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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 4
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Lorenzetti, Giulio: Di Alcuni Bassorilievi attribuiti a Jacopo Sansovino
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0329

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DI ALCUNI BASSORILIEVI

ATTRIBUITI A JACOPO SANSOVINO

'RA la numerosa serie di opere scultorie, che Jacopo
Sanso vino ideò durante il lungo periodo di sua attività
artistica, che corre dal 1527 al 1570, periodo, che po-
tremo dire « veneziano » perchè dal grande artista tra-
scorso ininterrottamente a Venezia, deve annoverarsi
un piccolo ciclo di sculture in bronzo, svolgenti tutte
la medesima scena de « La Gloria di Cristo ». Su questo
piccolo gruppo di bassorilievi (Portella del Ciborio al-
l’altarino del SSmo ora di Sant’Antonio nella Basilica
di San Marco in Venezia, fìg. i. Tabernacolo « Cristo
in Gloria», Museo Nazionale del Bargello in Firenze.
Seconda sala dei Bronzi, n. 35, fìg. 2. 1 « Bronze-Relief
der Himmelfahrt Christi », Regio Museo di Berlino,
fìg. 3), che presentano evidentemente fra loro affinità,
corrispondenze notevoli per l’idea unica, a cui l’artista
si ispirò, per la disposizione e l’aggruppamento delle figure, se non sempre per la tecnica
e la fattura, reputai opera non vana richiamare l’attenzione degli studiosi. Anche perchè,
oltre che illustrare alcuna fra le migliori opere del famoso artista fiorentino, noi avremo
modo di istituire fra questi bassorilievi un attento esame di confronto, studiandone i caratteri
stilistici, e concludere da ultimo se sia o non sia opportuno accettare l’attribuzione gene-
ralmente accolta fino ad ora, che il Sansovino sia sicuro autore di tutti e tre i bassorilievi
ricordati.

Che siano opere di Jacopo Sansovino, il bassorilievo, che adorna nella Basilica Ducale
di San Marco in Venezia il ciborio dell’altare del Sacramento (ora altare di Sant’Antonio)
e l’elegante Tabernacolo, eseguito per la famiglia dei Medici, ora conservato al Museo del
Bargello a Firenze, è sicura testimonianza accanto alle notizie ricavate da scrittori contem-
poranei al Sansovino e da documenti dell’epoca, l’arte nobilissima, la modellazione franca
e sicura con cui il grande maestro infuse vita e grazia a tutta la scena. Non così possiamo
ripetere per il bassorilievo di Berlino ; su di esso manca invece ogni prova certa, ogni testi-
monianza scritta sul nome dell’artista, che ne fu autore; solo sappiamo che, acquistato a
Venezia, esso passò a far parte della Collezione di scultura del Museo di Berlino nel 1890.

1 Non è esatta la nota, che su questo bronzo del
Sansovino fa l’autore del Catalogo del Museo Nazio-
nale di Firenze, poiché il bassorilievo centrale del
Tabernacolo quivi conservato, non è «riproduzione

del bassorilievo d’argento della Basilica di San Marco
in Venezia» come si può facilmente constatare con-
frontando le riproduzioni fotografiche.
 
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