SCULTORI DELLA VERSILIA
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per il i° agosto e di farvi la porticina sul davanti e di mettere sulla sommità la lanterna
con la croce.
Adempiuti onorevolmente questi patti, Lorenzo addì 30 giugno 1502, con atto di Ser
Borso di Iacopo da Pietrasanta, ebbe l’incarico di eseguire una metà dell’ornamento del
nuovo coro « con specchi di marmo rosso e di diversi colori e pilastri, capitelli, cornici di
marmo bianco di Carrara in modo che il tutto fosse composto, ornato e lavorato a simili-
tudine del coro di San Martino di Lucca, contentandosi di avere per questo lavoro il me-
Lorenzo Stagi: Ornamento del coro. Pietrasanta, Duomo. (Fot. Gargiolli).
desimo prezzo che per quello di Lucca era stato pagato al maestro o maestri che l’avevano
fatto ». Gli operai si obbligarono poi da parte loro di affidare anche a Lorenzo, se avesse
operato bene, l’altra metà del lavoro.
Mentre mandava innanzi quest’opera ai 12 aprile del 1504, rogito di Ser Borso, gli
allogarono « un piedestallo di marmo carrarese il quale avesse sei faccie bene e diligente-
mente lavorate e le cornici di tanta altezza che passassero l’altar maggiore, e insieme così
larghe che vi potessero star sopra comodamente due angeli di marmo di tutto tondo ».
Ai 6 luglio 1505, rogito di Ser Giovanni della Badessa, gli allogarono l’altra metà del
coro per il prezzo di sessanta ducati. Il lavoro che doveva essere a posto in otto mesi,
non era ultimato neppure dopo quindici quando verso la fine di aprile del 1506 Lorenzo
morì. Gli eredi del maestro affidarono a loro spese il proseguimento del lavoro a Giuliano
di Taddeo da Santa Maria a Pontanico ed a Bastiano di Gio. Maria Nelli da Carrara, i
quali lo diedero ultimato in 15 mesi ed ebbero in pagamento 130 ducati, secondo la stima
fatta ai 26 settembre 1507, da Giovanni del Maestro da Carrara e Donato Benti da Firenze.
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per il i° agosto e di farvi la porticina sul davanti e di mettere sulla sommità la lanterna
con la croce.
Adempiuti onorevolmente questi patti, Lorenzo addì 30 giugno 1502, con atto di Ser
Borso di Iacopo da Pietrasanta, ebbe l’incarico di eseguire una metà dell’ornamento del
nuovo coro « con specchi di marmo rosso e di diversi colori e pilastri, capitelli, cornici di
marmo bianco di Carrara in modo che il tutto fosse composto, ornato e lavorato a simili-
tudine del coro di San Martino di Lucca, contentandosi di avere per questo lavoro il me-
Lorenzo Stagi: Ornamento del coro. Pietrasanta, Duomo. (Fot. Gargiolli).
desimo prezzo che per quello di Lucca era stato pagato al maestro o maestri che l’avevano
fatto ». Gli operai si obbligarono poi da parte loro di affidare anche a Lorenzo, se avesse
operato bene, l’altra metà del lavoro.
Mentre mandava innanzi quest’opera ai 12 aprile del 1504, rogito di Ser Borso, gli
allogarono « un piedestallo di marmo carrarese il quale avesse sei faccie bene e diligente-
mente lavorate e le cornici di tanta altezza che passassero l’altar maggiore, e insieme così
larghe che vi potessero star sopra comodamente due angeli di marmo di tutto tondo ».
Ai 6 luglio 1505, rogito di Ser Giovanni della Badessa, gli allogarono l’altra metà del
coro per il prezzo di sessanta ducati. Il lavoro che doveva essere a posto in otto mesi,
non era ultimato neppure dopo quindici quando verso la fine di aprile del 1506 Lorenzo
morì. Gli eredi del maestro affidarono a loro spese il proseguimento del lavoro a Giuliano
di Taddeo da Santa Maria a Pontanico ed a Bastiano di Gio. Maria Nelli da Carrara, i
quali lo diedero ultimato in 15 mesi ed ebbero in pagamento 130 ducati, secondo la stima
fatta ai 26 settembre 1507, da Giovanni del Maestro da Carrara e Donato Benti da Firenze.