PIETRO BERNINI
4”
Considerando le due riproduzioni fotografiche, si tro-
veranno grandissime concordanze nella posizione, nei
vestiti, nelle linee dei visi, nell’espressione, nei capelli
e nelle barbe. Qui già non trattasi d’una singola e acci-
dentale concordanza, ma vi domina una ristretta tra-
dizione scolastica. Per convincersi basta paragonare i
tipi. Il maggiore slancio però nella statua del Naccarini,
come pure l’espressione più forte non sono in contrad-
dizione con ciò che sopra esposi, bensì appariscono
quali primi segni dello sviluppo caratteristico per il xvil
secolo. Qualora questo esempio non bastasse rivolgerò
l’attenzione del lettore ad altre opere del Naccarini, al
suo San Giacomo su la tomba di Ferdinando Mayorca
in San Giacomo degli Spagnuoli o alle statue in San
Giovanni dei Fiorentini che, paragonate a quelle dei
santi sul cornicione delle tombe dei conti di Saponara
in Santi Sosio e Severino, opere certe del Merliano
degli anni 1539-45, lo porteranno a persuasione esser
stato il Naccarini l’ultimo rappresentante della scuola
locale di Napoli.
Già una delle prime opere di Pietro Bernini ci
dimostrerà che un simile rapporto esiste anche per
questo scultore. E questa la statua del Battista in
Santa Maria la Nuova (fìg. 6), un’opera che la tradizione
(vedi nota pag. 12 n. 3) ascrisse sempre a Pietro. È per
noi di special valore il considerare che questa statua si
trova in
Big. 9
Pietro Bernini : Statua di San Simone
Napoli. Chiesa dei Girolamini
Cappella Ruffo.
Fig. io
Naccarini : Monumento del Cardinal Gesualdo
Napoli. San Gennaro.
un’oscura cappella e che per solito
passa inosservata, sicché la tradizione popolare
non trovò necessario, come faceva con opere
più esposte, di assegnarla ad artista di maggior
fama. Tal fatto avvenne ad un’altra opera di
Pietro, cioè alle statue del Monte di Pietà, che
una « Guida » attribuisce a Giovanni da Nola,
quelle artista più conosciuto. Ma nel nostro caso,
appunto dove un simile scambio sarebbe plausi-
bile, rimase ferma l’antica tradizione, confer-
mata dal fatto che la chiesa fu nel 1599 ristau-
rata quando Pietro trovavasi a Napoli e dagli
ornamenti della nicchia, che in nessun modo cor-
rispondono con la data di un’iscrizione, 1562,
rimasta intatta e riferentesi a un tempo ante-
riore alla ricostruzione. Questa statua pure ha
molta somiglianza con quella della cappella
Rota. Anche se la posizione è invertita, non
si può negare un rapporto con quella del Mer-
liano, anche riguardo al tipo delle facce, alla
barba divisa sul mento ed ai capelli divisi da
una scriminatura. Lo stesso rapporto dello stile
di Pietro Bernini con quello del Naccarini trova
conferma già negli stessi problemi onde la loro
arte s’informa. Tentano ambedue di rappresen-
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Considerando le due riproduzioni fotografiche, si tro-
veranno grandissime concordanze nella posizione, nei
vestiti, nelle linee dei visi, nell’espressione, nei capelli
e nelle barbe. Qui già non trattasi d’una singola e acci-
dentale concordanza, ma vi domina una ristretta tra-
dizione scolastica. Per convincersi basta paragonare i
tipi. Il maggiore slancio però nella statua del Naccarini,
come pure l’espressione più forte non sono in contrad-
dizione con ciò che sopra esposi, bensì appariscono
quali primi segni dello sviluppo caratteristico per il xvil
secolo. Qualora questo esempio non bastasse rivolgerò
l’attenzione del lettore ad altre opere del Naccarini, al
suo San Giacomo su la tomba di Ferdinando Mayorca
in San Giacomo degli Spagnuoli o alle statue in San
Giovanni dei Fiorentini che, paragonate a quelle dei
santi sul cornicione delle tombe dei conti di Saponara
in Santi Sosio e Severino, opere certe del Merliano
degli anni 1539-45, lo porteranno a persuasione esser
stato il Naccarini l’ultimo rappresentante della scuola
locale di Napoli.
Già una delle prime opere di Pietro Bernini ci
dimostrerà che un simile rapporto esiste anche per
questo scultore. E questa la statua del Battista in
Santa Maria la Nuova (fìg. 6), un’opera che la tradizione
(vedi nota pag. 12 n. 3) ascrisse sempre a Pietro. È per
noi di special valore il considerare che questa statua si
trova in
Big. 9
Pietro Bernini : Statua di San Simone
Napoli. Chiesa dei Girolamini
Cappella Ruffo.
Fig. io
Naccarini : Monumento del Cardinal Gesualdo
Napoli. San Gennaro.
un’oscura cappella e che per solito
passa inosservata, sicché la tradizione popolare
non trovò necessario, come faceva con opere
più esposte, di assegnarla ad artista di maggior
fama. Tal fatto avvenne ad un’altra opera di
Pietro, cioè alle statue del Monte di Pietà, che
una « Guida » attribuisce a Giovanni da Nola,
quelle artista più conosciuto. Ma nel nostro caso,
appunto dove un simile scambio sarebbe plausi-
bile, rimase ferma l’antica tradizione, confer-
mata dal fatto che la chiesa fu nel 1599 ristau-
rata quando Pietro trovavasi a Napoli e dagli
ornamenti della nicchia, che in nessun modo cor-
rispondono con la data di un’iscrizione, 1562,
rimasta intatta e riferentesi a un tempo ante-
riore alla ricostruzione. Questa statua pure ha
molta somiglianza con quella della cappella
Rota. Anche se la posizione è invertita, non
si può negare un rapporto con quella del Mer-
liano, anche riguardo al tipo delle facce, alla
barba divisa sul mento ed ai capelli divisi da
una scriminatura. Lo stesso rapporto dello stile
di Pietro Bernini con quello del Naccarini trova
conferma già negli stessi problemi onde la loro
arte s’informa. Tentano ambedue di rappresen-