350
ALBERTO GALIETI
Ma, se le notizie relative alla chiesa bizantina sono scarse, non mancano quelle per
darci una sufficiente cognizione della medesima quale appariva dopo il restauro del sec. XIII,
fatto al tempo, e forse a spese, dell’arciprete Giovanni Saraceni.
Noterò che, come i Bizantini si servirono dei marmi tolti dai monumenti pagani del-
l’antica « Lanuvium », così per il rifacimento romanico i marmi della chiesa bizantina for-
nirono in gran parte il materiale della decorazione. Se ne ha la prova nel pezzo d’archi-
trave 1 ove, sotto l’iscrizione del 1240 circa, sono rimaste queste lettere d’età anteriore:
///C/////H////TEPO///
che possono leggersi : ... indiOtione ... II ... TK(m)VOre...
b c
Fig. t — Frammenti marmorei del sec. vili.
Sebbene su così pochi elementi non sia possibile precisare un’età, pur non mi sembra
del tutto errato riferirli al secolo vili.
Le memorie scritte della chiesa romanica di Civita Lavinia sono fornite in parte dalla
scheda vaticana dell’erudito riminese cav. Gualdi, 2 altrimenti cognita, in parte dai rendiconti
delle « Sacre Ahsite » eseguite nei secoli xvi e xvn.
Ma prima della decorazione sarà bene ricostruire l’architettura di questo monumento,
intitolato alla Vergine in contrapposto al culto classico lanuvino di Giunone Sospita, madre
e regina, nè mancano i dati sufficienti e necessari a ciò.
Era, come adesso, l’unica chiesa costruita nel perimetro del castello; e i rendiconti
delle « S. Visite » 3 la ricordano divisa in tre navate, con la mediana, più alta e più larga
delle laterali, terminante nell’abside.
1 Quello descritto più avanti, che porta la firma
di un Vassalletto (fig. 3, b). Fu tenuto nascosto fino
all’aprile del 1907 nel magazzino del capomastro che
attese ai restauri della collegiata ; e pervenuto in modo
veramente comico nelle mani del sig. Seratrice, questi
lodevolmente lo donò alla chiesa ove è stato ricollocato
con una breve epigrafe commemorativa, sull’ingresso
della sacristia.
2 Cod. vat. lat. 8253 c. 500, riportata da G. Gio-
vannoni, Note su i marmorari romani in Areh. della
R. Soc. rom. di si. patr., 1904, e da A. Bartoli, Il
figlio di Pie Irò Vassalletto a Civita Lavinia in Bal-
lettino d'arte del Ministero della pubblica istruzione,
an. I, 9.
? Arch. vesc. di Albano Laziale « Sacra visìtatio
anni 1636, die 19 Iunii». «De ecclesia» «Ecclesia
« ipsa constat ex tribus navibus, una majori media et
« aliis minoribus lateralibus, sunt autem fornice coo-
« pertae et sunt longitudini palmorum 60, latitudini
« vero 48 *.
ALBERTO GALIETI
Ma, se le notizie relative alla chiesa bizantina sono scarse, non mancano quelle per
darci una sufficiente cognizione della medesima quale appariva dopo il restauro del sec. XIII,
fatto al tempo, e forse a spese, dell’arciprete Giovanni Saraceni.
Noterò che, come i Bizantini si servirono dei marmi tolti dai monumenti pagani del-
l’antica « Lanuvium », così per il rifacimento romanico i marmi della chiesa bizantina for-
nirono in gran parte il materiale della decorazione. Se ne ha la prova nel pezzo d’archi-
trave 1 ove, sotto l’iscrizione del 1240 circa, sono rimaste queste lettere d’età anteriore:
///C/////H////TEPO///
che possono leggersi : ... indiOtione ... II ... TK(m)VOre...
b c
Fig. t — Frammenti marmorei del sec. vili.
Sebbene su così pochi elementi non sia possibile precisare un’età, pur non mi sembra
del tutto errato riferirli al secolo vili.
Le memorie scritte della chiesa romanica di Civita Lavinia sono fornite in parte dalla
scheda vaticana dell’erudito riminese cav. Gualdi, 2 altrimenti cognita, in parte dai rendiconti
delle « Sacre Ahsite » eseguite nei secoli xvi e xvn.
Ma prima della decorazione sarà bene ricostruire l’architettura di questo monumento,
intitolato alla Vergine in contrapposto al culto classico lanuvino di Giunone Sospita, madre
e regina, nè mancano i dati sufficienti e necessari a ciò.
Era, come adesso, l’unica chiesa costruita nel perimetro del castello; e i rendiconti
delle « S. Visite » 3 la ricordano divisa in tre navate, con la mediana, più alta e più larga
delle laterali, terminante nell’abside.
1 Quello descritto più avanti, che porta la firma
di un Vassalletto (fig. 3, b). Fu tenuto nascosto fino
all’aprile del 1907 nel magazzino del capomastro che
attese ai restauri della collegiata ; e pervenuto in modo
veramente comico nelle mani del sig. Seratrice, questi
lodevolmente lo donò alla chiesa ove è stato ricollocato
con una breve epigrafe commemorativa, sull’ingresso
della sacristia.
2 Cod. vat. lat. 8253 c. 500, riportata da G. Gio-
vannoni, Note su i marmorari romani in Areh. della
R. Soc. rom. di si. patr., 1904, e da A. Bartoli, Il
figlio di Pie Irò Vassalletto a Civita Lavinia in Bal-
lettino d'arte del Ministero della pubblica istruzione,
an. I, 9.
? Arch. vesc. di Albano Laziale « Sacra visìtatio
anni 1636, die 19 Iunii». «De ecclesia» «Ecclesia
« ipsa constat ex tribus navibus, una majori media et
« aliis minoribus lateralibus, sunt autem fornice coo-
« pertae et sunt longitudini palmorum 60, latitudini
« vero 48 *.