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PIETRO PICCIRILLI
L’illustre francese non compulsò, pel paesello perduto fra i monti della Marsica, le schede
dell’Antinori,1 che sono nella biblioteca dell’Aquila. Se ciò avesse fatto, avrebbe subito sco-
verta la fonte a cui attinse il Lindi, non solo, ma avrebbe trovata la iscrizione che il bene-
merito storico abruzzese copiò quando l’ambone era intatto e nel suo luogo d’origine. Questa
iscrizione, che ora viene pubblicata intera per la prima volta, è la seguente :
ANNO DOMINI MCCLXVII NOS BER. ABB. DOPNI
PETRVS ET NOTARIJ IOHANNIS HVIVS ECCLESIE
MONICI HOC OPVS FIERI FECIMVS PER MANVS
MAOISTE 1 STEPHANI DE MOSCINO.
Il Bindi lesse Mascino invece di Moscino.2
« L’opera -— lasciò scritto l’Antinori — fu ordinata dall’abate del monastero Berardo e
da uno o tre altri monaci. Ne fu scultore Stefano di Moscino, luogo finora non risaputo, se
piuttosto non si abbia a leggere Mosciano». Io non metto in dubbio che proprio Mosciano
Fig. 20— Corcumello. Chiesa parrocchiale. Facsimile della iscrizione dell'ambone.
(Fotografia Piccirilli)
sia stata la patria del nostro Stefano ; giacché non deve sorprendere nelle iscrizioni medie-
vali la omissione di qualche lettera, nella quale spessissimo cadevano i taiapietra ed i lapidici,
e di cui abbiamo parecchi esempi.
Mastro Stefano fu un debole artefice che tentò di assimilare le bellezze dei marmorari
romani ; e l’opera da lui compiuta per la chiesa di San Pietro di Corcumello riuscì inorga-
nica e disarmonica.
Potrei ancora continuare nella esposizione dei tesori d’arte di questa storica regione;
ma le difficoltà di accedere ai luoghi, per lo studio minuto delle opere, sono tali da costrin-
germi a rimandare a miglior tempo il lavoro.
Sulmona, agosto 1909.
Pietro Piccirilli.
1 Op„ cit.
2 Op. cit.
PIETRO PICCIRILLI
L’illustre francese non compulsò, pel paesello perduto fra i monti della Marsica, le schede
dell’Antinori,1 che sono nella biblioteca dell’Aquila. Se ciò avesse fatto, avrebbe subito sco-
verta la fonte a cui attinse il Lindi, non solo, ma avrebbe trovata la iscrizione che il bene-
merito storico abruzzese copiò quando l’ambone era intatto e nel suo luogo d’origine. Questa
iscrizione, che ora viene pubblicata intera per la prima volta, è la seguente :
ANNO DOMINI MCCLXVII NOS BER. ABB. DOPNI
PETRVS ET NOTARIJ IOHANNIS HVIVS ECCLESIE
MONICI HOC OPVS FIERI FECIMVS PER MANVS
MAOISTE 1 STEPHANI DE MOSCINO.
Il Bindi lesse Mascino invece di Moscino.2
« L’opera -— lasciò scritto l’Antinori — fu ordinata dall’abate del monastero Berardo e
da uno o tre altri monaci. Ne fu scultore Stefano di Moscino, luogo finora non risaputo, se
piuttosto non si abbia a leggere Mosciano». Io non metto in dubbio che proprio Mosciano
Fig. 20— Corcumello. Chiesa parrocchiale. Facsimile della iscrizione dell'ambone.
(Fotografia Piccirilli)
sia stata la patria del nostro Stefano ; giacché non deve sorprendere nelle iscrizioni medie-
vali la omissione di qualche lettera, nella quale spessissimo cadevano i taiapietra ed i lapidici,
e di cui abbiamo parecchi esempi.
Mastro Stefano fu un debole artefice che tentò di assimilare le bellezze dei marmorari
romani ; e l’opera da lui compiuta per la chiesa di San Pietro di Corcumello riuscì inorga-
nica e disarmonica.
Potrei ancora continuare nella esposizione dei tesori d’arte di questa storica regione;
ma le difficoltà di accedere ai luoghi, per lo studio minuto delle opere, sono tali da costrin-
germi a rimandare a miglior tempo il lavoro.
Sulmona, agosto 1909.
Pietro Piccirilli.
1 Op„ cit.
2 Op. cit.