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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 5
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Piccirilli, Pietro: La marsica monumentale: Note d'arte
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https://doi.org/10.11588/diglit.24137#0381

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LA MAR SICA MONUMENTALE

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I lavori della fabbrica, intanto, durante il triennio erano talmente progrediti che nel
luglio del 1277 già si poteva pensare a far venire la famiglia monastica. Sulla fine dell’anno,
infatti, pare giungessero i monaci sotto la guida dell’abate Bartolomeo, il quale prende il
posto del monaco Pietro, mentre Giovanni da Vairano viene rimosso dall’ufficio. Pare che
l’abate faccia da solo per qualche tempo ; poi gli vien posto accanto un sulmonese : Gualtiero
di Gualtiero di Gentile, che fu il successore di Vairano. La chiesa non era ancora compiuta;
ma il 12 maggio del seguente anno essa,
con l’assistenza di Carlo, venuto apposita-
mente da Capua, fu solennemente consacrata.

Continuatore dell’ opera di Pietro di
Chaule fu l’architetto Enrico da Arsimi,
condotto forse alla Vittoria dal re nella sua
venuta del io maggio per l’esame della co-
struzione. Questo nuovo architetto portò a
compimento tutto l’edificio insieme con Ri-
naldo Villani di Siena, sostituito al sulmo-
nese Gualtiero, caduto malato con la ripresa
primaverile dei lavori.1

La chiesa di Santa Maria della Vitto-
ria, a croce latina, era a tre navi, con abside
rettolineare, come si rileva dalla pianta sco-
verta alcuni anni fa. Nota l’Egidi 2 che, a
confronto delle chiese cisterciensi più diffuse
in Italia, la nostra presenta notevoli diffe-
renze, come, ad esempio, fra le tante, le cap-
pelle aperte anche nel presbiterio.

Al fianco di mezzogiorno era il mona-
stero, di cui rimangono informi ruderi.

Le istruzioni date all’architetto dal re
nel giugno del 1278: « tutta la chiesa fosse
murata in pietra concia piana, ma gli an-
goli, le finestre, le crociere, gli archi e i
pilastri fossero sagomati e scolpiti»,3 la-
sciano concepire la sontuosità del tempio.

Alcuni storici4 affermano che alla vi-
cina Alba Fucense furono tolti per la fab- Fig. 8 — Carsoli. Chiesa di Santa Maria in Cellis.
brica marmi, colonne, fregò, ecc. ; ma nulla Battenti del portale. - (Fot. Piccirilli)

dà motivo di ritenere esatte queste notizie.

Recentemente, poi, è stato scritto 5 che il portale centrale e la sovrastante rosa nel
fronte della chiesa di Santa Lucia nella vicina Magliano, fecero parte dell’abbazia cister-
cense ; ma i caratteri quattrocenteschi delle due opere, compiute forse dai maestri Martino
e Giovanni che nel 1446 lavorarono il portàle e la rosa della chiesa madre di Rosciolo,
stanno a provare il contrario. 6

1 P. Ecidi, op. cit.

2 Op. cit.

3 P. Egidi, op. cit.

4 M. Phoebonio, op. cit. P. A. Corsignani, op.

cit. F. Gori, Nuova guida storica artistica ed anti-
quaria da Roma a Tivoli, ecc. Roma, tip. delle Belle

Arti, 1846.

5 L. Fiocca, La chiesa dì Santa Maria della Vit-
toria presso Scurcola e gli scavi eseguiti per nera del
Mhiistero della P. /., in L’Arte, anno VI, fase. V-VII,
Roma.

6 P. Piccirilli, La Morsica. Appunti di storia e
d’arte. Trani, Vecchi, 1604.
 
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