MISCELLANEA
361
Rovasco S. Miro
Molina: S. Margherita
tetto piramidale a quattro pioventi che copre la som-
mità ; e nella regolare successione delle aperture, le
quali, mentre mancano al basso o sono ridotte a
semplici feritoie, si allargano più in alto a vere fine-
stre, e più su ancora si ampliano mano mano a bi-
fore, a polifore ed a finestroni : il che, se può ri-
spondere in parte alla genesi storica di quei campanili,
derivati dalle torri di fortificazione, è d’altra parte
richiesto dalle esigenze statiche di alleggerire la co-
struzione più elevata, e sodisfa al tempo stesso al
postulato estetico di restringere in certo modo la
Lemna : S Alessandro
massa verso l’alto, senza bisogno di ricorrere alle
guglie ed ai pinnacoli od alle più complicate rastre-
mazioni a mutamento di base.
Tre campanili di tale tipo possiede il primo bacino
del Lario. Quello di S. Agata a Vignola di Moltrasio
(la chiesa è ricordata nel 1197); quello della parroc-
chiale di S. Quirico di Urio (unico rimasto dei due
gemelli, di cui l’altro rovinò verso la fine del cinque-
cento) ; e quello di S. Giovanni di Torno (ne ricorre
menzione nel 1208), dove però la cella campanaria è
dovuta ad un rimaneggiamento assai più tardo. L’al-
L’Arte. XII, 46.
361
Rovasco S. Miro
Molina: S. Margherita
tetto piramidale a quattro pioventi che copre la som-
mità ; e nella regolare successione delle aperture, le
quali, mentre mancano al basso o sono ridotte a
semplici feritoie, si allargano più in alto a vere fine-
stre, e più su ancora si ampliano mano mano a bi-
fore, a polifore ed a finestroni : il che, se può ri-
spondere in parte alla genesi storica di quei campanili,
derivati dalle torri di fortificazione, è d’altra parte
richiesto dalle esigenze statiche di alleggerire la co-
struzione più elevata, e sodisfa al tempo stesso al
postulato estetico di restringere in certo modo la
Lemna : S Alessandro
massa verso l’alto, senza bisogno di ricorrere alle
guglie ed ai pinnacoli od alle più complicate rastre-
mazioni a mutamento di base.
Tre campanili di tale tipo possiede il primo bacino
del Lario. Quello di S. Agata a Vignola di Moltrasio
(la chiesa è ricordata nel 1197); quello della parroc-
chiale di S. Quirico di Urio (unico rimasto dei due
gemelli, di cui l’altro rovinò verso la fine del cinque-
cento) ; e quello di S. Giovanni di Torno (ne ricorre
menzione nel 1208), dove però la cella campanaria è
dovuta ad un rimaneggiamento assai più tardo. L’al-
L’Arte. XII, 46.