DI ALCUNI BASSORILIEVI ATTRIBUITI A JACOPO SANSO VINO 291
Tale obbiezione i Procuratori avrebbero potuto ripetere anche per la portella dell’altare
del Sacramento, allorché Jacopo Sansovino domandava il rimborso delle spese, ricordando
al loro proto che mai essi lo avevano incaricato di ornare il ciborio dell’altare col basso-
rilievo di «Cristo in gloria». Non fu possibile infatti di rinvenire alcuna terminazione della
Procuratia in proposito, nè tale incarico, io credo, fu mai al Sansovino. deliberato, poiché
Fig. 1 — Portella del ciborio all’altarino del SSmo, ora di Sant’Antonio.
Venezia, Basilica di San Marco
osservo che, sia nella supplica presentata dal Sansovino il 25 marzo 1565, come nella nota
di pagamento del marzo 1566, manca ogni accenno ad alcuna deliberazione anteriore, il che
non si sarebbe mancato di fare qualora si fosse potuta citare una terminazione « d’ufficio »,
metodo seguito sempre in simili occasioni.
Venendo meno pertanto la fonte diretta donde avremmo potuto ricavare notizie esatte
per la datazione della portella sansoviniana, non ci resta che fissare nel 1565 il termine
ante queni la portella era certamente eseguita e collocata al suo posto. Senonchè una nuova
notizia cronologica credo di poter dedurre indirettamente da una scrittura che lo stesso
Jacopo Sansovino indirizzava ai Procuratori di San Marco nel 1545. La scrittura, che porta
Tale obbiezione i Procuratori avrebbero potuto ripetere anche per la portella dell’altare
del Sacramento, allorché Jacopo Sansovino domandava il rimborso delle spese, ricordando
al loro proto che mai essi lo avevano incaricato di ornare il ciborio dell’altare col basso-
rilievo di «Cristo in gloria». Non fu possibile infatti di rinvenire alcuna terminazione della
Procuratia in proposito, nè tale incarico, io credo, fu mai al Sansovino. deliberato, poiché
Fig. 1 — Portella del ciborio all’altarino del SSmo, ora di Sant’Antonio.
Venezia, Basilica di San Marco
osservo che, sia nella supplica presentata dal Sansovino il 25 marzo 1565, come nella nota
di pagamento del marzo 1566, manca ogni accenno ad alcuna deliberazione anteriore, il che
non si sarebbe mancato di fare qualora si fosse potuta citare una terminazione « d’ufficio »,
metodo seguito sempre in simili occasioni.
Venendo meno pertanto la fonte diretta donde avremmo potuto ricavare notizie esatte
per la datazione della portella sansoviniana, non ci resta che fissare nel 1565 il termine
ante queni la portella era certamente eseguita e collocata al suo posto. Senonchè una nuova
notizia cronologica credo di poter dedurre indirettamente da una scrittura che lo stesso
Jacopo Sansovino indirizzava ai Procuratori di San Marco nel 1545. La scrittura, che porta