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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 12.1909

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Fasc. 5
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Corrieri
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CORRIERI

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Nè posso dimenticare un simpatico gruppo di ac-
quafortisti francesi, quali il Béjot, lo Charlet, il De
Guirand, il Legrand, il Rodin, il Robbe, il Raffaelli,
nè gli inglesi Schannon, Short, Synge, Haden, Goff,
East, Fisher, Fitton, Bone, Burridge e tanti altri che
forman legione, come in Germania, il Bóhle, il Koll-
witz, il Krueger, il Liebermann.

È ora che anche in Italia gli artisti si diati con
maggior lena e con maggior fiducia a queste simpa-

Ettore Ximenes

Ritratto del pittore Dall’Oca Bianca

tiche forme d’arte, cosi suggestive e così conformi
nella loro nervosa espressione, allo speciale atteggia-
mento della psiche moderna, ed insieme, così adatte
anche alle condizioni di ambiente e di economia che
imperano oggi nella nostra vita sociale.

L’ingegno e la tradizione non mancano ; manca
forse l’incoraggiamento del pubblico, ma gli artisti
debbono foggiarne il gusto, non debbono secondarlo.

Aldo Severi.

Corriere di Monaco di Baviera

Il IX Congresso storico artistico internazio-
naie in Monaco di Baviera. — Il nono Congresso
storico artistico internazionale ha avuto luogo a Mo-
naco di Baviera dal 16 al 20 settembre p. p. L'Italia
era rapprerentata soltanto dal Toesca, dal Gerola, dal
Verga, dal Colasanti e dal sottoscritto, lieto di por-
tare ai convenuti il saluto e l’augurio dell’Accademia
delle scienze di Torino.

Il giorno 16 il professore M. Dvorak iniziò i la-
vori del Congresso, discorrendo delle ultime inten-
zioni letterarie del compianto storico Franz Wickhoff.
Tra le altre, quelle di un’opera sui disegni di Raf-
faello e della sua scuola, come d’una monografia su
Giorgione, al quale, secondo l’illustre storiografo, non
sarebbe spettata la gloria, invece dovuta a Tiziano
Vecellio, d’aver fondato la pittura moderna. Dopo il
Dvorak parlò il sottoscritto « della posizione della
storia dell’arte rispetto alle altre discipline storiche».
Riassumiamo il discorso, semplicemente perchè fu
pronunciato, a fine di muovere altri a preparare altri
discorsi che si terranno su quel tema in altra occasione.

« La storia dell’arte medioevale e moderna, giunta
ultima nel consesso delle storiche discipline, tra esse
è rimasta sin qui come la Cenerentola della leggenda,
e non tiene signora il suo campo, perchè troppi sono
i pretendenti alla mano della fanciulla. Mentre la sto-
ria letteraria è studiata e svolta da filologi e da cri-
tici, la stona dell’arte antica da archeologi, quella
dell’arte medioevale e moderna vien trattata in parte
da artisti, che hanno per sè la tradizione, in quanto
che, dal Vasari sino alla metà del secolo xix, artisti
furono principalmente coloro che se ne occuparono,
ed hanno essi anche per sè quelle cognizioni tecniche,
le quali servono a vedere da vicino l’attività pratica del-
l’artista e a seguirla sin dove appaia l’attività spirituale.

« Trattasi anche di storia artistica medioevale e mo-
derna da letterati, che tengono in generale il pensiero
rivolto essenzialmenle al soggetto, in quanto esso ha
relazione con opere letterarie, e non pongon mente
alla natura dell'opera d’arte che pur vogliono illu-
strare; o, mostrandosi unilaterali e cadendo nel falso,
si provano a interpretare le opere figurative, traverso
alle notizie biografiche degli artisti, mantenendo sem-
pre una gran distanza e, potrebbe dirsi, separazione
tra la fonte scritta e la fonte figurativa.

«Vi sono anche ricercatori locali o archivisti, i quali
apportano di frequente elementi preziosi, talvolta ri-
velatori alla scienza, e ritengono che di quegli ele-
menti sia costituita la storia dell’arte, confondendo
essi la determinazione di una data con l’interpreta-
zione d’una forma.

c Vi sono pure i filosofi, intendo i neo-critici o
idealisti, i quali partono da una visione chiara di quello
che sul processo formativo d’un’opera d’arte è atti-
 
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