C cc. 46 e 51 ; filza G c. 42; filza K cc. 6
e 22. Al ch.rno prof. Paolo Fontana che molto gentil-
mente si offerse di fare per noi ogni possibile ricerca
nell’archivio dell’Istituto al quale egli appartiene, siamo
lieti di poter qui rinnovare l’espressione della nostra
gratitudine.