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MISCELLANEA
tro campanile della prepositurale di S. Tecla a Torno,
già modificato pur esso varie volte, fu del tutto rin-
novato nella parte architettonica superiore non molti
anni or sono.
* * *
Nella pieve di Nesso il tipo medesimo semplificato
è ripetuto, con le solite varianti, dal campanile della
antica parrocchiale di Canzaga (Pognana), già dedi-
cata •— a quanto pare — alla SS. Trinità ed ora
a S. Rocco: ove però l’ampia cella terminale per le
campane, restaurata in epoca a noi vicina, imprime
a tutta la torre un aspetto assai meno arcaico, quasi
di opera di imitazione.
Non molto dissimili sono anche i campanili d:
S. Martino a Careno (rammentato nel 1184)— privo
tuttavia completamente degli sfondi e degli archetti
pensili — e del beato Miro (già S. Nazaro?) a Ro'
vasco (Pognana) — quest’ultimo in parte ricoperto
di recente intonaco —: i quali si differenziano dagli
altri per il coronamento a quattro cantonate reggenti
il tetto, come era il campanile di S. Fedele a Como
ed è ancora la torre del Broletto nella stessa città.
Brienno : S. Vittore
Cerano: S. Tomaso
Sormontato invece da un elevato coperto a guisa
di piramide — quale proteggeva altra volta anche
quello della distrutta chiesuola di S. Alessandro
presso Lemna (ricordata nel 1184) — è l’esile cam-
panile di S. Margherita presso Molina (citata pure
nel 1184), guasto anch’esso dalla moderna applica-
zione della malta ; così come quello di S. Vittore
presso Brienno (nominata parimenti nel 1184) è tal-
mente svisato dall’intonaco dipinto, il quale anche
simula finestre ed aperture che non esistono, da ren
dere impossibile un esame delle sue particolarità,
onde stabilire — attraverso i vari restauri che modi-
ficarono specialmente la cella campanaria — l’epoca
non solo della guglia a piramide e dei quattro pin-
nacoli angolari, ma altresì degli altri dettagli che
caratterizzano quella costruzione, staccandola decisa-
mente dagli altri campanili dei dintorni.
Del vecchio campanile della parrocchiale di Brienno
non resta più che un frammento della base, incorpo-
rato nella chiesa più moderna.
MISCELLANEA
tro campanile della prepositurale di S. Tecla a Torno,
già modificato pur esso varie volte, fu del tutto rin-
novato nella parte architettonica superiore non molti
anni or sono.
* * *
Nella pieve di Nesso il tipo medesimo semplificato
è ripetuto, con le solite varianti, dal campanile della
antica parrocchiale di Canzaga (Pognana), già dedi-
cata •— a quanto pare — alla SS. Trinità ed ora
a S. Rocco: ove però l’ampia cella terminale per le
campane, restaurata in epoca a noi vicina, imprime
a tutta la torre un aspetto assai meno arcaico, quasi
di opera di imitazione.
Non molto dissimili sono anche i campanili d:
S. Martino a Careno (rammentato nel 1184)— privo
tuttavia completamente degli sfondi e degli archetti
pensili — e del beato Miro (già S. Nazaro?) a Ro'
vasco (Pognana) — quest’ultimo in parte ricoperto
di recente intonaco —: i quali si differenziano dagli
altri per il coronamento a quattro cantonate reggenti
il tetto, come era il campanile di S. Fedele a Como
ed è ancora la torre del Broletto nella stessa città.
Brienno : S. Vittore
Cerano: S. Tomaso
Sormontato invece da un elevato coperto a guisa
di piramide — quale proteggeva altra volta anche
quello della distrutta chiesuola di S. Alessandro
presso Lemna (ricordata nel 1184) — è l’esile cam-
panile di S. Margherita presso Molina (citata pure
nel 1184), guasto anch’esso dalla moderna applica-
zione della malta ; così come quello di S. Vittore
presso Brienno (nominata parimenti nel 1184) è tal-
mente svisato dall’intonaco dipinto, il quale anche
simula finestre ed aperture che non esistono, da ren
dere impossibile un esame delle sue particolarità,
onde stabilire — attraverso i vari restauri che modi-
ficarono specialmente la cella campanaria — l’epoca
non solo della guglia a piramide e dei quattro pin-
nacoli angolari, ma altresì degli altri dettagli che
caratterizzano quella costruzione, staccandola decisa-
mente dagli altri campanili dei dintorni.
Del vecchio campanile della parrocchiale di Brienno
non resta più che un frammento della base, incorpo-
rato nella chiesa più moderna.