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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 4
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0350

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MISCELLANEA

309

of Archaeology di M. Herbert Everett, 1 il quale at-
tribuisce anche il quadro della Corsiniana ad Anto-
niazzo, ma veramente, senza darne molte ragioni.
L’Everett trova che molti particolari nel quadro sono
propri dello stile di Antoniazzo, ma non ci dice quali,
e si limita solamente ad osservare che la testa del
San Sebastiano trova qualche riscontro con quella
del Redentore della chiesa di San Giovanni Evange-
lista a Tivoli. Ma le rassomiglianze tra i due pittori
non devono meravigliarci affatto, per essere assai na-

sibile l’esame stilistico affine di risolvere il problema.
Del resto, non si riscontra, nel quadro del nostro
Santo, nessuna delle molte spiccate caratteristiche,
proprie di quell’autore, accennate dall’Everett mede-
simo nel suo articolo. 1

In ultimo apparve nel BoLletti?io d’Arte dell’anno
19072 un articolo che tratta ancora dell’attribuzione
del quadro. Ivi lo scrivente dice che anch’egli ebbe
dapprima la convinzione che il quadro fosse opera
proprio di Melozzo, ma che poi, recatosi nella chiesa

Antoniazzo Romano, S. Sebastiano.

Roma, S. Vito e Modesto

turale che Antoniazzo dotato di scarsi mezzi inventivi,
abbia cercato d’appropriarsi le forme di Melozzo,
come del resto imitò anche quelle di Fiorenzo di
Lorenzo. E nemmeno noi vogliamo del tutto negare
una certa rassomiglianza, per quanto lieve, tra le due
teste. Però, in una questione così seria, un solo con-
fronto generico non ci pare sufficiente. Qui si deve
andare avanti cauti nel giudizio per non cadere in
errori gravi, ed estendere più largamente che sia pos-

1 Voi. XI, 1907, pag. 296,

Melozzo da Forlì

Particolare dell’affresco di Sisto IV (Piero Riario)
Roma, Galleria Vaticana (Fot. Anderson)

di San Vito, per ammirare il noto affresco di Anto-
niazzo, dove nel piano inferiore oltre le figure di
Santa Margherita e San Vito si vede raffigurata anche
quella di San Sebastiano, fu colpito in tal modo dalla
rassomiglianza dei due dipinti che cambiò subito opi-

1 Dobbiamo qui fare anche un’osservazione. A M. Everett
sembra che il quadro in questione sia stato danneggiato dal re-
stauro in tal modo che poco più dei contorni sia rimasto di esso.
Il quadro ha sofferto per un’antica pulitura, ma di esso rimane
ben più del semplice contorno.

2 Bernardini, Anno I, fase. IX, pag. 17 e segg.
 
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