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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 4
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0355

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3H

MISCELLANEA

cappellina di mezzogiorno, l’altra imriegata come gra-
dino presso il coro e da poco tempo assicurata nel
muro divisorio tra la chiesa e la sacrestia.

La prima si limita ad una enumerazione delle re-
liquie riposte nell’altare della S. Croce; l’altra, in
stretta relazione colla precedente, allude — quantun-
que incompleta — all’erezione dell’altare stesso per me-
rito dell’abate Audiberto, ai tempi di Lotario(dall’820):

documenti dall'831 all’ 845 1 e della cui pietà testi-
monia un’altra epigrafe sacra della Valpolicella. 2
La chiesa odierna appartiene tutta quanta ad una
unica costruzione. E il confronto cogli altri monumenti
veronesi consimili, induce a riportarla al secolo xii :
mentre alla fabbrica del tempio si riferisce forse certo
documento del io febbraio 1182, con cui Albrigetto
di Marzio da Castello giustifica il fratello Pescatore per

S. Maria di Gazzo (Verona)

e va quindi riferita a quell’abate Audiberto di S. Maria
in Organo della cui attività si conservano numerosi

Regesta ponlificum romanorum. Lipsiae, 1885, voi. I, pag. 516,
n. 4071). Così quel Romaldo abate di Gazzo che riceve la citata
conferma di Lodovico II del 1 ’864 (?), figura come abate di S. Maria
in Organo in documenti del 2 maggio e 28 luglio 862 e del 21
maggio 865 (Archivi veronesi: .S. Maria in Organo, rotoli, app. 3*,
16* e 16 bis*); quel Gundeberto abate di Gazzo cui si riferisce il
ricordato diploma di Berengario del 28 febbraio 890, licorre quale
abate di S. Maria in Organo il 21 maggio 887 (ibidem, app. 19 bis*) ;
quel Rodiberto, abate parimenti del Gazzo, che è privilegiato da
altro documento Berengariano dell'1 agosto 905 (L. Schiaparelli,
/ diplomi cit., pag. i67, n. LX), è noto come abate di S. Maria in
Organo da altro atto del 21 gennaio 903 (Archivi veronesi: .9. Ma-
ria in Organo, rotoli, app. 20*); e quel Pietro abate di Gazzo cui
è diretto il ricordato diploma di Ugo del 12 febbraio 928, si in-
contra come abate di S. Maria in Organo in documenti del 13 gen-
naio 926 e febbraio 938 (ibidem, app. 2.* e 24*); mentre poi di Au-
diberto, abate ad un tempo del Gazzo e di S. Maria in Organo di-
remo tosto. In fini nel 1176 i chierici di S. Maria in Gazzo furono
presentati all’abate di S. Maria in Organo; e nel 1225 il nuovo
abate di S. Ma-ia in Organo, Alberico, venne investito della sua
carica nella chiesa del Gazzo (G. B. Biancolini, Notizie delle chiese
di Verona, Verona, 1749, voi. I, pag. 301, 302 e voi. Ili, pag. 84).

Per altre notizie sul monastero del Gazzo cfr. pure ibidem,
voi. I, pag. 294 e 298 (dove non si è saputa riconoscere appunto
la identità fra gli abati di Gazzo e di S. Maria in Organo), e voi. V,
pag. 49-

essersi costui appropriate alcune pietre della chiesa.3

Il tempio ha forma basilicale a tre navate, di cui
la centrale più elevata; ma l’abside è unica, fiancheg-

1 L’antecessore Ariperto è ricordato tuttora il 7 maggio 814
(E. Monaci, Archivio paleografico italiano. Roma, 1892, voi. Ili,
tav. 6). I documenti riguardanti Audiberto portano le date del
marzo S31 (Archivi veronesi : .S. Maria in Organo, rotoli, app. 6*);
16 ottobre 833 (ibidem, 1) ; io settembre 834 (ibidem ; Repertorio
del 1721, c 404); 7 marzo 838 (ibidem; rotoli, app. 1 — con sot-
toscrizione autografa dell’abate — e app. 8*) ; 26 febbraio 845
(C. Cipolla, Antichi possessi di S. Maria in Organo nel Trentino
in Archivio storico per Trieste, VIstria e il Trentino, I, 3, Roma,
1882, pag. 289). Il successore Rodemario ricorre nominato per la
prima volta il 4 giugno 853 (Archivi veronesi : S. Maria in Or-
gano, rotoli, 2; cfr. G. B. Biancolini, Notizie cit., voi. II, pag. 403)-

2 Verrà prossimamente pubblicata da L. Simeoni negli Atti del-
V Accademia di Agricoltui a, ecc. di Verona ; e ripubblicata poi in-
sieme alle due inedite del Gazzo ed alle altre iscrizioni antichis-
sime veronesi, da G. B. Cervellini e G. Gerola in Madonna Verona.

3 Albrigetto garantisce « quod Mas petras que juerunt ablate a
suprascripto Piscatore ab ecclesia Gazi, quod steterant in curia sua
fere per unum mensem » ; e « quod quando supra scriptus Ptscalor
fecit aufferre petras suprascripto abati in Gazo, quod non cre-
debat quod suprascripte petre fuissent suprascripti abatis » ; e an-
cora : « quod illa vice, antequain petre auferentur de sublus porti-
calle Gazi, quod Piscator dixit eie.» (Archivi veronesi: X. Marta
in Organo, rotoli, 150 : documento gentilmente indicatomi da Gae
tano Da Re).
 
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